La sfilata di Moschino, tra alieni e Jackie Kennedy

Piena di coloratissimi tailleur anni Sessanta e con una critica alla politica di Donald Trump

nel backstage della sfilata di Moschino, Milano, 21 febbraio 2018
(Tristan Fewings/Getty Images for Moschino)
nel backstage della sfilata di Moschino, Milano, 21 febbraio 2018 (Tristan Fewings/Getty Images for Moschino)

Conoscerete forse la teoria del complotto per cui Marilyn Monroe venne uccisa dalla CIA perché sapeva troppo: John Fitzgerald Kennedy, presidente degli Stati Uniti e pare suo amante, le aveva rivelato che gli alieni esistevano e avevano visitato più volte la Terra. Lo stilista americano Jeremy Scott ha scherzosamente rielaborato la teoria per la nuova collezione di Moschino immaginando che l’aliena fosse Jackie Kennedy, moglie del presidente e icona di moda degli anni Sessanta. Da qui la collezione a lei dedicata, piena di tailleur e cappellini come quelli che portava abitualmente, solo non con colori pastello ma accesi e in contrasto tra loro; e sempre da qui viene la faccia colorata di blu, giallo e arancio di alcune modelle.

Tra loro hanno sfilato anche le sorelle Gigi e Bella Hadid, e Kaia Gerber, la figlia 16enne di Cindy Crawford, che più di tutte ha impersonato Jackie Kennedy, o forse la versione di Jackie Kennedy interpretata da Natalie Portman nel film Jackie. Scott ci ha infilato anche un messaggio politico quando ha detto «Non sono contrario agli alieni, non costruirei un muro», alludendo all’attuale presidente americano Donald Trump e alla sua intenzione di costruire una barriera lungo il confine col Messico per bloccare l’immigrazione (“alien” in inglese si usa anche per parlare degli immigrati).