Date politiche da tenere d’occhio

Breve guida alle giornate importanti da oggi alle elezioni del 4 marzo: da quando si presentano i candidati a quando diviene proibito pubblicare sondaggi

(LUCA ZENNARO - ANSA - CD)
(LUCA ZENNARO - ANSA - CD)

Il prossimo 4 marzo si voterà per le elezioni politiche e per il rinnovo dei consigli regionali di Lazio e Lombardia. Nei due mesi che mancano ci aspettano una serie di scadenze che, se vi piace seguire la politica, farete bene a tenere in mente. Per esempio sarà molto importante la fine di gennaio, quando i partiti presenteranno i nomi dei candidati all’uninominale e sapremo quale sarà il peso relativo delle varie liste che compongono le principali coalizioni. Ecco una breve guida per potersi orientare.

28 dicembre, par condicio
A fine dicembre il presidente del Consiglio ha promulgato il decreto di scioglimento delle camere e di convocazione dei “comizi elettorali” (un’espressione che risale all’antica Roma e che significa “elezioni”). Da quella data è entrata in vigore la famosa “par condicio” (che avevamo spiegato qui), una legge da sempre molto discussa e criticata, che in teoria obbliga le emittenti radiotelevisive a offrire condizioni eque alle varie forze politiche. Il regolamento della par condicio prevede che questo risultato venga raggiunto regolando la quantità di tempo in cui le varie forze politiche appaiono in televisione. Sul rispetto della par condicio vigila l’Autorità garante per le comunicazioni (AGCOM), che quest’anno ha aggiunto un nuovo elemento ai suoi regolamenti.

Nella sua ultima delibera, l’AGCOM chiede che quando un giornalista interviene in una trasmissione a esplicito sostegno di una tesi, gli sia contrapposto un rappresentante di “altre sensibilità culturali”. In molti hanno ironizzato sull’esatto significato di questa espressione mentre molti conduttori, tra cui il direttore del TgLa7 Enrico Mentana, hanno esplicitamente criticato la decisione dell’AGCOM, sostenendo che sia impossibile e ingiusto fornire costantemente un contraddittorio a qualunque tesi venga sostenuta nel corso di un programma informativo.

19-21 gennaio, presentazione dei contrassegni
Tra venerdì 19 e domenica 21 gennaio i partiti che vogliono partecipare alle elezioni dovranno presentare i loro simboli presso il ministero dell’Interno (qui trovate il lunghissimo e complicato regolamento con tutti i passaggi). In questa fase verremo a sapere due cose piuttosto interessanti per ogni forza politica: il simbolo che sarà utilizzato, che quasi tutti i principali partiti hanno già diffuso, e quale sarà la forma definitiva delle coalizioni. Insieme ai simboli, infatti, è necessario presentare gli apparentamenti tra varie liste (qui un breve ripassino se non ricordate come funziona la legge elettorale). Queste coalizioni saranno rappresentate sulla scheda sotto il nome del candidato al collegio uninominale.

Ci sono ancora alcuni dubbi sull’esatta composizione delle alleanze, che saranno probabilmente sciolti proprio in questi giorni. Per esempio non è ancora chiaro se +Europa, la formazione che comprende i Radicali Italiani ed è guidata da Emma Bonino, sarà alleata del PD o correrà da sola. Non sappiamo con esattezza nemmeno da chi sarà composta la cosiddetta “quarta gamba” del centrodestra, ossia l’insieme di liste centriste che correrà insieme a Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia.

28-29 gennaio, presentazione delle liste
Tra domenica 28 e lunedì 29 i partiti dovranno presentare le loro liste di candidati. È probabilmente della scadenza più importante prima del voto vero e proprio. Saranno presentate sia le liste per i collegi proporzionali sia i nomi dei candidati per i collegi uninominali. Questi ultimi saranno particolarmente importanti perché determineranno il peso specifico delle singole forze politiche in ogni coalizione. Nei collegi uninominali, infatti, le coalizioni dovranno scegliere un solo candidato da rappresentare per tutti i partiti che le compongono. Osservare chi e dove sarà candidato sarà particolarmente importante per il centrodestra, una coalizione composta da partiti con una forza molto simile come Forza Italia e Lega Nord.

19 febbraio, divieto di pubblicazione dei sondaggi elettorali
Quindici giorni prima della data del voto, a partire quindi da lunedì 19 febbraio, sarà vietato diffondere sondaggi elettorali. È una regola pensata per evitare che la diffusione di sondaggi “alteri” il risultato del voto. Da tempo è molto criticata, perché porta alla diffusione di sondaggi ufficiosi la cui affidabilità non può essere verificata. Negli ultimi anni, inoltre, diversi siti che si occupano di rilevazioni politiche pubblicano sondaggi anche nel periodo di divieto, mascherandoli da risultati di un immaginario conclave per l’elezione del papa oppure da corse di cavalli. I sondaggi, infatti, continuano a essere realizzati, ma ne è vietata la diffusione.

2 marzo
Fine della campagna elettorale.

3 marzo
Silenzio elettorale: è proibito fare campagna elettorale o parlare di politica in tv.

4 marzo, giorno del voto
Domenica 4 alle 7 inizieranno le procedure di voto che proseguiranno fino alle 23. I primi exit poll saranno pubblicati non appena chiuderanno i seggi, ma non sappiamo ancora quali istituti li realizzeranno e per chi. Lo spoglio comincerà subito dopo. La scheda elettorale sarà relativamente complessa, bisognerà assegnare i collegi uninominali, poi i voti alle singole liste nel collegio proporzionale e infine dividere i voti di chi non ha espresso una preferenza per una lista in maniera proporzionale a chi lo ha fatto. Il risultato definitivo, quindi, arriverà con ogni probabilità a tarda notte.