Chi è Attilio Fontana, il candidato del centrodestra in Lombardia

È considerato uno dei politici leghisti più pragmatici e moderati, ed è stato per dieci anni sindaco di Varese

(ANSA/UFFICIO STAMPA)
(ANSA/UFFICIO STAMPA)

Il centrodestra sembra aver trovato un accordo su chi candidare alla presidenza della Lombardia dopo che Roberto Maroni, il presidente uscente, ha annunciato un po’ a sorpresa che non si sarebbe ricandidato. Il candidato sarà Attilio Fontana della Lega Nord, noto soprattutto per essere stato sindaco di Varese dal 2006 al 2016. Il nome di Fontana, proposto dalla Lega, è stato confermato – seppur ancora con qualche cautela – da Silvio Berlusconi in un’intervista stamattina a Radio anch’io. Lo stesso Fontana ha confermato indirettamente di essere il nuovo candidato del centrodestra, aprendo una pagina Facebook di sostegno alla propria candidatura.

Fontana ha 65 anni ed è avvocato. Ha tre figli, gioca a golf ed è molto tifoso del Milan e della Pallacanestro Varese. È considerata una delle figure più moderate e concilianti fra i dirigenti della Lega. Si è avvicinato al partito più di trent’anni fa grazie a Umberto Bossi, ma la sua carriera politica è iniziata solamente nel 1995, quando si candidò a sindaco di Induno Olona, il paese vicino a Varese dove suo padre lavorava come medico condotto. Dal 2000 al 2005 è stato presidente del Consiglio regionale della Lombardia negli anni del secondo mandato da presidente di Roberto Formigoni. Lasciò la carica per candidarsi a sindaco di Varese, la città natale di Roberto Maroni (di cui è molto amico). Vinse col 57,8 per cento dei voti, e nel 2011 venne riconfermato al ballottaggio.

Da alcuni anni Fontana è noto anche per le sue apparizioni in tv in qualità di presidente di ANCI Lombardia, carica con cui secondo il Sole 24 Ore «viene ricordato come un uomo pratico e efficiente, capace di parlare sia con gli amministratori di centrodestra che con quelli di centrosinistra». Fontana viene spesso citato come esempio di amministratore della Lega pragmatico e affidabile, che raramente ricorre ai toni e allo stile dei leader più visibili del suo partito. Nel 2011 si scontrò brevemente col suo partito: l’ANCI organizzò una protesta nei confronti dei tagli ai finanziamenti dei comuni voluti dal governo Berlusconi, e la Lega lo costrinse a dimettersi dall’associazione. Il Corriere della Sera ricorda comunque che qualche anno fa diceva di sé: «preferisco essere considerato un rozzo leghista, piuttosto che uno spocchioso intellettuale».

Varese News scrive che nei suoi dieci anni da sindaco della città Fontana «non ha mai avuto scalfitture», e che «il suo mandato è stato caratterizzato da bilanci in ordine (spesso ripianati anche con la vendita di azioni della municipalizzata), tasse sotto controllo, amministrazione saggia ma per le opposizioni poco caratterizzata». Nel 2015 Fontana si definì “preoccupato” per l’arrivo di una decina di richiedenti asilo in città: «Siamo invasi, sono come delle truppe che non trovano resistenza alcuna», disse alla Provincia di Varese. L’anno successivo non ha potuto ricandidarsi per un terzo mandato, e il centrodestra ha clamorosamente perso le elezioni: è stato eletto Davide Galimberti, primo sindaco eletto con una coalizione di centrosinistra dagli anni Cinquanta.

Quasi certamente Fontana sarà appoggiato dalla stessa coalizione che sosteneva l’amministrazione di Maroni, composta da Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Sfiderà il candidato del centrosinistra Giorgio Gori, attuale sindaco di Bergamo, e Dario Violi, consigliere regionale uscente del M5S. Non è ancora chiaro cosa farà Liberi e Uguali, anche se è molto improbabile che decida di sostenere Gori e dovrebbe annunciare a breve una propria candidatura.