Mark Ruffalo, buon attore

Compie 50 anni e ha fatto un bel po' di ottimi ruoli da non protagonista senza mai fare il salto, ma tutti gli vogliono bene lo stesso

Mark Ruffalo alla prima di Il caso Spotlight al Toronto Film Festival, 14 settembre 2015
(Darren Calabrese/The Canadian Press via AP)
Mark Ruffalo alla prima di Il caso Spotlight al Toronto Film Festival, 14 settembre 2015 (Darren Calabrese/The Canadian Press via AP)

Mark Ruffalo, che compie oggi 50 anni, non è uno di quelli di cui si possa dire che sia “uno dei migliori della sua generazione”. Prima ne vengono in mente altre decine. E magari, senza foto accanto, a qualcuno nemmeno verrebbe subito in mente la faccia, di Mark Ruffalo. È però di certo uno di quelli da cui sì, verrebbe da “comprerare un’auto usata”: tutti dicono che sia davvero uno per bene. E soprattutto è un bravo attore, sempre un po’ in seconda fila, da ruoli secondari in grossi film o ruoli da protagonista in produzione più piccole. Ma forse qualcosa sta cambiando, e il suo momento deve ancora arrivare.

Ha recitato nei film di Michel Gondry, Ang Lee, Spike Jones e Martin Scorsese, ed è stato nominato per tre volte all’Oscar per il Miglior attore non protagonista. Ma non disdegna anche cose molto più pop: da alcuni anni è Bruce Banner (e di conseguenza Hulk) nei film della Marvel. La sua descrizione su Twitter e Instagram è: «Marito, padre, attore, regista e sostenitore delle energie rinnovabili e dell’impegno contro il cambiamento climatico, con amore e speranza».

Ruffalo è nato nel Wisconsin nel 1967 e suo padre è di origini calabresi. Ha studiato recitazione, ma ha raccontato che per una decina d’anni ha dovuto lavorare come barista perché le cose non giravano. Ha anche detto di aver fatto almeno 800 provini. Il suo primo film di un certo livello fu Conta su di me diretto nel 2000 da Kenneth Lonergan: qualcuno, esagerando, lo paragonò a Marlon Brando. Poi Ruffalo ha fatto molti ruoli da buono, da vicino di casa che vorresti avere, alla Tom Hanks. Tante cose da non protagonista: Se mi lasci ti cancello, Collateral, Zodiac, Shutter Island. Le tre nomination all’Oscar sono arrivate per I ragazzi stanno beneFoxcatcher – Una storia americana e Il caso Spotlight, uno dei suoi ruoli più apprezzati, molto “nelle sue corde”.

Dal 2000 è sposato con l’attrice Sunrise Coigney, con la quale ha avuto tre figli. Nel 2002 avrebbe dovuto recitare in Signs ma lasciò il posto a Joaquin Phoenix perché gli diagnosticarono un tumore al cervello, poi rivelatosi benigno. Nel 2008 suo fratello è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa, per motivi ancora ignoti. È stato vegetariano per circa trent’anni, ma ha detto che negli ultimi anni è tornato a mangiare carne, ogni tanto. Ha diretto un solo film – Sympathy for Delicious, drammatico, del 2010 – che però ha vinto il premio della giuria al Sundance Film Festival.

Nei prossimi mesi Ruffalo interpreterà due gemelli in I Know This Much Is True, una miniserie HBO basata sull’omonimo romanzo di Wally Lamb. Sarà una saga familiare che racconterà le diverse vite dei due gemelli nell’America della seconda metà del Ventesimo secolo.

Come si fa da più di un mese con ogni attore, gli è stato chiesto di parlare del caso Weinstein, ha risposto così:

Qui invece stava manifestando contro Trump.

All’anteprima di Thor Ragnarok ha fatto una diretta Instagram dal tappeto rosso. Si è però dimenticato di chiudere la diretta ed è entrato all’anteprima con il telefono acceso, in tasca. Non si vedeva niente ma si sentiva qualcosa.

E ovviamente gli è piaciuta Stranger Things:

https://www.instagram.com/p/Ba6zYI_FRrC/?hl=it&taken-by=markruffalo