Nello Musumeci, candidato del centrodestra, ha vinto le elezioni regionali in Sicilia ottenendo il 39,8 per cento dei voti; le liste a lui collegate hanno ottenuto il 42 per cento dei voti. Il candidato del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, ha ottenuto il 34,6 per cento, contro il 26,6 della lista del suo partito. Fabrizio Micari, candidato del centrosinistra, ha ottenuto il 18,6 per cento (le sue liste il 25) mentre Giuseppe Fava, candidato della sinistra, ha ottenuto il 6,1 (la sua lista il 5,2 per cento). Musumeci succederà a Rosario Crocetta, che nel 2012 lo aveva sconfitto.
Alle 20 Nello Musumeci ha fatto il suo primo discorso da presidente della regione Sicilia: «Il mio primo compito da presidente della Regione - ha detto - sarà quello di recuperare oltre il 50% di siciliani che ha deciso di non votare».
Con 4.695 sezioni scrutinate su 5.300, questa è la situazione
Nello Musumeci, candidato del centrodestra, è al 39,8 per cento
Giancarlo Cancelleri, candidato del Movimento 5 Stelle, è al 34,6 per cento
Fabrizio Micari, candidato del centrosinistra, è al 18,5 per cento
Claudio Fava, candidato di sinistra, è al 6,2 per cento
I seggi sono chiusi da 19 ore e mezza e lo spoglio ha da poco superato il 50 per cento delle sezioni. Ecco qual è la situazione:
• Nello Musumeci, candidato del centrodestra, ha quasi vinto le elezioni regionali siciliane. Con più di metà delle schede scrutinate è dato a più del 39 per cento a una distanza incolmabile dal suo rivale più vicino.
• Giancarlo Cancelleri, candidato del Movimento 5 Stelle, è dato al 35 per cento. Un buon risultato, anche se troppo poco per sperare di raggiungere Musumeci. Il Movimento puntava molto su una vittoria in Sicilia. Non ci è riuscito, ma ha comunque quasi raddoppiato i suoi consensi rispetto alle ultime elezioni regionali.
• La coalizione di centrosinistra, guidata da Fabrizio Micari, è andata abbastanza male, raccogliendo circa il 18 per cento dei voti. Bisognerà aspettare i risultati definitivi per capire come sono andate le singole liste che la compongono (il PD, ad esempio, non sembra aver ottenuto risultati molto lontani da quelli delle elezioni regionali del 2012).
• Il candidato di sinistra Claudio Fava e la coalizione che lo appoggia sono andati piuttosto male: al momento sono al 6 per cento, molto lontani dal 10 per cento di cui si parlava prima del voto. Per il momento dovrebbero comunque riuscire a superare lo sbarramento del 5 per cento previsto dalla legge elettorale regionale.
Nelle ultime ore circola questa immagine di un sondaggio che diciamo non ci ha preso moltissimo realizzato a inizio settembre dall'Istituto Piepoli. Il sondaggio sarebbe stato commissionato proprio da Claudio Fava, che, stando al sondaggio, avrebbe dovuto prendere circa cinque volte i voti che ha ottenuto domenica.
Curiosamente, poche settimane dopo gli altri sondaggi dell'Istituto Piepoli erano molto più in linea con i risultati che abbiamo visto oggi.
Con tremila sezioni scrutinate su 5.300 questa è la sezione del conteggio dei voti reali sul sito di regione Sicilia.
Mano a mano che prosegue lo spoglio, il candidato del Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri continua a mantenere un forte vantaggio sui voti presi dalla sua stessa lista. Con il 50 per cento dei seggi scrutinati, Cancelleri è al 35 per cento dei voti, ma il Movimento 5 Stelle è fermo al 27 per cento (in Sicilia è possibile votare un candidato e una lista diversa da quelle che lo appoggiano). Al contrario sia Musumeci che, soprattutto, Micari hanno preso meno voti rispetti a quelli raccolti dalle loro coalizioni.
Intanto è diventata ufficiale la convocazione della Direzione nazionale del PD per il prossimo 13 novembre. All'ordine del giorno ci saranno l'analisi del voto in Sicilia, la legge di bilancio 2018, i lavori della commissione d'inchiesta sul sistema bancario e il disegno di legge Richetti, la norma che serve a ridurre i vitalizi concessi in passato ai parlamentari.
A proposito della lentezza dello spoglio, Repubblica racconta questa storia arrivata da Catania:
Situazione caotica nei servizi elettorali del Comune di Catania dopo la rinuncia di un terzo dei presidenti avvenuta sabato. Un centinaio di presidenti di seggio su un totale di 330 hanno dato forfait e i vertici comunali hanno dovuto sostituire d'ufficio, così come prevede la legge, i presidenti di seggio. E così a dirigere i lavori elettorali sono state chiamate anche persone che non hanno grande esperienza tanto da far procedere a rilento le operazioni nelle sezioni di Catania.
Come sapete, Luigi Di Maio ha rinunciato a incontrare martedì Matteo Renzi in un confronto televisivo. Sembra che potrebbe essere sostituito da Alessandro Di Battista, che però probabilmente si farà intervistare separatamente da Renzi. Nel frattempo i giornali scrivono che Di Maio sarà ospite domenica sera da Fabio Fazio, su Rai Uno: ¯\_(ツ)_/¯.
L'infografica di Repubblica con i risultati dello spoglio in ogni circoscrizione. In blu quelle dove è in vantaggio Musumeci, in giallo quelle dove è in vantaggio Cancelleri.
Repubblica ha pubblicato un'intervista al presidente uscente Rosario Crocetta, il cui governo era ritenuto da quasi tutti gli osservatori particolarmente poco efficiente, che ha attaccato duramente i suoi alleati di coalizione. «Hanno scientificamente voluto il mio assassinio, che però si è trasformato nel loro suicidio», ha detto Crocetta.
Il direttore del Foglio Claudio Cerasa ha ricordato con un tweet che fino a pochi mesi fa la vittoria del Movimento 5 Stelle in Sicilia era data per scontata dagli stessi leader grillini.
In quell'intervento, Grillo disse anche «Prendiamo la Sicilia e nel 2018 vinciamo». La sua opinione era condivisa anche da molti analisti che vedevano un centrodestra e un centrosinistra in grosse difficoltà. Nelle settimane successive, però, il centrodestra è riuscito a riunirsi attorno alla candidatura di Musumeci che quasi immediatamente è diventato il favorito nella competizione.
Le difficoltà che Musumeci potrebbe avere nel formare una maggioranza fanno capire perché è particolarmente importante il risultato di Alternativa Popolare, il partito di Angelino Alfano. Se Alfano, che è alleato del PD, fosse riuscito ad eleggere qualche deputato avrebbe potuto trattare con il centrodestra per dare il suo appoggio a Musumeci. Secondo le proiezioni, però, Alternativa Popolare raccoglierà circa il 4 per cento dei voti, non abbastanza per superare la soglia di sbarramento.
le stime fatte da YouTrend, Musumeci dovrebbe ottenere tra i 34 e i 35 seggi, cioè un paio in meno della maggioranza (l'Assemblea regionale ha 70 deputati). Questo non impedirà a Musumeci di insediarsi (in Sicilia c'è l'elezione diretta del presidente della Regione), ma potrebbe rendergli complicato formare di volta in volta le maggioranze necessarie a far passare i suoi provvedimenti.">
Le proiezioni basate sui dati reali, è stato scrutinato circa un terzo dei voti, cominciano a diventare più affidabili e quindi si può cominciare a fare qualche considerazione. La lista del PD, ad esempio, dovrebbe raccogliere circa il 13 per cento dei voti, cioè esattamente lo stesso risultato delle elezioni 2012. Forza Italia, invece, sembra che sia migliorata rispetto a cinque anni fa, quando si chiamava ancora PdL e raccolse il 13 per cento dei voti. Secondo le proiezioni, questa volta dovrebbe ottenere circa il 15 per cento.
Chi è andato malissimo sembra essere il partito di Angelino Alfano, Alternativa Popolare, che rischia di non raggiungere il 5 per cento necessario a entrare nell'assemblea regionale siciliana. È un risultato curioso, visto che nei mesi precedenti al voto il partito di Alfano era molto corteggiato e ritenuto da molti analisti in grado di diventare l'ago della bilancia della consultazione.
• Nello Musumeci, candidato del centrodestra, è dato oramai vincitore. Resta da capire se avrà anche una maggioranza nell'Assemblea regionale.
• Il Movimento 5 Stelle, come previsto, è andato molto bene, riuscendo quasi a raddoppiare i suoi consensi rispetto a cinque anni fa. Non è comunque riuscito a battere il centrodestra.
• La coalizione di centrosinistra è andata abbastanza male, ma bisognerà aspettare i risultati definitivi per capire come sono andate le liste che la compongono (il PD, ad esempio, non sembra aver ottenuto risultati molto lontani dal 2012).
• La coalizione di sinistra è andata meno bene rispetto alle aspettative, ma dovrebbe comunque riuscire ad eleggere alcuni consiglieri all'Assemblea regionale.
YouTrend, in base ai dati reali arrivati finora, ha scritto che Nello Musumeci ha vinto le elezioni regionali. Con una copertura del 58 per cento delle proiezioni, anche Fabrizio Masia di EMG ha parlato della vittoria di Musumeci: Cancelleri, cioè, non potrebbe più recuperare il margine di circa 4 punti che attualmente lo divide dal candidato di centrodestra.
Sono state scrutinate più di mille sezioni, circa un quinto del totale. La situazione sul sito della regione:
Nel frattempo Matteo Renzi ha risposto su Twitter a Di Maio che in mattinata aveva detto di voler rinunciare al confronto televisivo con il segretario del PD.
I risultati quando sono state scrutinate 796 sezioni su 5300:
Nello Musumeci: 40,5 per cento
Giancarlo Cancelleri 34,6 per cento
Fabrizio Micari 18,4 per cento
Claudio Fava 5,8 per cento
In provincia di Siracusa sono state scrutinate 49 sezioni su 422, in provincia di Agrigento 67 su 510. A Catania sono arrivati i risultati da 13 sezioni su 336.
Nel centrosinistra è in corso una polemica tra alcuni esponenti del PD e il presidente del Senato Piero Grasso. Ieri sera, Davide Faraone, importante dirigente del PD siciliano, ha addossato parte della responsabilità della sconfitta proprio a Grasso. «Micari - ha detto Faraone - ha avuto il coraggio di candidarsi, quel coraggio che il presidente Grasso non ha avuto. Abbiamo atteso per due mesi il suo sì».
Questa mattina, lo staff di Grasso ha risposto con un comunicato molto duro: «Imputare a Grasso il risultato che si va profilando per il PD, peraltro in linea con tutte le ultime competizioni amministrative e referendarie, è quindi una patetica scusa, utile solo ad impedire altre e più approfondite riflessioni, di carattere politico e non personalistico, in merito al bilancio della fase attuale e alle prospettive di quelle future».
La mappa dello scrutinio di Repubblica divisa per province: Cancelleri del Movimento 5 Stelle risulta primo a Trapani, Agrigento, Enna e Ragusa. Musumeci nelle restanti cinque province. Le sezioni scrutinate a livello regionale sono comunque ancora molto poche: 479 su 5300.
Luigi Di Maio, candidato presidente del Consiglio e capo politico del Movimento 5 Stelle, ha scritto su Facebook di aver rinunciato al confronto televisivo con il segretario del PD, Matteo Renzi, che avrebbe dovuto svolgersi domani su La7. I risultati delle elezioni in Sicilia non sono definitivi, ma il candidato del centrodestra Nello Musumeci al momento appare in vantaggio.
http://www.ilpost.it/2017/11/06/di-maio-confronto-renzi/
Nel frattempo sono arrivati i risultati del X Municipio di Roma, quello che comprende la frazione di Ostia, dove si è votato come in Sicilia domenica 5 novembre.
Quelle che sono terminate ieri sono le elezioni regionali alle quali hanno votato meno persone nella storia dell'isola. L'affluenza è stata del 46,76 per cento, poco meno del 47,41 per cento del 2012. Nel 2008 aveva votato il 66,68 per cento degli aventi diritto.
A tre ore dall'inizio dello scrutinio i dati che arrivano da 131 sezioni su 5.300 dicono che Musumeci è al 43,89 per cento, seguito da Cancelleri al 31,52. Fabrizio Micari è al 18,27 per cento, Fava al 5,72 e La Rosa allo 0,61.
Confrontando le attuali proiezioni con i risultati delle elezioni del 2012 si vedono alcune cose interessanti. Il centrodestra sembra aver ottenuto risultati molto simili. La coalizione sembra essere poco sotto il 40 per cento. Nel 2012 il centrodestra si presentò diviso, ma la somma delle due coalizioni era proprio 40 per cento.
PD e centrosinistra sono andati molto male. Le due coalizioni raccolsero il 36 per cento dei voti nel 2012, mentre questa volta, anche sommando le forze dei due candidati Micari (centrosinistra) e Fava (sinistra), sembra difficile arrivare al 30 per cento.
Il Movimento 5 Stelle, infine, è andato benissimo, quasi raddoppiando il 18 per cento di voti che raccolse alle precedenti regionali. A questo però bisogna aggiungere che per gran parte dell'estate il Movimento 5 Stelle era considerato il favorito alle elezioni e che una sua vittoria era data quasi per scontata.
L'infografica di Repubblica con i primissimi risultati divisi per provincia. Va comunque tenuto conto che le sezioni scrutinate sono solo poche decine nel migliore dei casi (a Messina 25, a Siracusa 7, a Trapani 9, per capirci):
Il Corriere della Sera di oggi scrive che il prossimo 13 novembre ci sarà la direzione nazionale del Partito Democratico.
Le proiezioni vanno prese con cautela, ma si possono già fare alcune analisi. Ad esempio, l'Istituto Piepoli ha diffuso le proiezioni dei risultati ottenuti dai singoli candidati e quelli dalle liste che li sostengono (in Sicilia è possibile il voto disgiunto, cioè votare solo il candidato presidente o solo le liste che lo sostengono). Analizzando questi dati ci sono alcune sorprese.
Giancarlo Cancelleri, ad esempio, sembra essere un candidato più forte del Movimento 5 Stelle che lo sostiene. Cancelleri, infatti, è dato intorno al 34 per cento, cioè quasi sette punti in più del Movimento, che è dato intorno al 27. Gli altri due candidati delle principali coalizioni, invece, appaiono più deboli. Il centrodestra è dato intorno al 38 per cento, mentre il suo candidato, Nello Musumeci, ne avrebbe raccolti circa il 36 per cento. Fabrizio Micari è dato al 19,5 per cento, mentre la sua coalizione di centrosinistra è intorno al 25 per cento. La lista del PD avrebbe ottenuto circa l'11 per cento.
È dal 1951 che la legge elettorale siciliana prescrive che lo spoglio debba iniziare alle 8 di mattina del giorno successivo alla votazione. È una situazione unica in Italia e in Sicilia, dove lo spoglio di tutte le altre votazioni, locali o nazionali, inizia normalmente subito dopo la chiusura delle urne. Non è chiaro come mai questa disposizione sia nata, né come abbia fatto a sopravvivere così a lungo.
Nel corso dell'ultima campagna elettorale questa pratica è stata difesa, ad esempio, dal candidato del PD Fabrizio Micari. «Non mi preoccupa la norma e ho la massima fiducia nelle forze dell’ordine e nella sicurezza - ha detto Micari - Io penso anche agli scrutatori e trovo corretto che riposino prima di iniziare lo spoglio». Il suo rivale del centrodestra, Nello Musumeci, è della stessa opinione: «Continuare con lo scrutinio dopo le 22 sarebbe un rimedio peggiore del timore. Sono favorevole al posticipo dello scrutinio alla mattina seguente al voto».
Questa pratica, invece, è stata criticata dal candidato della sinistra Claudio Fava, secondo cui le elezioni regionali siciliane dovrebbero adeguarsi alle altre elezioni, in cui lo spoglio inizia immediatamente.
In Sicilia si vota con un sistema proporzionale, corretto da una soglia di sbarramento del 5 per cento e da un premio di maggioranza. L'elezione del presidente della regione avviene in maniera diretta, barrando il suo nome sulla scheda. È possibile ricorrere al voto disgiunto: cioè votare un candidato presidente e una lista diversa da quelle che lo supportano.
In tutto vengono eletti 70 deputati dalle liste che riescono a superare il 5 per cento dei voti. Per aiutare la formazione di una maggioranza, la lista del candidato presidente più votato si vede assegnati fino a un massimo di sette seggi in modo da essere certo di arrivare almeno a una maggioranza di 42 seggi. Alle ultime elezioni regionali, quelle del 2012 vinte da Rosario Crocetta, il risultato non riuscì a produrre una maggioranza nemmeno con l'aiuto del premio.
Lo scrutinio sta procedendo a rilento. Sul sito della regione, la situazione è questa:
Lo spoglio dei voti reali a Palermo è fermo a 5 sezioni e a 267 voti scrutinati. Lo spoglio è iniziato alle ore 8.00 di questa mattina.
Intervistato su La7, Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, ha detto che sul risultato di Micari ha pesato la disastrosa esperienza di Rosario Crocetta.
Scrive ANSA:«La seconda proiezione delle elezioni in Sicilia su un campione del 10 per cento vede salire al 35 per cento i voti per il candidato di centrodestra, Nello Musumeci, e confermare al 34 per cento quello dei 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri. Fabrizio Micari, candidato del PD, scende di un punto rispetto alla prima proiezione collocandosi al 20 per cento mentre Claudio Fava si conferma al 9 per cento».
Le sezioni da scrutinare sono in totale 5.300, per ora siamo a zero.
La prima proiezione di EMG su La7:
Nello Musumeci: 37,5 per cento
Giancarlo Cancelleri: 36,4 per cento
Fabrizio Micari: 18,8 per cento
Claudio Fava: 6,7 per cento
Roberto La Rosa: 0,6 per cento
E la seconda proiezione Piepoli-RAI:
Ieri in Sicilia sono andati alle urne 2.179.474 elettori su 4.661.111, il 46,76 per cento degli aventi diritto. Cinque anni fa avevano votato 2.203.165 persone. Solo in tre province su nove la percentuale è più alta rispetto al 2012: a Messina ha votato il 51,69 per cento (contro il 51,24 per cento), a Catania il 51,58 per cento (contro il 51,09) e a Palermo il 46,4 (contro il 46,28 per cento).
La prima proiezione dei risultati delle elezioni in Sicilia, con una novità rispetto agli exit poll: ANSA scrive infatti che secondo le prime proiezioni su dati reali, basate su un campione del 5 per cento, Nello Musumeci e Giancarlo Cancelleri sono alla pari con il 34 per cento. Micari si conferma invece piuttosto indietro.
Ricordiamo che le proiezioni sono formulate durante lo spoglio e sulla base dei voti reali: i dati sono poi calcolati facendo una proiezione del risultato finale. Le proiezioni dovrebbero essere più attendibili degli exit poll, e cioè dei sondaggi realizzati all'uscita dei seggi, ma anche in questo caso si utilizza un campione per prevedere il comportamento dell'intera popolazione.
Il presidente della Toscana Enrico Rossi, di MdP, ha commentato il risultato provvisorio del PD in Sicilia criticando il segretario Matteo Renzi e rispondendo a chi accusa i partiti di sinistra di essere responsabili di questa situazione: «In Sicilia un’altra sconfitta per il PD, come accade regolarmente ormai dal 2015 in tutta Italia. Stupefacente che perdono loro e bastonano noi. Cinque anni di guida renziana e di politiche neoliberiste del governo fanno risuscitare Berlusconi e vincere la destra, gonfiano le vele della protesta grillina e dell’astensione».
Sui giornali di oggi, in base agli exit poll, si parla in generale di un risultato negativo del Partito Democratico. Lorenzo Guerini, coordinatore del PD, ha detto: «Se i risultati confermeranno gli exit poll ci troveremmo davanti a una sconfitta tanto annunciata da tempo quanto netta e indiscutibile. Se ci fosse stata maggiore apertura della sinistra al centro avremmo giocato le nostre carte anche contro una destra unita». In un'intervista di oggi su Repubblica, anche Ettore Rosato capogruppo dei deputati del PD alla Camera, sostiene che il risultato di Fabrizio Micari sia stato causato dal fatto che la sinistra non l'ha sostenuto. Micari, rettore dell’Università di Palermo, era appoggiato dal PD, ma anche da Alternativa Popolare del ministro degli Esteri Angelino Alfano.
Da ieri sera circolano diversi exit poll che danno il candidato di centrodestra Nello Musumeci in vantaggio su quello del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri. Secondo una proiezione di YouTrend, Musumeci sarebbe comunque senza maggioranza con 32 seggi su 70, 25 andrebbero al Movimento 5 Stelle, 8 al Pd e 5 a Fava.
L'Assemblea uscente della regione Sicilia è composta da una maggioranza di 47 seggi, di cui 17 assegnati al Partito Democratico. L'opposizione è composta da 43 seggi: il Movimento 5 Stelle ne ha 14 e Forza Italia 11.
L’affluenza alle elezioni in Sicilia è stata del 46,76 per cento, in lieve calo rispetto a quella delle regionali del 2012 quando votò il 47,41 per cento degli aventi diritto. Ieri sono andati a votare circa 2,2 milioni di siciliani, su 4,7 milioni di elettori. Il dato più basso dell’affluenza è stato registrato nella provincia di Enna con il 37,68 per cento, il più alto invece a Messina con il 51,69 per cento.
Buongiorno dalla redazione del Post e buon lunedì. Tra 5 minuti circa nei seggi in Sicilia inizierà lo scrutinio dei voti.