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  • Lunedì 18 settembre 2017

Cipro e la vendita della cittadinanza

Il Guardian sostiene che il governo dell'isola guadagni miliardi di euro vendendo passaporti a ricchi e oscuri personaggi, che poi possono fare affari nell'Unione Europea

Nicosia, capitale di Cipro (HASAN MROUE/AFP/Getty Images)
Nicosia, capitale di Cipro (HASAN MROUE/AFP/Getty Images)

Un articolo pubblicato sul Guardian di domenica 17 settembre sostiene che centinaia di persone abbiano acquistato un passaporto dell’Unione Europea e la cittadinanza cipriota grazie al cosiddetto sistema dei “visti d’oro”, un meccanismo molto criticato che, dal 2013, avrebbe fatto incassare più di 4 miliardi di euro al governo dell’isola. Il Guardian scrive di aver visto l’elenco di chi ha ricevuto questi documenti per vivere e lavorare in Europa in cambio di investimenti e che ne fanno parte celebri oligarchi russi, miliardari ucraini accusati di corruzione, uomini d’affari e «individui con una notevole influenza politica».

Cipro è uno stato membro dell’Unione Europea dal maggio del 2004: chi possiede un passaporto cipriota può dunque spostarsi liberamente in tutti gli stati dell’Unione. Prima del 2013, la cittadinanza cipriota veniva concessa per decisione dei singoli ministri e attraverso una procedura meno formale. Il sistema attuale permette invece di ottenere la cittadinanza cipriota attraverso l’investimento di almeno 2 milioni di euro in una proprietà o almeno 2,5 milioni di euro in titoli di stato o di imprese locali. Conoscere la lingua non è un requisito necessario mentre è prevista una visita obbligatoria nel paese ogni sette anni. Nel 2016 Cipro ha rilasciato oltre 400 nuovi passaporti.

Il Guardian dice che nell’elenco di chi ha, di fatto, comprato un passaporto a Cipro ci sono «un ex membro del parlamento russo, i fondatori della più grande banca commerciale in Ucraina e un miliardario proprietario di casinò». Anche prima del 2013 c’era comunque modo di acquistare i documenti e tra coloro che l’hanno fatto ci sono un oligarca russo, un collezionista d’arte che nel 2008 aveva acquistato una villa di Palm Beach da Donald Trump per 95 milioni di dollari e che Trump aveva acquistato 3 anni prima per meno della metà, un imprenditore siriano con stretti legami con il presidente Bashar al Assad e anche il cugino di Bashar al Assad, Rami Makhlouf, la cui cittadinanza è stata però revocata dopo le sanzioni decise dall’Unione e lo scoppio della guerra in Siria. I tempi per ottenere la cittadinanza sono veloci, non oltre i 90 giorni dalla data di presentazione di tutta la documentazione necessaria.

Ana Gomes, eurodeputata portoghese del Partito Socialista, ha definito i “visti d’oro” come «assolutamente immorali e perversi». Ha anche spiegato di non essere contraria al fatto che i singoli stati membri concedano la cittadinanza o la residenza a qualcuno che può aver dato un contributo molto speciale al paese, ma al fatto che si tratti appunto di una compravendita e non di una concessione. Gomes ha poi dichiarato al Guardian di aver cercato più volte di ottenere i nomi delle persone che hanno avuto visti con sistemi simili in Portogallo, ma senza riuscirci: «Perché la segretezza? La segretezza rende questa pratica molto, molto sospetta». Gomes ha fatto richiesta al Parlamento Europeo di discutere della questione e di stabilire dei controlli da effettuare sui richiedenti dei visti a pagamento. L’organizzazione non governativa internazionale Global Witness, che si occupa di anticorruzione, ha a sua volta parlato della necessità di controlli più severi e che, in mancanza di essi, il rischio è di offrire una carta per la libera uscita di corrotti e criminali.

Il Ministro delle Finanze di Cipro ha invece detto che il programma di cittadinanza è stato pensato per gli investitori «veri, che vogliono creare le basi per un’attività e acquisire residenza a Cipro» e ha fatto notare che l’isola non è l’unica ad avere questo tipo di sistema: ci sono anche l’Ungheria, la Bulgaria, Malta e la Lettonia, tra le altre. Le autorità locali hanno poi assicurato di esaminare con severità e attenzione tutte le richieste di cittadinanza e che tutti i fondi investiti devono superare una serie di controlli antiriciclaggio da parte di una banca locale.