• Sport
  • Venerdì 18 agosto 2017

Nel basket è cambiata la regola dei passi

Da ottobre anche il basket europeo adotterà la regola applicata nella NBA, più flessibile e spettacolare

Paul Pierce, quando giocava nei Boston Celtics, chiede all'arbitro di fischiare un'infrazione di passi, durante una partita contro il Los Angeles Lakers. (Stephen Dunn/Getty Images)
Paul Pierce, quando giocava nei Boston Celtics, chiede all'arbitro di fischiare un'infrazione di passi, durante una partita contro il Los Angeles Lakers. (Stephen Dunn/Getty Images)

La FIBA, l’organismo di governo del basket internazionale, ha approvato una modifica del regolamento ufficiale che rende uguali le infrazioni di passi nel basket internazionale – e quindi anche europeo – a quelle previste dal regolamento della NBA, il campionato di basket nordamericano, che è indipendente dalla FIBA. Chi segue poco il basket, ma ha visto qualche partita ogni tanto, probabilmente sa che una delle principali differenze tra il basket europeo e quello della NBA è che le infrazioni di passi sono regolamentate diversamente: “in America non fischiano i passi” è non a caso uno dei più diffusi luoghi comuni sulla NBA. Dall’ottobre del 2017 anche nei campionati internazionali saranno adottate le stesse regole della NBA, per cercare di uniformare il regolamento in tutto il mondo e per cercare di rendere più spettacolare il basket anche fuori dalla NBA.

Cos’è l’infrazione di passi
Quando ci si sposta sul campo da gioco, nel basket bisogna far rimbalzare la palla a terra, cioè palleggiare: non si possono fare dei passi tenendo il pallone in mano. O meglio, si possono fare solo in alcune situazioni particolari. Una è il terzo tempo, il movimento che fanno i giocatori quando vanno a tirare in corsa a canestro: schiacciando, appoggiando la palla al tabellone, o facendola entrare con una breve parabola. In quel caso si possono fare due passi dopo l’ultimo palleggio. Il passo corrispondente al momento in cui il giocatore raccoglie la palla in mano dopo averla fatta rimbalzare per terra, quindi, è il primo dei due consentiti. Quando si riceve il pallone da un passaggio, vale la stessa regola: il piede che si mette terra prendendo la palla è il primo dei due consentiti. Se il giocatore è in movimento, può farne solo un altro per avvicinarsi a canestro e tirare. Se vuole fare un tiro da fermo, invece, può appoggiare l’altro piede per terra e saltare con entrambi. Il primo piede che era a terra nel momento della raccolta del pallone in mano è detto “piede perno”, perché il giocatore può ruotare su se stesso tenendolo fermo, e muovendo l’altro. Se muove il piede perno, “fa passi”: l’arbitro fischia l’infrazione e la palla passa agli avversari.

Capita spesso che, per via della velocità del gioco, non è facile per gli arbitri – e nemmeno osservando la moviola – dire se un giocatore ha effettivamente commesso un’infrazione di passi.

Come funziona nella NBA
Nella NBA il regolamento è diverso e più permissivo: il piede che si ha a terra nel momento di raccolta del pallone in mano non è considerato il primo dei due consentiti, ma una sorta di “passo zero”. Vuol dire che il giocatore può farne altri due. La regola serve a rendere il gioco più dinamico e spettacolare, dando più libertà ai giocatori. Poi la NBA ha un’altra caratteristica, criticata da chi crede esista una versione “pura” del basket, solitamente corrispondente a quella europea: le infrazioni di passi, quelle che vanno contro il regolamento già più permissivo della NBA, non vengono sempre fischiate. Ai giocatori capita molto spesso di fare più passi senza palleggiare di quelli consentiti, e gli arbitri nella maggior parte dei casi non fischiano. È una regola non scritta che serve a rendere il gioco ulteriormente spettacolare. È il motivo, per capirsi, per cui spesso ai Mondiali o alle Olimpiadi i giocatori della nazionale statunitense commettono molte infrazioni di passi: non sono abituati al metro di arbitraggio europeo. Poi solitamente la nazionale degli Stati Uniti è molto più forte di qualsiasi di altra, e vince comunque.

Questo vecchio video della FIBA – in inglese – spiega bene come funzionano i passi e il piede perno nei tornei internazionali, mostrando alcuni esempi di partite della nazionale statunitense in cui i giocatori – compreso Allen Iverson – applicano il regolamento della NBA, venendo sanzionati dagli arbitri.

Come cambia il regolamento della FIBA
La nuova regola dice: «Quando un giocatore si sta muovendo e ha un piede per terra ricevendo il pallone o concludendo un palleggio, il piede o piedi a toccare terra successivamente è il “passo 1”, e diventerà il piede perno». Significa, quindi, che funzionerà come nella NBA. I terzi tempi potranno quindi sembrare fatti da un passo in più del normale, perché il giocatore potrà fare un passo in più ricevendo la palla in movimento. Negli arresti che precedono i tiri in sospensione, invece, il giocatore in movimento potrà per esempio ricevere palla con il piede sinistro per terra, appoggiare il destro per terra, alzare il sinistro e appoggiarlo di fianco al destro, rivolto verso canestro, per poi saltare con entrambi e tirare.