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  • Domenica 6 agosto 2017

La rivincita di Justin Gatlin

Ieri ha vinto la sua prima medaglia d'oro individuale dal 2005 rubando la scena a Bolt, ma sta antipatico a tutti per una vecchia storia di doping

 Justin Gatlin dopo la vittoria nella finale dei 100 metri a Londra (Michael Steele/Getty Images)
Justin Gatlin dopo la vittoria nella finale dei 100 metri a Londra (Michael Steele/Getty Images)

Nel mondo dell’atletica leggera Justin Gatlin — 35enne statunitense campione olimpico ad Atene 2004 — è una figura piuttosto controversa: in passato ha avuto due volte problemi di doping ed è stato squalificato per un anno nel 2001 e per quattro anni fra il 2006 e il 2010, sebbene diverse persone siano convinte che andasse squalificato a vita. Gatlin, fra l’altro, non ha mai ammesso le accuse della sua seconda positività, anche dopo aver ottenuto una squalifica definitiva, e non si è mai scusato ufficialmente. Per questi motivi è uno degli atleti più malvisti e fischiati nel mondo dell’atletica leggera, praticamente in ogni parte del mondo in cui ha corso negli ultimi anni. La cattiva reputazione di Gatlin deriva anche dal fatto che secondo alcuni studi non ancora definitivi, e secondo altri ancora in corso, gli atleti trovati positivi a sostanze dopanti muterebbero in maniera irreversibile la loro muscolatura, e quindi una volta tornati all’attività si troverebbero ancora a sfruttare tale cambiamento.

Sabato sera Gatlin ha vinto a sorpresa la finale dei 100 metri ai Mondiali di atletica di Londra rubando la scena al suo grande rivale Usain Bolt — il più grande velocista di tutti i tempi — nella penultima gara della sua carriera in cui un po’ tutti si aspettavano, o almeno speravano, di vederlo vincere come negli ultimi dieci anni. Gatlin ha vinto correndo in 9 secondi e 92 centesimi; Christian Coleman, il secondo classificato, ha corso in 9.94 mentre Bolt in 9.95, quasi quaranta centesimi in più del suo record del mondo. Per Gatlin è stata la prima medaglia d’oro individuale in un torneo internazionale da quando nel 2005 vinse i 100 metri ai Mondiali di Helsinki.

In carriera Gatlin è stato squalificato per doping in due diverse occasioni: nel 2001 e nel 2006. In questa seconda occasione fu trovato positivo al testosterone dopo un meeting a Kansas City, negli Stati Uniti. Gatlin, che allora deteneva il record mondiale dei 100 metri con il giamaicano Asafa Powell, disse di non sapere di aver assunto sostanze proibite e di non aver mai autorizzato nessuno a somministrargliele. Venne squalificato inizialmente per otto anni in quanto recidivo, dato che nel 2001 fu trovato positivo alle anfetamine. Successivamente ottenne il dimezzamento della squalifica ma poi non riuscì a ridurla a due anni. Si è sempre detto estraneo all’uso di sostanze dopanti e da quando fu trovato positivo alle anfetamine nel 2001 è stato impegnato a educare e aiutare ragazzi e persone con problemi di tossicodipendenza condividendo la sua storia. Come tutti gli altri velocisti professionisti, Gatlin è inoltre sottoposto con regolarità a controlli antidoping, e dal suo rientro non è più stato trovato positivo.

Al termine della finale dei 100 metri di Londra, Gatlin ha parlato dei fischi ricevuti in carriera e di quelli (molti) che si sono sentiti sabato allo Stadio Olimpico durante e dopo la gara, e ha detto:

«Questa notte è ancora una notte magica per l’atletica e per Usain Bolt; ha raggiunto risultati incredibili nella sua carriera. Nel 2010, nel 2011 o nel 2012 non mi fischiavano, lo fanno ora. Ma io adesso son qui, sono un corridore, sono tornato nello sport, ho svolto i miei doveri nei confronti della comunità. Ho parlato ai ragazzi, li ho ispirati: è tutto quello che ho potuto fare. La società riserva questo alla gente che ha commesso degli errori e spero che il mondo dell’atletica possa capirlo e accettarlo»

Il giorno dopo la sorprendente vittoria di Gatlin, anche il presidente della IAAF Sebastian Coe si è espresso sul risultato della finale, aggiungendosi a chi non ha un’idea positiva della vicenda: «Non sono entusiasta che un atleta squalificato per doping in due diversi occasioni sia uscito dalla pista con uno dei nostri premi più prestigiosi. Ma Gatlin ha i requisiti per essere qui».