Rocco Schirripa è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio del procuratore Bruno Caccia, avvenuto il 26 giugno 1983

Rocco Schirripa al Palazzo di Giustizia di Milano, il 17 maggio 2017 (ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO)
Rocco Schirripa al Palazzo di Giustizia di Milano, il 17 maggio 2017 (ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO)

Rocco Schirripa, uomo di 64 anni di origini calabresi, è stato condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio del procuratore Bruno Caccia, avvenuto il 26 giugno 1983. La sentenza è stata pronunciata oggi dalla Corte d’Assise di Milano. Quello di Caccia, magistrato che allora era a capo della procura di Torino, è stato uno dei casi più famosi degli anni Ottanta, anche perché rimasto parzialmente irrisolto: fino a oggi era stato arrestato e condannato solo il mandante dell’omicidio – Domenico Belfiore, uno dei principali esponenti della ‘ndrangheta a Torino – ma mai gli esecutori.

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Schirripa era stato arrestato nel dicembre 2015. Il suo arresto era stato ordinato dopo alcune intercettazioni ambientali nella casa di Belfiore, che dopo avere trascorso oltre trent’anni di prigione nel giugno 2014 è stato scarcerato per motivi di salute.