Le elezioni amministrative – quelle che scelgono sindaci e consigli comunali – si sono tenute domenica. Si è votato in 1.004 comuni, compresi 21 capoluoghi di provincia e 4 capoluoghi di regione. Gli aventi diritto al voto che vivono in questi comuni sono più di 9 milioni, e l’affluenza è stata del 60,07.
Nel complesso i risultati hanno deluso il M5S, soprattutto rispetto ai successi a Torino e Roma di un anno fa: ma il M5S ha sempre faticato di più sulle elezioni locali che su quelle nazionali, e questa limitata credibilità si conferma. Il centrosinistra e il centrodestra si giudicheranno ai ballottaggi, dove molte cose sono tutte da decidere in molte città importanti. Ma di certo il centrodestra unito ha mostrato di cavarsela meglio di come si pensava visti i suoi declini degli ultimi anni.
I capoluoghi di regione in cui si sono tenute le elezioni sono Palermo, Genova, Catanzaro e L’Aquila. I 21 capoluoghi di provincia sono invece Alessandria, Asti, Belluno, Como, Cuneo, Frosinone, Gorizia, La Spezia, Lecce, Lodi, Lucca, Monza, Oristano, Padova, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Verona, Taranto e Trapani. Nei comuni con popolazione fino a 15mila abitanti si procede a un eventuale turno di ballottaggio solo in caso di assoluta parità fra due candidati. Nei comuni con più di 15mila abitanti si andrà al ballottaggio quando nessun sindaco avrà ottenuto la maggioranza assoluta dei voti (cioè più del 50 per cento). I ballottaggi saranno il 25 giugno.
Il Post ha seguito lo spoglio in diretta con un liveblog.
• Secondo i primi exit poll e le prime proiezioni su dati reali, il Movimento 5 Stelle non ha ottenuto l'accesso al ballottaggio in nessuno dei principali comuni andati al voto.
• Il centrosinistra sembra in difficoltà rispetto alle ultime elezioni. In particolare, ja peggiorato molto il suo risultato a Genova, una città che amministra da 50 anni, dove invece il centrodestra ha ottenuto un buon risultato.
• A Palermo, il sindaco uscente, Leoluca Orlando, appoggiato dal centrosinistra, potrebbe vincere al primo turno. Sarebbe il suo quinto mandato da sindaco della città.
• A Parma, il sindaco uscente, ex Movimento 5 stelle, Federico Pizzarotti, ha ottenuto un buon risultato e andrà al ballottaggio con il candidato del centrosinistra Paolo Scarpa.
• A Verona la situazione è incerta e non è chiaro chi tra i due candidati di centrodestra e quella di centrosinistra, chi avrà accesso al ballottaggio. A Padova è in vantaggio il sindaco uscente della Lega Nord.
• A Taranto, l'unico comune dove il Movimento 5 Stelle, secondo i primi exit poll, ha qualche possibilità di arrivare al ballottaggio, è in vantaggio il candidato di centrodestra, seguito da quello di centrosinistra. Anche a Catanzaro è in vantaggio il centrodestra.
Queste sono le proiezioni sui risultati delle amministrative nelle città più importanti in cui si è votato e per le quali abbiamo dati affidabili a questo punto. Sono indicati i candidati che accedono al ballottaggio, o quelli che se lo contendono nelle situazioni ancora in bilico:
Genova: Crivello (centrosinistra) 36,2%; Bucci (centrodestra) 33,6%
Palermo: Orlando (centrosinistra) 44,4%; Ferrandelli (Forza Italia) 32,7% (Orlando vince senza il ballottaggio, perché in Sicilia basta il 40%)
Catanzaro: Abramo (centrodestra) 40-44%; Ciconte (centrosinistra) 28-32%
L’Aquila: Di Benedetto (centrosinistra) 45%; Buondi (centrodestra) 37%
Verona: Sboarina (centrodestra) 25%; Salemi (centrosinistra) 22,9%; Bisinella (civica centrodestra) 20%
Lecce: Giliberti (centrodestra) 45%; Salvemini (centrosinistra) 28%
Padova: Bitonci (centrodestra) 37%; Giordani (centrosinistra) 26%; Lorenzoni (sinistra) 25%
Parma: Pizzarotti (lista civica, ex M5S) 37%; Scarpa (centrosinistra) 29%
Taranto: Baldassari (centrodestra) 23%; Melucci (centrosinistra) 16%
Monza: Scanagatti (centrosinistra) 40%; Allevi (centrodestra) 39,5%
In una nuova proiezione su Verona di La7 Sboarina è in vantaggio maggiore, ma Salemi e Bisinella sono ancora vicinissimi per il secondo posto al ballottaggio.
La sconfitta del M5S viene misurata soprattutto rispetto ai successi dell'anno passato a Roma e Torino: ma forse furono quelli, scrisse allora il peraltro direttore del Post, a essere stati sopravvalutati.
Quindi la notizia è che il M5S ha vinto a Torino: notizia grossa, ma che da sola ha spostato tutte le valutazioni sul risultato complessivo e spinto commentatori compulsivi – e alcuni un po’ interessati – a sancire il trionfo del M5S, le sue possibilità di governo, la crisi palese del renzismo.
Intanto c'è uno psicodramma in studio da Mentana: Leoluca Orlando ha fatto sapere di non voler parlare con la trasmissione perché si era "offeso" per i commenti a inizio trasmissione sulle sue molte vite politiche, e in particolare per essere stato definito "eletto coi voti del PD". Mentana lo ha raccontato un po' prendendolo in giro e un po' offeso a sua volta, chiamando Orlando "bambino".
Prima proiezione La7 per Genova.
Crivello 36,2% (centrosinistra)
Bucci 33,6% (centrodestra)
Pirondini 18,9% (M5S)
Masìa, il sondaggista decennale di La7, l'ha chiamata "magmatica": la situazione a Verona nella prima proiezione. Non si capisce chi dei tre candidati maggiori resterà fuori dal ballottaggio.
Salemi 22,9% (centrosinistra)
Sboarina 25% (centrodestra)
Bisinella 22,5% (civica di centrodestra)
Gennari 12,4% (M5S)
I risultati del centrodestra sembrano, per il momento, piuttosto buoni. A Genova, in particolare, il candidato del centrodestra unito è dato dagli ultimi exit poll al 37 per cento. Nel 2012, i candidati di Lega e Forza Italia sommati insieme ottennero circa il 17 per cento dei voti.
Palermo: il sindaco uscente Leoluca Orlando, appoggiato dal centrosinistra, ha buone possibilità di vincere al primo turno grazie alla legge elettorale siciliana, che assegna la vittoria a chi raggiunge il 40 per cento dei voti al primo turno.
Genova: nella città amministrata dalla sinistra per tutti gli ultimi 50 anni, il candidato del centrosinistra è dato dagli exit poll a pari merito con il candidato del centrodestra, entrambi tra il 32 e il 37 per cento.
Parma: il sindaco uscente Federico Pizzarotti, eletto con il Movimento 5 Stelle che ha poi abbandonato (ma in realtà lo hanno quasi cacciato) andrà probabilmente al ballottaggio con il candidato di centrosinistra, Paolo Scarpa.
Verona: nel 2012 aveva vinto il centrodestra, che oggi si è presentato diviso. Al ballottaggio dovrebbe andare il candidato ufficiale di Lega Nord e Forza Italia, Federico Sboarina, con quella del PD, Orietta Salemi.
L'Aquila: il centrosinistra, che aveva vinto le elezioni del 2012 al primo turno, è in vantaggio e potrebbe riuscire anche quest'anno ad evitare il ballottaggio.
Catanzaro: nel 2013 il centrodestra aveva vinto al primo turno con poco più del 50 per cento dei voti. Secondo gli exit poll, il candidato del centrodestra ha perso parecchi consensi e sarebbe intorno al 30 per cento. Potrebbe andare al ballottaggio con una lista civica o con il candidato del centrosinistra, che sono dati molti vicini.
Taranto: nel 2012 aveva vinto il centrosinistra, che oggi sembra molto in difficoltà e rischia di non andare al ballottaggio. Taranto, per il momento, sembra l'unico capoluogo di provincia in cui il Movimento 5 Stelle potrebbe riuscire ad arrivare al secondo turno.
Padova: il sindaco uscente della Lega Nord ha dieci punti di vantaggio sul suo rivale di centrosinistra, un risultato molto simile a quello delle ultime elezioni.
Monza: il sindaco uscente di centrosinistra ha un vantaggio piuttosto ridotto nei confronti del suo rivale di centrodestra.
Leoluca Orlando diventerà sindaco di Palermo per la quinta volta: la prima fu nel 1985, 32 anni fa (nel partito della Democrazia Cristiana, allora).
Oggi si sarebbe dovuto votare a San Luca, un comune di quattromila abitanti in provincia di Reggio Calabria. Le elezioni, però, non si sono svolte perché nessuno si è candidato per fare il sindaco. È dal 2013, quando il comune venne sciolto per infiltrazioni mafiose, che San Luca è senza un sindaco. Alle ultime elezioni, quelle del 2015, si presentò un'unica lista civica, ma non ottenne il numero minimo di voti necessari ad eleggere il sindaco.
San Luca è una città famosa per gli episodi di violenza, causati da una lunga faida tra alcune famiglie. La "faida di San Luca" è culminata nella strage di Duisburg, dal nome della città tedesca in cui, nell'agosto del 2007, furono uccise sei persone.
Ci sono le prime proiezioni di La7 su Parma e Palermo.
Parma
Pizzarotti (ex M5S) 38%
Scarpa (centrosinistra) 28%
Cavandoli (centrodestra) 22%
Gherarduzzi (M5S) 3,1%
Palermo
Orlando (centrosinistra) 43,4%
Ferrandelli (Forza Italia) 34,3%
Forello (M5S) 16,8%
La Verdera (destra) 1,7%
Secondo diversi opinionisti, gli scarsi risultati del Movimento 5 Stelle sarebbero una delle ragioni per le quali il partito di Grillo ha deciso di votare contro la legge elettorale. Se fosse stata approvata, infatti, le elezioni anticipate sarebbero state molto più probabili.
I dirigenti del Movimento 5 Stelle avrebbero previsto i cattivi risultati di oggi e avrebbero ritenuto più opportuno rimandare le elezioni. La fine dell'accordo sulla legge elettorale, infatti, sembra abbia avuto la conseguenza immediata di allungare la scadenza della legislatura.
Naturalmente ci sono anche altre buone ragioni che spiegano la scelta di affossare la legge elettorale. Ad esempio il fatto che molti dirigenti e parlamentari del Movimento, nonché i membri più attivi della sua base, sono piuttosto contrari all'idea di accordarsi con gli altri partiti per approvare una legge elettorale che non gradiscono.
Paradossalmente, per Leoluca Orlando sarebbe quasi preferibile non vincere al primo turno, e andare al ballottaggio. In Sicilia vince al primo turno il candidato che prende il 40 per cento delle preferenze. Orlando al momento è dato fra il 41 e il 45 per cento. Il problema è che il premio di maggioranza gli viene assegnato solamente se la sua coalizione raggiunge il 40 per cento dei voti. Cosa che al momento non è scontata, visto che diversi elettori potrebbero aver votato tracciando solamente la croce sul nome di Orlando (così facendo, il voto viene dato al sindaco ma non alle liste che lo sostengono). Al ballottaggio, invece, la coalizione del candidato vincente ottiene automaticamente il 60 per cento dei seggi.
Il quadro degli exit poll di Rai News.
Per Salvini i risultati sono "molto buoni". Il risultato migliore la Lega lo sta ottenendo probabilmente a Verona, dove il candidato che sostiene andrà quasi certamente al ballottaggio. Parlando con La7, Salvini ha anche citato i casi di Genova, La Spezia, Alessandria, Como e Piacenza, comuni in cui l'amministrazione uscente è di centrosinistra e dove il centrodestra – a suo dire – sta andando bene. Salvini però al contempo ha criticato preventivamente le tentazioni "renziane" di Berlusconi.
https://www.facebook.com/salviniofficial/posts/10154856167153155
A SkyTG24 ha parlato Federico Pizzarotti, sindaco uscente di Parma ed espulso dal M5S, che gli exit poll danno in netto vantaggio con il 36,5-40,5%: ha detto che Parma negli ultimi cinque anni è stata abbandonata dal M5S, e che secondo lui gli elettori «se ne sono ricordati».
Quasi tutti i commentatori si stanno concentrando sulla cattiva performance del Movimento 5 Stelle. Il risultato del partito di Grillo a Parma, che è comunque un caso particolare, è emblematico di questa situazione. Alle ultime amministrative ottenne il 19,9 per cento al primo turno. Oggi, secondo gli exit poll, è tra il 3 e il 7 per cento.
Altro dato importante: a Genova, una città che governa da 50 anni, il centrosinistra sembra essere in grossa difficoltà nei confronti del centrodestra. I due candidati sono dati sostanzialmente a pari merito ed è probabile che andranno al ballottaggio insieme. E Genova non è l'unica città a dare preoccupazioni al centrosinistra: a Taranto rischia di finire escluso dal ballottaggio. La notizia è che il Movimento 5 Stelle sta andando molto male, ma anche il centrosinistra non sembra proprio in salute.
La7 ha diffuso un nuovo giro di exit poll:
– per Parma sono confermate le prime percentuali fornite, con Pizzarotti (indipendente, ex M5S) al 36,5-40,5%, Paolo Scarpa (centrosinistra) al 27-31%, Laura Cavandoli (centrodestra) al 15-19%
– per Verona: Sboarina (centrodestra) 24-28%, Salemi (centrosinistra) 21,5-25,5%, Bisinella (civica di centrodestra) 19,5-23,5%
– per Genova:Crivello (centrosinistra) 23-36%, Bucci (centrodestra) 32-36%, Pirondini (M5S) 18-22%
Intanto c'è stato su La7 un momento esemplare del sovrano distacco italiano tra politica e informazione: dopo che Mentana aveva commentato con sarcasmo i sei mandati da sindaco a Palermo di Leoluca Orlando e i molti partiti con cui era stato eletto, Marcello Sorgi - autorevole giornalista palermitano ospite in studio - ha annunciato di avere ricevuto un sms da Orlando stesso che ricordava anche "la vita spesa per la politica", che Sorgi ha riconosciuto e citato in studio.
Per fare un confronto: tre anni fa, alle elezioni europee del 2014, il Movimento 5 Stelle aveva ottenuto il 27 per cento dei voti sia a Genova che a Palermo. Secondo gli exit poll oggi è tra il 19 e il 23 per cento a Genova e tra il 17 e il 21 a Palermo.
Ci sono anche gli exit poll per L'Aquila, Catanzaro e Taranto, realizzati dall'Istituto Piepoli per Rai: in tutti e tre i casi il M5S è dato fuori dal ballottaggio (ma a Taranto le percentuali sono molto simili).
A L'Aquila il candidato di centrosinistra Americo Di Benedetto è dato in netto vantaggio sul candidato di centrodestra Pierluigi Biondi.
A Catanzaro il candidato di centrodestra Sergio Abramo è sulle stesse percentuali di Nicola Fiorita, della lista civica Cambiavento, ma con il candidato del centrosinistra Vincenzo Antonio Ciconte di poco in svantaggio.
A Taranto gli exit poll danno in vantaggio la candidata di centrodestra Stefania Baldassari, poco più avanti del candidato di centrosinistra Rinaldo Melucci e di quello del M5S Francesco Nevoli.
Secondo i primi exit poll il Movimento 5 Stelle è fuori dai ballottaggi delle principali città dove si votava: Genova e Palermo, ma è fuori anche da quelli di Verona e Parma. A Genova, gli exit poll indicano un sostanziale pareggio tra i candidati del centrosinistra e del centrodestra, a Palermo, Leoluca Orlando, sindaco uscente appoggiato dal centrosinistra, sembra vicino a vincere al primo turno (in Sicilia basta il 40 per cento dei voti).
A Parma è in testa il sindaco uscente, ex M5S, Federico Pizzarotti, mentre a Verona sembra che ci sarà un ballottaggio tra i due candidati ufficiali di centrodestra e centrosinistra.
Gli exit poll su Verona dati da La7:
Sboarina 24-28% (centrodestra)
Salemi 22-26% (centrosinistra)
Bisinella 19-23% (civica di centrodestra)
Gennari 8-12% (M5S)
Gli exit poll su Palermo, dati da La7:
Orlando 39,5-43,5% (centrosinistra)
Ferrandelli 29-33% (centrodestra)
Forello 17,5-21,5% (M5S)
(a Palermo basta il 40% per non andare al ballottaggio)
Gli exit poll di Parma, dati da La7:
Federico Pizzarotti (indipendente, ex M5S) 36,5-40,5%
Paolo Scarpa (centrosinistra) 27-31%
Laura Cavandoli (centrodestra) 15-19%
Gli exit poll su Genova dati da La7:
Crivello 33-37% (centrosinistra)
Bucci 32-36% (centrodestra)
Pirondini 19-23% (M5S)
Cassimatis 0-2% (indipendente, ex M5S)
Genova e Palermo sono le due città che saranno più seguite, un po' per le loro dimensioni e per la loro importanza, un po' per le loro storie. A Genova, una città da sempre governata dalla sinistra, il candidato appoggiato dal PD e da gran parte dei fuoriusciti si scontra con il candidato del centrodestra unito. Nella città di Beppe Grillo il Movimento 5 Stelle è molto diviso: oltre a quello ufficiale si sono candidati anche due fuoriusciti.
Anche Parma e Verona hanno storie particolari. Nella prima, il candidato favorito è il sindaco uscente, Federico Pizzarotti, un altro fuoriuscito dal Movimento 5 Stelle. A Verona, il centrodestra si presenta diviso, con parte di Forza Italia che appoggia il rivale del candidato della Lega Nord. A Padova, il sindaco uscente della Lega Nord sta provando a farsi rieleggere, dopo essere caduto a causa degli scontri nella sua stessa maggioranza.
Si vota anche a Rignano sull'Arno, il comune dove è cresciuto Matteo Renzi e dove ancora risiede la sua famiglia. Oggi i due principali avversari sono il sindaco uscente, che ha abbandonato il PD, e il candidato scelto dal partito, guidato fino a poche settimane fa dal padre dell'ex presidente del Consiglio, Tiziano Renzi. A proposito di roccaforti della sinistra, si vota anche a Sesto San Giovani, il comune della città metropolitana di Milano soprannominato la "Stalingrado d'Italia".
Più in generale, sarà interessante osservare quanti consensi riusciranno a raccogliere i vari partiti nei 160 comuni maggiori in cui si va a votare. L'orientamento di queste città, infatti, ha notato YouTrend, sembra prevedere molto bene le opinioni nel resto del paese.
Questa sera gli exit poll sui risultati nella varie città saranno trasmessi dalla RAI, nel corso dello speciale su RaiNews24 e durante Porta a Porta, da La7 e da SkyTg24. Le principali città in cui sono stati realizzati exit poll sono: Palermo, Genova, Parma, Verona, L'Aquila, Taranto, Catanzaro.
Intanto in Francia, dove invece si votava oggi per le legislative, i seggi hanno chiuso alle 20 e gli exit poll danno una grande vittoria del partito di Emmanuel Macron.
In breve, i 25 capoluoghi di provincia su cui si faranno i conti principali.
2 sono due grandi città:
Palermo
Genova
Altri 2 sono anche capoluogo di regione:
Catanzaro
L'Aquila
Poi ci sono altre 7 città più grandi e importanti, con 100mila abitanti o più:
Verona
Padova
Parma
Taranto
Monza
Piacenza
Sopra i 90mila ci sono:
La Spezia
Lecce
Alessandria
Pistoia
E poi altri 11 capoluoghi:
Belluno, Como, Cuneo, Frosinone, Gorizia, La Spezia, Lodi, Lucca, Oristano, Rieti, Trapani
I numeri di queste elezioni (che hanno 9 milioni di potenziali elettori) e le cose da sapere su alcune delle maggiori città.
Il contesto politico in cui si giudicheranno su scala nazionale i risultati di elezioni che hanno importanza soprattutto locale (e peculiarità locali) è quello di un paese dove si voterà tra meno di un anno (e non è ancora escluso del tutto che si voti prima) e che esce da una grossa polemica tra PD e M5S sul fallimento della legge elettorale.
L'altro metro da tenere presente nei dibattiti sul dopo voto è quello più concreto delle condizioni attuali nelle città dove si vota: nella grande maggioranza sono state finora governate dal PD o dal centrosinistra, quindi i conti andranno fatti su come cambieranno le cose rispetto a questo.
Nei 25 capoluoghi di provincia in cui si vota, 17 hanno una maggioranza di centrosinistra, 7 di centrodestra e 1 (Parma) un sindaco del M5S ma che ne è stato espulso.