La Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che i giornalisti non hanno diritto di pubblicare atti coperti dal segreto istruttorio

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito con una sentenza pubblicata oggi che i giornalisti non hanno diritto di pubblicare atti pubblicati dal segreto istruttorio, quello che in quasi tutti gli ordinamenti tutela le indagini della magistratura. Il caso è nato in seguito all’appello fatto da un giornalista svizzero, condannato da un tribunale a pagare una multa di 3.850 euro per aver pubblicato alcuni atti di un’indagine ancora coperta dal segreto. Secondo quanto scrive l’ANSA, i giudici hanno stabilito che il segreto istruttorio serve a proteggere le persone coinvolte nell’indagine, il diritto dell’accusato a un equo processo e i diritti delle vittime al rispetto della loro vita privata. Tutelarlo, quindi, non è in contrasto con il diritto alla libera informazione.