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  • Lunedì 5 giugno 2017

Chi erano gli attentatori di Londra

La polizia ha identificato due dei tre uomini responsabili dell'attacco sul London Bridge: avevano 27 e 30 anni, il più giovane era già conosciuto dall'antiterrorismo

Khuram Shazad Butt, a sinistra, e Rachid Redouane (Metropolitan Police via AP)
Khuram Shazad Butt, a sinistra, e Rachid Redouane (Metropolitan Police via AP)

La polizia di Londra ha diffuso l’identità e le fotografie di due dei tre uomini responsabili dell’attentato compiuto sabato sera a Londra, nel quale sono state uccise sette persone. I tre attentatori sono stati uccisi dalla polizia dopo avere investito i pedoni sul London Bridge e avere accoltellato alcuni passanti al Borough Market, un’area molto frequentata di bar, locali e chioschi. Le due persone identificate sono Khuram Shazad Butt, 27 anni, e Rachid Redouane, 30 anni. Entrambi vivevano a Barking, un quartiere periferico nell’est di Londra dove negli ultimi due giorni la polizia ha arrestato diversi sospettati. L’identità del terzo uomo non è ancora stata diffusa. Tutte le 12 persone arrestate negli ultimi giorni per sospetta complicità con gli attentatori sono state liberate.

Butt era cittadino britannico, nato in Pakistan nella provincia del Punjab. Era già conosciuto all’antiterrorismo britannico come sostenitore di al Muhajiroun, un’organizzazione jihadista salafita molto attiva nel Regno Unito negli anni Novanta e che fu messa fuorilegge dal governo nel 2005. Il Guardian racconta che Butt fu allontanato da diverse moschee per via delle sua idee estremiste. A un certo punto su di lui fu aperta anche un’indagine dell’antiterrorismo, che però portò a poco o niente: così le autorità britanniche rivolsero la loro attenzione verso soggetti considerati più pericolosi. Secondo Mark Rowley, capo dell’antiterrorismo del Regno Unito, non fu commesso alcun errore e la decisione di non continuare l’indagine si basò sulle prove allora disponibili.

Butt aveva due figli, uno di tre anni e uno appena nato. Sembra che lavorasse come impiegato nei trasporti pubblici di Londra – non si hanno informazioni più precise al riguardo – e in un fast food. Le persone che lo conoscevano hanno raccontato che negli ultimi anni Butt era diventato sempre più fondamentalista riguardo alla religione e nel 2015 fu cacciato dalla moschea di Barking, nel quartiere dove viveva, dopo avere interrotto ripetutamente l’imam locale urlando: «Solo Dio comanda!». Una fonte sentita dal Guardian ha aggiunto che dopo l’annuncio di elezioni anticipate da parte della prima ministra Theresa May, Butt aveva cominciato a distribuire volantini dicendo ai musulmani della zona di non andare a votare. Butt comparve anche in un documentario di Channel 4 trasmesso lo scorso anno, quando si presentò insieme ad altri estremisti a Regent’s Park, a Londra, pregando di fronte a una bandiera nera. La polizia ha detto che Butt era un tifoso della squadra di calcio dell’Arsenal. Indossava una maglietta dell’Arsenal anche durante l’attentato.


Il secondo uomo identificato dalla polizia, Rachid Redouane, aveva origini marocchino-libiche e cinque anni fa si era trasferito a Dublino, in Irlanda. Dalle informazioni raccolte finora, sembra che Redouane non fosse mai stato indagato per terrorismo. Sembra anche che di recente avesse trascorso del tempo a Dagenham, un quartiere orientale di Londra, non lontano da dove abitava Butt. La polizia ha arrestato anche Charisse O’Leary, 38 anni, che aveva sposato Redouane in Irlanda nel 2012. Il Guardian ha scritto che i due si erano separati di recente perché erano in disaccordo su quale fosse il modo migliore per crescere la loro figlia di 18 mesi.