La polizia ha fermato un uomo con l’accusa di aver incendiato un camper a Centocelle e ucciso tre sorelle rom

Si chiama Serif Seferovic, ha vent'anni e la sua famiglia era in cattivi rapporti con quella della donna e delle due bambine

Fiori e scritte in ricordo delle tre sorelle morte nel rogo a Centocelle, Roma, 12 maggio 2017
(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
Fiori e scritte in ricordo delle tre sorelle morte nel rogo a Centocelle, Roma, 12 maggio 2017 (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Si chiama Serif Seferovic, ha vent’anni ed è accusato di aver incendiato, verso le tre di notte del 10 maggio, un camper parcheggiato nel quartiere di Centocelle a Roma, e aver ucciso tre sorelle di 20, 4 e 8 anni: si chiamavano Elisabeth, Francesca e Angelica Halinovic. Tutte e tre erano di etnia rom, e vivevano nel camper insieme ai due genitori e ad altri otto tra fratelli e sorelle: nel momento dell’incendio nel veicolo i genitori non c’erano, mentre le altre persone sono riuscite a scappare o sono state salvate dai vigili del fuoco.

Il fermo è avvenuto a Torino dopo che era stato riconosciuto grazie alle telecamere di sicurezza, che mostrano un uomo che gli somiglia molto mentre lancia una bottiglia incendiaria contro il camper. Secondo gli investigatori la famiglia di Seferovic avrebbe dovuto lasciare il campo nomadi a causa dei cattivi rapporti con la famiglia Halinovic, da qui il tentativo di vendicarsi di Serif Seferovic. Repubblica scrive anche che l’uomo ha dei precedenti contro il patrimonio ed «era stato arrestato per il furto della borsa della studentessa cinese Zhang Yao morta poco dopo essere stata investita da un treno mentre inseguiva i suoi scippatori lo scorso dcembre a Roma».