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  • Mercoledì 31 maggio 2017

Come sta andando il calcio italiano

Un po' di numeri sugli stadi, sugli sponsor e sui convocati nelle Nazionali, tra le altre cose, nel rapporto annuale sul calcio della FIGC

Un giocatore del Mantova, squadra lombarda di Lega Pro, festeggia con la squadra la vittoria in campionato contro il Südtirol (LaPresse)
Un giocatore del Mantova, squadra lombarda di Lega Pro, festeggia con la squadra la vittoria in campionato contro il Südtirol (LaPresse)

La FIGC ha pubblicato l’edizione aggiornata alla stagione 2015/2016 del “Report Calcio”, il rapporto sulle attività che la Federazione Italiana Giuoco Calcio, l’associazione che gestisce i campionati professionistici italiani di calcio in Italia, pubblica annualmente dal 2011. Il documento è stato elaborato in collaborazione con l’Agenzia di Ricerche e Legislazione (AREL) e la PricewaterhouseCoopers, società specializzata in servizi professionali di revisione di bilancio (diventata particolarmente famosa per il pasticcio durante l’assegnazione degli ultimi premi Oscar) e contiene una grande quantità di dati sull’andamento del settore.

Il rapporto è diviso in otto parti, e si può consultare per intero qui (PDF). La prima contiene il censimento del calcio italiano, con dati riguardanti i tesserati (1.353.866) e le società affiliate alla FIGC (70.868). Poi ci sono i bilanci delle rappresentative nazionali e del calcio dilettantistico e giovanile, un profilo economico e finanziario del calcio professionistico e il quadro del contributo fiscale e previdenziale che il calcio genera in Italia. Infine si parla di stadi, spettatori e sicurezza, e dei modelli di governance dei club italiani. Per ogni competizione analizzata si trovano anche i dati legati all’audience.

Dalla comparazione dei dati con gli ultimi rapporti pubblicati si nota come in generale la situazione del calcio italiano sia migliorata, seppur di poco, sia per quanto riguarda la situazione economica dei club sia per l’affluenza negli stadi: rimane comunque ampio il divario con i ricavi registrati in Inghilterra, Germania e Spagna, principalmente per via dei minori investimenti nelle infrastrutture. Nel corso della presentazione del “Report Calcio”, il presidente della FIGC Carlo Tavecchio ha detto: «C’è chi dice che cresciamo troppo poco ma dobbiamo ringraziare per il fatto di crescere dopo tutto quello che si era paventato in passato. Abbiamo dei crediti nei confronti delle istituzioni europee, che ci stanno dando delle possibilità come le gare dell’Europeo 2020 e l’organizzazione dell’Europeo Under 21. I paesi stranieri hanno già avuto tanto, spero che gli investimenti arrivino in Italia: cominciamo a raccogliere quello che prima era difficile ottenere, abbiamo grande voglia e vocazione di costruire. Il tempo giocherà a nostro favore, entro due o tre anni avremo risultati».