Il primo episodio della prima stagione dei Simpson, la serie tv animata più famosa di sempre, andò in onda il 17 dicembre 1989. Era intitolato Simpsons Roasting on an Open Fire – “Un Natale da cani”, nella traduzione italiana – e conteneva già diversi elementi che avrebbero reso celebri i Simpson: battute geniali, un contesto familiare come quello di una normale famiglia americana con problemi di soldi e una trama intricata ma brillante. Simpsons Roasting on an Open Fire ricevette due nomination agli Emmy, i premi americani per la tv, e ancora oggi è ricordato come un episodio fondamentale da appassionati e autori della serie.
C’è una ragione per cui Simpsons Roasting on an Open Fire, così come il resto degli episodi della prima stagione, funzionava così bene: le storie della famiglia Simpson andavano già in onda da due anni e mezzo, anche se in un formato diverso. Dal 1987 al 1989 furono trasmessi 48 micro-episodi durante il Tracey Ullman Show, uno spettacolo comico in onda su Fox. Il primo dei micro-episodi, Good Night, andò in onda il 19 aprile 1987, esattamente trent’anni fa.
I Simpson erano nati quando James L. Brooks, produttore del Tracey Ullman Show e futuro produttore dei Simpson, chiese a Matt Groening di proporre una miniserie a cartoni animati da includere nel suo show. Inizialmente la produzione propose a Groening di realizzare una versione animata di Life in Hell, la striscia a fumetti incentrata su un coniglio antropomorfo, che curò dal 1977 al 2012. All’inizio Groening era d’accordo, ma poi ritenne che Life in Hell funzionava già bene nel suo formato, e che avrebbe dovuto cedere parzialmente i diritti della serie. Groening sviluppò quindi l’idea di una serie diversa, basata su una famiglia problematica: «Fui influenzato sia da ricordi legati alla mia famiglia, sia dalle sit-com famigliari che mi avevano appassionato da bambino», ha raccontato Groening durante un’intervista del 1998 data a NPR. Groening spiegò anche che intendeva fare “una serie tv” e che il materiale a cui stava lavorando “doveva essere una serie tv”.
Groening ebbe l’idea per i Simpson «nei 15 minuti in cui preparai un incontro con James L. Brooks», come ha raccontato anni dopo. La produzione del Tracey Ullman Show accettò l’idea di Groening. I primi micro-episodi dei Simpson duravano poco più di un minuto e andavano in onda prima e dopo le pause pubblicitarie. Oggi i disegni ci sembrano particolarmente primitivi, ma c’è una ragione precisa: Groening non aveva mai realizzato una serie animata, e fornì alla produzione solamente alcuni schizzi, pensando che i loro animatori li avrebbero sistemati, ma non andò così.
Disegni a parte, molti degli elementi dei primi micro-episodi sono gli stessi ancora oggi: le situazioni un po’ nonsense in cui riuscivano a infilarsi i personaggi principali, i loro vestiti e persino i doppiatori (Dan Castellaneta e Julie Kavner, che doppiano Homer e Marge Simpson, facevano già parte del cast del Tracey Ullman Show). Certi episodi anticiparono persino alcune gag delle stagioni future: come il micro-episodio Bart and Dad Eat Dinner, in cui Homer obbliga Bart a mangiare una strana poltiglia una sera in cui sono rimasti a casa da soli.
La gag ne ricorda una molto più famosa, contenuta nel sesto episodio della tredicesima stagione (quello in cui Lisa si converte al buddismo): Homer obbliga Bart a mangiare quello che mangia lui, dato che vive nella sua stessa casa. Bart quindi è costretto a imburrare un pezzo di bacon e a “impancettare” una salsiccia.
Dopo due anni di micro-episodi, i Simpson si erano ormai stabilizzati: i disegni erano già molto simili a quelli delle prime stagioni “regolari”, ed erano già comparsi alcuni futuri personaggi secondari della serie come Krusty il clown, Grattachecca e Fichetto. Oltre a far ridere, i Simpson avevano anche già affrontato alcuni temi piuttosto inusuali per una serie comica animata, come le sedute psicologiche per famiglie o l’abitudine al taccheggio di Bart.
I Simpson piacquero così tanto a Fox che nel 1989 anticipò dieci milioni di dollari per produrre la prima stagione. Da allora i Simpson vanno in onda ininterrottamente: in un certo senso, però, si può dire che oggi compiano trent’anni.
I Simpson disegnati come ai tempi del Tracey Ullman Show durante una puntata trasmessa nel 2014