Quante candidature ci vogliono prima di trovare la persona giusta per un lavoro?
Per le piccole imprese la media è 86, secondo una recente ricerca: e non è detto che la persona scelta poi accetti
di Gene Marks - The Washington Post
Trovare il dipendente giusto per la propria azienda non è una cosa facile, come dimostra un nuovo studio. Secondo una ricerca di Lever, una società che gestisce un software per la ricerca di personale, una piccola impresa con meno di 200 dipendenti deve passare in rassegna in media 86 candidature prima di trovare la persona giusta per un lavoro. Lo studio ha esaminato i dati di circa 1,5 milioni di candidature prese in considerazione e 15mila assunzioni da parte di 600 aziende clienti di Lever relative a gran parte del 2016. Nonostante la valutazione di così tanti candidati possa sembrare una grande mole di lavoro, il numero ottenuto dalla ricerca è in realtà più basso rispetto a quello della maggior parte delle aziende più grandi, che devono incontrare in media 100 persone prima di assumere qualcuno.
Trovare nuovi dipendenti, soprattutto per le piccole imprese, è un processo lungo. Lo studio mostra che le aziende invitano a un colloquio iniziale solo il 17 per cento di tutti i candidati. Il più delle volte (nel 60 per cento dei casi) le persone che raggiungono la fase di selezione sono state segnalate da qualcuno o provengono da un’agenzia per il lavoro. I datori di lavoro scartano quasi il 90 per cento delle persone che hanno direttamente mandato il curriculum. Nel 30 per cento dei casi chi arriva a un colloquio in azienda riceve poi un’offerta di lavoro.
Purtroppo anche quando si trova finalmente la persona giusta è meglio non essere troppo ottimisti. Lo studio ha scoperto che il 31 per cento delle persone a cui era stato offerto un posto di lavoro l’ha poi rifiutato. I più inclini a non accettare un lavoro sono gli ingegneri, i manager del prodotto e le persone che si occupano di sviluppo aziendale, che rifiutano le offerte di lavoro il 60 per cento delle volte. Ancora una volta, i tassi più alti di accettazione sono arrivati dalle persone che erano state segnalate alle aziende. Le persone più facili da assumere sembrano essere quelle che si occupano di vendite. I curriculum dei candidati per un posto di lavoro nel settore delle vendite sono quelli con maggior possibilità di essere esaminati. Nel 44 per cento dei casi si passa da una valutazione del curriculum a un colloquio in azienda. I venditori sono anche i candidati per cui è necessario il minor numero di valutazioni dei curriculum e, cosa migliore in assoluto, il 74 per cento di loro accetta un’offerta di lavoro.
Qual è quindi la morale? Le aziende devono prepararsi a incontrare molte persone per un’unica offerta di lavoro. Se si è alla ricerca di candidati validi, meglio rivolgersi a persone che si conoscono già. «Questa ricerca dimostra che le aziende devono coltivare le loro reti di conoscenza per ricevere segnalazioni e, allo stesso tempo, rivolgersi ad agenzie esterne per i candidati passivi (quelli cioè che non stanno cercando un nuovo lavoro), migliorare la qualità delle candidature in entrata e avere offerte di riserva pronte», ha detto in un comunicato Sarah Nahm, CEO e cofondatrice di Lever. «Più piccolo è il gruppo di lavoro più alta è la posta in gioco»: le piccole e medie imprese che applicheranno questa mentalità al processo di selezione di nuovi dipendenti saranno quelle che avranno successo.
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