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  • Martedì 7 marzo 2017

La potenza militare tedesca nel 2017

Con le pressioni di Trump da una parte e l'aggressività russa dall'altra, nel paese si discute di una questione storicamente delicata: il rafforzamento dell'esercito

di Anthony Faiola - The Washington Post

Alcuni soldati dell'esercito tedesco si preparano a scaricare dei veicoli militari Marder alla stazione ferroviaria di Sestokai, a circa 175 chilometri da Vilnius, in Lituania, il 24 febbraio 2017 (AP Photo/Mindaugas Kulbis)
Alcuni soldati dell'esercito tedesco si preparano a scaricare dei veicoli militari Marder alla stazione ferroviaria di Sestokai, a circa 175 chilometri da Vilnius, in Lituania, il 24 febbraio 2017 (AP Photo/Mindaugas Kulbis)

Una locomotiva color rosso vermiglio rallenta fino a fermarsi, con i vagoni merci nascosti dalla neve. Un capitano tedesco ordina ai suoi soldati di scaricare il carico del treno. «Jawohl» – sissignore – risponde uno di loro, prima di fare uscire i primi venti carri armati con la Croce di ferro del Bundeswehr, l’esercito tedesco. Nonostante sia una scena che evoca vecchi film di guerra, è successo di recente. Settantacinque anni dopo aver invaso la Lituania i tedeschi ci sono tornati, questa volta come alleato. L’amministrazione Trump sta facendo pressioni perché gli alleati degli Stati Uniti sostengano maggiormente le spese per la propria difesa, e nessun paese è più coinvolto della Germania.

Nel caso in cui raggiunga gli obiettivi per cui spinge il governo americano, la Germania – già il centro economico della regione – tornerebbe velocemente a essere la maggiore potenza militare d’Europa. Per molto tempo, però, la Germania è stata la prima a opporsi a qualsiasi rinascita del potere militare tedesco. Dalla fine degli orrori del periodo nazista il paese ha sempre rifiutato il militarismo. Oggi, però, la strategia di ripensare il potere tedesco sta diventando rapidamente una delle svolte più significative della politica transatlantica di Donald Trump. Dalle elezioni presidenziali americane di novembre i tedeschi – stretti tra l’America di Trump da una parte e la Russia di Vladimir Putin dall’altra – si sentono sempre meno sicuri. Questo, insieme alle pressioni di Trump nei confronti dei suoi alleati, ha portato i tedeschi a discutere di un rafforzamento militare in un modo che raramente si era visto dalla caduta del muro di Berlino.

In nessun posto, forse, queste prospettive stanno emergendo come in Lituania, dove nelle ultime settimane sono arrivati quasi 500 soldati tedeschi, tra cui un battaglione da combattimento bavarese, nell’ambito di uno spiegamento militare a tempo indeterminato vicino al confine con la Russia. Il dispiegamento di soldati è stato descritto dagli analisti come l’operazione militare più ambiziosa della Germania nei pressi del confine russo dalla fine della Guerra fredda. La dimostrazione di forza comprende 20 veicoli corazzati da combattimento di fanteria Marder, 6 carri armati da battaglia Leopard e 12 veicoli corazzati per il trasporto delle truppe Fuchs e Boxer.

«Per quanto riguarda gli Stati Uniti, forse è meglio stare attenti a cosa si desidera», ha detto il tenente colonnello Torsten Stephan, portavoce militare delle truppe tedesche in Lituania, «il presidente Trump dice che la NATO è obsoleta e che dobbiamo essere più indipendenti. Bé, forse lo diventeremo». Il dispiegamento guidato dalla Germania – che comprende anche un numero minore di soldati da Belgio, Paesi Bassi e Norvegia – ha l’obiettivo di mandare un messaggio forte a Putin dall’Europa: indietreggia. Eppure, in un continente che si trova di fronte alla prospettiva di una nuova Guerra fredda, il dispiegamento mette in evidenza i rischi di una rinnovata forza militare tedesca e della strategia russa per respingerla, soffermandosi sul passato oscuro della Germania. Nel mondo della guerra ibrida del 21esimo secolo, i primi proverbiali colpi a salve sono già partiti.

Recentemente la polizia, i giornali e i più importanti politici della Lituania hanno ricevuto alcune email che sostenevano, in modo falso, che i nuovi soldati tedeschi avessero stuprato in gruppo una 15enne locale. Il governo lituano ha rapidamente smentito le accuse, che però erano già state diffuse da alcune pubblicazioni locali e da diversi utenti sui social network. Le autorità lituane stanno indagando per capire se dietro le false accuse ci sia la Russia. «Ma se me lo chiede a titolo personale, credo che sia così, è la cosa più probabile», ha detto il ministro della difesa lituano Raimundas Karoblis. Alcuni siti filorussi, nel frattempo, stanno ricorrendo a vecchi stereotipi, rievocando Adolf Hitler e dipingendo lo spiegamento della NATO in Lituania come una «seconda invasione» del paese da parte della Germania.

Mentre la Germania prende coraggio, la propaganda russa sta riportando in vita immagini che erano state superate. La settimana scorsa il ministro della Difesa russo ha annunciato la costruzione di una riproduzione del vecchio Reichstag tedesco in un parco a tema militare vicino a Mosca, che darà ai giovani russi la possibilità di rimettere in scena l’assalto al Parlamento tedesco durante la caduta di Berlino nel 1945.

In Lituania, un’ex repubblica sovietica che oggi vive all’ombra del pericolo russo, il retaggio nazista è però considerato parte di una storia lontana. Per molti lituani la Germania moderna è un baluardo dei principi democratici e uno dei più forti promotori al mondo dei diritti umani, dell’autodeterminazione e della diplomazia. Di fronte a una minaccia russa in tempi di alleanze NATO incerte, i lituani stanno reclamando a gran voce la presenza di una Germania più forte al loro fianco. «Credo che la leadership americana vada mantenuta, ma che anche in Europa ci sia bisogno di leadership», ha detto Karoblis, che, citando l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, ha definito la Germania il garante più plausibile della stabilità regionale. «Perché non la Germania? Perché no?», ha detto Karoblis. Per molti tedeschi, però, le ragioni sono parecchie, tra cui un’eccessiva spesa pubblica e i timori di scatenare una nuova corsa agli armamenti. Secondo un sondaggio commissionato dalla rivista tedesca Stern e pubblicato quest’anno, il 55 per cento dei tedeschi è contrario all’aumento della spesa per la difesa nei prossimi anni, mentre il 42 per cento è a favore.

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L’esercito tedesco ha svolto diverse esercitazioni militari in Polonia e in altre zone dell’Europa orientale, e i suoi piloti fanno parte della polizia aerea che ha il compito di scoraggiare gli aerei russi dal sorvolare a bassa quota i confini orientali dell’Unione Europea. Le forze militari tedesche hanno anche iniziato a svolgere missioni più pericolose, inviando soldati nei Balcani, in Afghanistan e l’anno scorso in Mali. L’esercito tedesco ha inoltre fornito sostegno logistico alla coalizione in lotta contro lo Stato Islamico.

Ma la Germania ha in programma molto altro ancora. Nel 2014 le autorità tedesche hanno concordato con altri paesi della NATO di destinare almeno il 2 per cento del PIL alla difesa entro dieci anni, un aumento di circa l’1,2 per cento rispetto al 2016. Fino a poco tempo fa, però, in privato molti funzionari tedeschi ammettevano che un obiettivo del genere – che porterebbe il paese a superare Regno Unito e Francia in termini di spesa militare – era politicamente insostenibile. Dalla vittoria di Trump, tuttavia, politici, esperti e media tedeschi continuano a discutere della questione, e le voci a favore di un rafforzamento militare sono aumentate facendosi più forti. Il mese scorso il ministero della Difesa tedesco ha annunciato alcuni piani per portare le forze armate permanenti a 200mila unità entro il 2024, dal minimo storico di 166.500 raggiunto a giugno. Dopo 26 anni di tagli quest’anno la Germania aumenterà la spesa per difesa dell’8 per cento.

La cancelliera Angela Merkel ha invitato alla calma, ma allo stesso tempo ha chiesto di aumentare la spesa militare. Il ministro della Difesa del suo governo, Ursula von der Leyen, è stata più categorica e recentemente ha detto che la Germania non può «sfuggire» alle sue responsabilità militari. Nonostante venga vista come una possibilità remota, alcune voci esterne hanno iniziato a parlare di quella che una volta era considerata una prospettiva inconcepibile: l’avvento di una bomba nucleare tedesca. «Se Trump manterrà la sua linea, l’America lascerà la difesa dell’Europa agli europei, a un livello sconosciuto dopo il 1945», ha scritto in un editoriale Berthold Kohler, l’editore del Frankfurter Allgemeine Zeitung. «Questo potrebbe comportare una maggiore spesa militare, il ritorno della leva, la definizione di limiti invalicabili e, cosa assolutamente impensabile per i tedeschi, la questione della difesa nucleare del paese».

Insieme ai suoi alleati regionali la Germania ha iniziato a studiare la possibilità di un aumento dell’attività militare attraverso operazioni europee congiunte, che secondo gli esperti sono, insieme alla NATO, i canali più plausibili per il potere militare tedesco. Lo spiegamento in Lituania, per esempio, fa parte di una più ampia operazione di deterrenza congiunta in Europa orientale, nel cui ambito Stati Uniti, Canada e Regno Unito guidano altri contingenti in Polonia, Lettonia ed Estonia.

In alcuni dei paesi che confinano con la Germania, soprattutto in Polonia, ci sono ancora gruppi che si oppongono alla rinnovata forza militare tedesca, adottando posizioni basate almeno in parte sui ricordi bellici. I vecchi pregiudizi, però, stanno scomparendo in fretta. È quello che sta succedendo nella piccola Lituania, che i nazisti invasero nel 1941 cacciando gli occupanti sovietici. Il Terzo Reich rimase nel paese fino al 1945, sterminando oltre 200mila ebrei. Dopo la Seconda guerra mondiale la Lituania tornò sotto il dominio sovietico, prima di ottenere l’indipendenza alla fine della Guerra fredda. Negli ultimi anni il paese si è avvicinato all’Occidente, entrando nell’Unione Europea e nella NATO nel 2004. E alla Russia non è piaciuto. Adesso la paura dei lituani per la vicina Russia sta aumentando. Dall’invasione di fatto dell’Ucraina e con l’annessione della Crimea, i politici russi hanno iniziato a parlare minacciosamente di un porto chiave – che si trova in acque che non congelano d’inverno – sostenendo che sia stato ingiustamente «regalato» alla Lituania dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Degli hacker che si pensa siano legati alla Russia hanno attaccato i server governativi e i canali televisivi nazionali del paese.

Nella città di Jonava, a circa 9,5 chilometri delle caserme in cui vivono le nuove truppe della NATO, i nazisti uccisero oltre duemila ebrei negli anni Quaranta. Nei racconti che si tramandano oralmente, però, l’occupazione tedesca è presentata sotto una luce molto più positiva rispetto al successivo periodo sovietico. L’86enne Nadiezda Grickovaite, l’unica cittadina di Jonava che ha ancora ricordi vividi della Seconda guerra mondiale, ha detto di ricordarsi di quando sua mamma la portava nei boschi «per non vedere le esecuzioni degli ebrei». Grickovaite ha raccontato che in confronto i sovietici erano peggio, una storia che tramanda in discorsi e incontri nelle scuole locali. «Non ho nessun rancore nei confronti dei tedeschi per via del passato», ha detto Grickovaite, «quella è stata la storia. Non possiamo incolparli oggi».

I nuovi soldati tedeschi, intanto, hanno ricevuto un addestramento speciale per sensibilizzarsi sul retaggio nazista in Lituania e ribadire l’importanza delle interazioni amichevoli con le persone del posto. Il sindaco provvisorio di Jonava, Eugenijus Sabutis, ha raccontato che l’unico incidente dall’arrivo delle truppe è stata una lite alla fine di gennaio tra un soldato americano e degli uomini del posto, per le attenzioni di una donna. «Non mi sento parte di quella storia, della storia dei tedeschi che sono stati qui in passato», ha detto Sebastian, un soldato tedesco di 27 anni di stanza in Lituania, che per l’intervista ha dato solo il suo nome di battesimo, come previsto dalle regole dell’esercito tedesco. «Quello che so è che siamo in una specie di nuova Guerra fredda e che ora siamo qui per dare una mano».

© 2017 – The Washington Post