Per François Fillon va sempre peggio

Il portavoce del suo comitato elettorale se ne è andato, mentre molti politici e parlamentari di centrodestra continuano a chiedere che lasci il posto ad Alain Juppé

François Fillon durante un comizio elettorale il 2 marzo 2017 a Nîmes, nel sud della Francia (PASCAL GUYOT/AFP/Getty Images)
François Fillon durante un comizio elettorale il 2 marzo 2017 a Nîmes, nel sud della Francia (PASCAL GUYOT/AFP/Getty Images)

François Fillon, il candidato del centrodestra alle elezioni presidenziali francesi che si terranno il prossimo 23 aprile, continua a perdere sostegno all’interno del suo partito – il Partito Repubblicano – a causa dello scandalo che coinvolge lui, sua moglie e i suoi figli, e per il quale è indagato. Venerdì 3 marzo il deputato Thierry Solère ha lasciato il suo incarico di portavoce del comitato elettorale di Fillon, che ha già perso il sostegno di almeno altri cento parlamentari di centrodestra. Nei giorni scorsi Fillon ha annunciato che non ritirerà la sua candidatura nonostante alcuni importanti politici Repubblicani abbiano chiesto che lasci il posto ad Alain Juppé, il sindaco di Bordeaux che Fillon ha sconfitto al secondo turno delle primarie del centrodestra. Tra questi, scrive Le Monde, il presidente del Senato Gérard Larcher e il segretario generale dei Repubblicani Bernard Accoyer si sono rivolti all’ex presidente Nicolas Sarkozy, sostenitore di Fillon, per chiedergli di invitarlo a ritirarsi. Sarkozy però non ha tolto il suo sostegno a Fillon, perché pensa che se il candidato del centrodestra fosse Juppé, molti elettori voterebbero comunque Marine Le Pen, la candidata del partito di estrema destra Front National. Anche il partito centrista Unione dei Democratici e degli Indipendenti (UDI), che finora aveva appoggiato Fillon, gli ha tolto il suo sostegno.

L’inchiesta su Fillon riguarda principalmente sua moglie, Penelope Fillon, sospettata di aver beneficiato di un posto di lavoro fittizio come assistente parlamentare del marito e come consulente di un giornale di proprietà di un amico del marito, incarichi per i quali avrebbe percepito 900mila euro. La storia è stata scoperta dal settimanale satirico Le Canard enchaîné alcune settimane fa. Nelle ultime settimane è emerso un altro scandalo sui figli di Fillon: giovedì 26 gennaio, intervistato sul canale televisivo TF1, il candidato repubblicano aveva detto che quando era senatore aveva impiegato due dei suoi figli come avvocati per delle “missioni specifiche”. La dichiarazione, fatta spontaneamente da Fillon, era stata verificata da alcuni giornali che avevano scoperto che i due figli di Fillon, all’epoca, non erano avvocati ma soltanto studenti di giurisprudenza. Questa settimana Fillon ha negato le accuse, e ha detto che gli incarichi della moglie e dei figli non sono stati fittizi, ma reali. Fillon ha anche detto che «è in corso un assassinio politico» contro di lui e contro la sua parte politica, ma ha aggiunto che lascerà decidere al popolo francese il nuovo presidente del paese.

I sondaggi sono ovviamente stati influenzati dalle vicende giudiziarie di Fillon. Secondo quello pubblicato oggi dal quotidiano Le Figaro, però, il consenso nei confronti del candidato di centrodestra è salito al 21 per cento negli ultimi giorni dopo essere sceso al 18 per cento a metà febbraio; è comunque più basso rispetto al 26 per cento rilevato a gennaio. Secondo un sondaggio dell’istituto Odoxa pubblicato il 3 marzo, il 70 per cento dei francesi pensa che Fillon dovrebbe ritirarsi dalle presidenziali per via dell’indagine su di lui; tra i soli elettori di destra la percentuale scende al 50 per cento e al 33 per cento per gli elettori di destra che non sono elettori del Front National. Per quanto riguarda gli altri candidati alle presidenziali, è Marine Le Pen che ha ancora la percentuale di consenso più alta: 26 per cento. Subito dietro, col 25 per cento, c’è Emmanuel Macron, l’ex ministro dell’Economia del governo dell’attuale presidente François Hollande che si è candidato come indipendente: il consenso nei suoi confronti è lentamente cresciuto nelle ultime settimane. Il candidato socialista Benoît Hamon rimane più indietro, con una percentuale più bassa di quella di Fillon: 16 per cento.

Il tempo per cambiare il candidato dei Repubblicani alle presidenziali ci sarebbe, ma è poco: il 17 marzo la lista ufficiale dei candidati alle elezioni sarà chiusa. Per sostituire Fillon con Juppé, o con un altro candidato, sarebbe però indispensabile il ritiro volontario da parte dello stesso Fillon e per questo Larcher e Accoyer si sono rivolti a Sarkozy per fare pressioni sul candidato. Anche con il ritiro di Fillon, ci sarebbero poi ulteriori complicazioni dovute al fatto che le firme presentate per permettere la candidatura di Fillon non potrebbero essere usate anche per Juppé o un altro candidato: dovrebbero essere raccolte almeno 500 nuove firme di sostegno tra politici e autorità locali di almeno trenta dei dipartimenti in cui è divisa la Francia. Fillon comunque sembra molto sicuro del sostegno di quelli che lo hanno votato alle primarie. Il 3 marzo ha pubblicato un video sulla sua pagina Facebook in cui ha invitato i suoi elettori a partecipare a un comizio che si terrà domenica a Parigi: nel video non cita le sue vicende giudiziarie se non implicitamente, dicendo «non permettete a nessuno di privarvi della vostra libertà di scelta».

Il primo turno delle elezioni presidenziali francesi si terrà il 23 aprile. Secondo il più recente sondaggio di Le Figaro se a sfidarsi al secondo turno, in programma per il 7 maggio, saranno Le Pen e Macron, Macron vincerà con il 63 per cento dei voti; se invece dovessero essere Le Pen e Fillon, Fillon vincerà con il 60 per cento.