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  • Venerdì 3 marzo 2017

La Svezia reintrodurrà la leva obbligatoria

Da luglio verranno arruolati maschi e femmine che hanno compiuto 18 anni: lo ha deciso il governo di centrosinistra per rispondere alle minacce provenienti dalla Russia

(AP Photo/Sameer Najafizada)
(AP Photo/Sameer Najafizada)

A partire dal prossimo primo luglio, la Svezia reintrodurrà la leva militare obbligatoria. Da tempo il paese fatica a raggiungere la quota di 4 mila volontari all’anno di cui ha bisogno per mantenere efficienti le sue forze armate, una necessità che è diventata sempre più urgente negli ultimi tre anni a causa dell’atteggiamento aggressivo della Russia sia in Europa orientale che nell’area del mar Baltico. Già in passato la Svezia si era ritrovata impreparata di fronte a situazioni di minaccia provenienti dalla Russia: il 29 marzo 2013 alcuni aerei da guerra russi partirono da San Pietroburgo, in Russia, e si diressero verso il lato orientale dell’arcipelago di Stoccolma. Normalmente, in esercitazioni di quel tipo, gli aerei russi si dirigono poi a sud, verso Kaliningrad, l’enclave russa tra la Lituania e la Polonia. Ma in quell’occasione sorvolarono l’isola svedese di Gotska Sandön, nel mar Baltico, e simularono un attacco militare contro Stoccolma e il sud della Svezia. Le forze militari svedesi si mostrarono completamente impreparate a rispondere, mentre lo fecero gli aerei NATO in Lituania e Danimarca.

La coscrizione obbligatoria in Svezia era stata abolita nel 2010 da un governo di centrodestra, dopo che era rimasta in vigore nel paese per più di 100 anni. A partire da luglio, circa 100mila ragazzi – sia maschi che femmine – nati tra il 1999 e il 2000 dovranno compilare un questionario per essere reclutati dall’esercito. Di questi, ne verranno selezionati 13mila, dei quali solo 4mila verranno scelti per ricevere un addestramento militare tra il 2018 e il 2019.

Questionari e selezioni servono a scegliere soltanto i ragazzi che sono motivati a partecipare all’addestramento e quindi possono diventare reclute utili. La legge prevede che vengano chiamati in servizio maschi e femmine. Questo rende la Svezia il secondo paese, dopo la Norvegia, in cui il servizio militare è obbligatorio per le persone di entrambi i sessi. Negli ultimi anni l’esercito svedese ha sempre faticato molto a reclutare i militari necessari a occuparne i ranghi a causa degli stipendi poco competitivi e delle scarse prospettive di carriera, un problema comune a molti dei paesi che hanno abbandonato il sistema della coscrizione obbligatoria. In Italia la leva obbligatoria è stata cancellata nel 2005. Nel resto d’Europa è ancora in vigore in Danimarca, Estonia, Finlandia, Lituania, Norvegia, Cipro, Grecia e Austria.

Da più di un secolo la Svezia ha adottato una tradizione di forte neutralità: non ha partecipato a nessuna delle due guerre mondiali, anche se per i primi anni della Seconda è stata di fatto quasi un alleato della Germania. Nel corso della Guerra fredda si è mantenuta fuori da entrambe le principali alleanze, NATO e Patto di Varsavia, e ha mantenuto un esercito numeroso e ben armato. Dopo la caduta dell’Unione Sovietica, la Svezia ha ridotto le dimensioni delle sue forze armate di circa il 90 per cento. La sua spesa militare è calata dal 2,5 per cento del PIL del 1991 all’1,1 per cento del 2015, prima di aumentare di nuovo dopo l’annessione russa della Crimea, probabilmente la crisi più grave in Europa degli ultimi anni. Ancora oggi la Svezia non fa parte della NATO, ma nel 1994 ha firmato con l’alleanza un accordo di cooperazione militare.