La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia a risarcire con 30mila euro una donna che aveva denunciato il marito per violenza domestica poco prima che uccidesse loro figlio
La donna in questione si chiama Elisaveta Talpis e nel 2013 aveva denunciato più volte il marito Andrei Talpis prima che il 26 novembre uccidesse il loro figlio 19enne, Ion. Al momento Andrei Talpis sta scontando una condanna per ergastolo. Elisaveta Talpis si era rivolta alla Corte nel 2014 perché aveva ritenuto di non essere stata protetta a sufficienza dalle autorità italiane. La sentenza diventerà definitiva se entro tre mesi l’Italia deciderà di non fare ricorso. Il Corriere della Sera ha riassunto così le vicende che hanno portato all’omicidio di Ion Talpis.
La prima denuncia risale al giugno 2012: in quell’occasione, la polizia si limitò a constatare lo stato di ebbrezza del marito e i segni delle percosse sul corpo di Elisaveta. Dopo un secondo intervento richiesto per un’aggressione con un coltello, la polizia aveva messo a verbale soltanto il «porto d’armi abusivo». Nel settembre dello stesso anno, nuova denuncia per maltrattamenti, ancora senza seguito. Anno 2013: botte, in agosto. Poi, a novembre, Elisaveta chiama di nuovo i carabinieri: il marito, ubriaco, viene portato in ospedale, ma esce la notte stessa. Ed è in quell’occasione che, afferrato un coltello dal cassetto della cucina, si lancia contro la moglie, colpendo il figlio 19enne intervenuto in difesa della madre, e lo uccide. Poi insegue Elizaveta per strada, la lascia sanguinante a terra. La polizia lo trova seduto sul marciapiede davanti a casa e lo arresta. La donna viene ricoverata in rianimazione all’ospedale di Udine. Si salva.