Come trasformare i CD in file audio digitali
Guida rapida per convertire la vostra collezione ormai quasi inutilizzabile in musica da ascoltare sul telefono, senza perdere qualità
Chiunque sia nato prima della metà degli anni Novanta è entrato in contatto con i compact disc o CD, che per un certo periodo hanno rappresentato il supporto principale di un sacco di attività quotidiane: dall’uso di un computer a quello di una consolle per videogiochi all’ascolto di musica. Ora: pensate a quanto usavate i CD nella prima metà degli anni Duemila, e a quand’è stata l’ultima volta che ne avete maneggiato uno. È probabile che il vostro computer non abbia nemmeno più un posto per metterceli dentro, e che tutta la musica che ascoltiate arrivi da iTunes o Spotify. Paradossalmente oggi ci sono più probabilità di ascoltare della musica da un giradischi, che da un lettore di CD. Anche nel mercato dei videogiochi il download dei titoli dagli store digitali sta pian piano ritagliando spazio alle copie fisiche. Ma se ascoltavate già la musica nella prima metà degli anni Duemila, lo avete fatto anche su CD, e quei CD saranno ancora in casa vostra, da qualche parte: alcuni originali, altri meno.
Ci sono due modi per avere la musica di quei CD su un supporto digitale: il primo, scontato, è comprarla da uno store di musica digitale, o scaricarla sul vostro smartphone se siete abbonati a servizi come Apple Music o Spotify Premium. L’altro, se il vostro CD è particolarmente raro o se non volete spendere altri soldi, è “ripparlo”, come si dice tra chi ne sa: non è complicato e funziona bene.
Per prima cosa dovete avere un PC o un Mac che legga i CD (e non è scontato). Se avete un laptop recente, senza il lettore CD, dovete comprare un lettore esterno (costano poco: si parte dai 20 euro circa). Poi dovete procurarvi un programma che converta il vostro CD. Ce ne sono diversi: il più diffuso per chi ha un PC si chiama Exact Audio Copy (EAC), mentre per i Mac tra i migliori ci sono MAX e X Loseless Decoder (XLD), ma si può usare anche lo stesso iTunes, per chi non ha bisogno di personalizzare più di tanto il processo di estrazione audio.
A questo punto dovete decidere in che formato trasformare il vostro CD: il più diffuso e consigliato è il FLAC, che sta per Free Audio Loseless Codec. Se infatti una decina di anni fa i file digitali più diffusi erano gli MP3, da un po’ di tempo abbiamo capito che in quel formato le canzoni occupano pochissimo spazio ma la qualità ne risente parecchio. Il principio degli MP3 è che eliminando da un file audio informazioni considerate “inutili”, si riesce a ridurre le dimensioni di una canzone fino a dieci volte, rispetto a quelle del CD. Il problema è che quelle informazioni non sono “inutili”, e la qualità finale di un MP3 è molto lontana da quella originale. Per aumentare la qualità si può aumentare il numero di bit per secondo che verranno conservati durante la conversione, oppure scegliere formati compressi migliori dell’MP3, come l’AAC (Advanced Audio Coding), l’OGG (Ogg Vorbis) o il WMA (Windows Media Audio), che tuttavia comportano sempre una perdita di qualità rispetto al file originale.
Il modo migliore per ottenere file audio digitali di ottima qualità dai nostri CD, quindi, è scegliere formati che consentano di convertire e anche comprimere file audio eliminando solo i dati davvero inutili: le dimensioni saranno quindi ridotte, ma la differenza in termini di qualità sarà impercettibile. Oltre al FLAC, tra i più diffusi c’è l’Apple Loseless, utilizzato dai prodotti Apple (che in certi casi non supportano il formato FLAC), il Windows Media Audio 9 Lossless, o i formati AIFF e WAV, che però non sono compressi: una canzone occupa quindi normalmente sui 10 Mb per minuto, e diventa poco pratica per essere usata per esempio sugli smartphone. Nella scelta del formato di destinazione dei file digitali, dovete anche tenere conto di quali sono supportati dal programma di conversione che vi siete procurati.
Se volete fare le cose per bene, poi, c’è un altro programma molto utile: si chiama AccurateRip, ed è un database online che raccoglie le informazioni sui CD “rippati” da migliaia di utenti. Serve a controllare che il file audio finale estratto dal CD sia a posto e senza errori.