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  • Lunedì 20 febbraio 2017

Trump si è inventato un attentato in Svezia

E gli svedesi comprensibilmente se la sono presa, finché Trump ha spiegato che aveva capito male dalla televisione

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante il suo comizio a Melbourne, Florida, il 18 febbraio 2017 (Joe Raedle/Getty Images)
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante il suo comizio a Melbourne, Florida, il 18 febbraio 2017 (Joe Raedle/Getty Images)

Per quasi 24 ore nel fine settimana il governo svedese e mezzo mondo si sono chiesti che cosa intendesse il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, quando a un comizio tenuto in Florida sabato aveva parlato genericamente di un recente attentato terroristico in Svezia, mai avvenuto. Solo nel pomeriggio di domenica (in Italia era notte) Trump ha chiarito di avere fatto riferimento a un servizio visto su FOX News, nel quale però non si era parlato di un attacco avvenuto da poco nel paese. La vicenda è stata molto commentata e ancora una volta ha sollevato delle domande su come si informa il presidente degli Stati Uniti, che spesso dà più peso a ciò che vede in televisione rispetto alle informazioni che gli danno i suoi collaboratori e i responsabili della sicurezza nazionale.

Sabato Trump aveva tenuto un comizio a Melbourne, in Florida, che per modalità e contenuti ricordava molto i discorsi della sua campagna elettorale per le presidenziali. Difendendo il suo ordine esecutivo contro l’ingresso negli Stati Uniti dei migranti da 7 paesi a maggioranza musulmana, sospeso da un tribunale federale, Trump aveva detto:

Guardate cosa sta succedendo in Germania. Guardate quello che è successo l’altra notte in Svezia. La Svezia! Ci avreste mai creduto? La Svezia. Ne hanno presi molti [di migranti]. Ora stanno avendo problemi come non avrebbero mai immaginato.

Le frasi di Trump che sembravano alludere a un attentato terroristico in Svezia – di cui nessun giornale aveva parlato, semplicemente perché non c’era stato – sono circolate molto nelle ore dopo il comizio, soprattutto sui social network. I primi ad avere commentato con sorpresa sono stati proprio gli svedesi, molti con post ironici su Facebook e Twitter. I giornali della Svezia hanno ripreso la notizia, spiegando in diversi articoli a Trump che nel paese non c’era stato nessun attentato. L’Aftonbladet, uno dei quotidiani svedesi più popolari, ha pubblicato un paio di articoli in inglese per informare meglio Trump sulla situazione nel paese.

Nel pezzo intitolato “Questo è quello che è successo in Svezia venerdì notte, signor presidente” sono stati elencati vari fatti di cronaca, nessuno dei quali riconducibili al terrorismo. L’elenco ha dentro un po’ di tutto, compreso l’aumentato rischio di valanghe in alcune aree del paese, i problemi tecnici del “famoso cantante Owe Thörnqvist” mentre stava facendo le prove per la gara canora “Melodifestivalen” e un inseguimento della polizia per le strade di Stoccolma. L’articolo si conclude con “una notizia più leggera” per Trump:

OK, niente fake news, questa storia risale allo scorso autunno, ma è stata diffusa solo venerdì prima di pranzo e abbiamo pensato che potrebbe piacerle. Un’alce di legno ha attirato le attenzioni di un alce malato d’amore. È successo nel giardino di Ove Lindqvist, che ha 79 anni e vive a Byske, nei pressi di Skellefteå, nel nord della Svezia. “Ho pensato che volesse iniziare una lotta, invece ha provato a montare l’alce di legno per tre volte”, ci ha raccontato.

In seguito al crescente interesse intorno alle parole di Trump, domenica l’ambasciata della Svezia a Washington ha chiesto ufficialmente chiarimenti al governo degli Stati Uniti. Considerata la richiesta formale e le ipotesi che stavano circolando, la Casa Bianca ha infine risposto attraverso Sarah Sanders, uno dei responsabili dell’ufficio stampa della presidenza, che ai giornalisti ha spiegato che Trump aveva fatto “riferimento a un servizio che aveva visto la sera prima in televisione: stava parlando genericamente dell’aumento del crimine e di alcuni incidenti recenti, senza riferirsi a qualcosa di specifico”.

Pochi minuti dopo le dichiarazioni di Sanders, lo stesso Trump ha pubblicato un tweet per dare la sua versione: “Le mie dichiarazioni su ciò che sta succedendo in Svezia facevano riferimento a un servizio trasmesso da FOX News sulla Svezia e l’immigrazione”. Trump decide spesso cosa scrivere su Twitter in corrispondenza di cose che guarda in tv.

Nel servizio visto da Trump venerdì notte un produttore cinematografico, Ami Horowitz, sosteneva che l’alto numero di migranti accolti in Svezia fosse legato a un aumento dei crimini nel paese: “La Svezia ha avuto il suo primo attacco terroristico islamico non molto tempo fa, quindi ora si stanno rendendo conto di ciò cui abbiamo già assistito nel resto dell’Europa. Spesso provano a nascondere questo tipi di crimini”. Oltre a contenere diverse inesattezze, le frasi di Horowitz erano molto generiche e non facevano comunque riferimento a un attacco appena accaduto. Trump ha probabilmente frainteso parte del discorso e si è convinto del contrario, oppure non si è spiegato bene durante il suo comizio.

Il caso più recente e rilevante di attentato riconducibile al terrorismo islamico in Svezia risale a quasi 7 anni fa, quando un cittadino svedese di origini irachene si fece esplodere a Stoccolma, e morì solo lui: era il 2010, quindi un anno prima che iniziassero le guerre in Libia e in Siria e che ci fossero rivolte in altri paesi del Nordafrica, che avrebbero poi generato i grandi flussi migratori verso l’Europa degli ultimi anni. Il tasso di criminalità in Svezia inoltre non è cambiato sensibilmente negli ultimi anni, a differenza di quanto sostenuto da Trump sulla base delle cose sentite in tv.

La vicenda è diventata anche un caso diplomatico tra gli Stati Uniti e la Svezia. Il ministero degli Esteri svedese ha pubblicato un tweet nel quale ha ricordato che “post-verità” è stata scelta come parola dell’anno dall’Oxford Dictionary nel 2016.

Sulla sua pagina Facebook il ministro degli Esteri, Margot Wallström, ha anche pubblicato un estratto di un discorso che aveva tenuto in Parlamento la settimana scorsa, nel quale ricordava che per avere buoni rapporti tra stati «è necessario che siano rispettati la scienza, i fatti e i media, e che ci sia il riconoscimento del reciproco buon senso».

Contattato dal Guardian, Horowitz ha detto che nel suo intervento su FOX News intendeva fare riferimento all’attentato del 2010 a Stoccolma, e a un incendio doloso appiccato l’ottobre scorso a Malmö, rivendicato dallo Stato Islamico ma non associato al terrorismo dopo le indagini condotte dalla magistratura. Horowitz ha ringraziato Trump per avere portato l’attenzione sui “crescenti problemi che sta avendo la Svezia con la sua politica di apertura verso i migranti”, contraddicendo però quanto dicono le stesse autorità del paese e i dati disponibili sulla criminalità.