Il Partito Radicale Transnazionale, formato dai più stretti collaboratori del fondatore Marco Pannella, morto lo scorso maggio, ha deciso di espellere dalla sede del partito in via Torre Argentina a Roma i Radicali Italiani, il movimento politico nato nel 2001 il cui punto di riferimento è Emma Bonino. Lo scontro all’interno dell’area politica dei Radicali, formata da diversi partiti, liste e associazioni, era in corso da mesi e vede contrapposti gli storici membri del partito, come Rita Bernardini e Maurizio Turco, contro la parte più giovane come Riccardo Magi e Marco Cappato, appoggiati da Bonino.
Lo “sfratto” dalla sede del partito è arrivato la settimana scorsa con una mail indirizzata a tutti gli iscritti in cui si parlava di «una redistribuzione degli spazi disponibili, tra la Lista, il Partito, e le sole associazioni impegnate nella realizzazione degli obiettivi congressuali», mentre Radio Radicale avrebbe visto un «potenziamento della presenza del Partito». In pratica, significa che i Radicali Italiani e altre associazioni della cosiddetta “galassia radicale” non potranno più sfruttare la sede del partito e che i loro esponenti non saranno più ospitati sulla radio. Il segretario dei Radicali Italiani, Magi, ha detto che «finché c’era Pannella questa cosa non sarebbe mai potuta avvenire: gli asset erano garanzia per tutti, non venivano usati per espellere nessuno». Turco, tesoriere del Partito Radicale Transnazionale, ha invece difeso la scelta di sfrattare le altre associazioni: «Stiamo tentando di tenere in piedi il partito del congresso. A me interessa solo avere 3.000 iscritti entro il 31 dicembre, altrimenti il partito muore ed è un problema per il paese».
La maggior parte delle proprietà dei Radicali, come le frequenze della radio, le sue apparecchiature e la sede di via Torre Argentina, appartengono al Partito Radicale Transnazionale o alla Lista Pannella, l’associazione politica con la quale i Radicali si sono presentati alle elezioni negli ultimi anni. I Radicali Italiani fanno parte di una serie di altre associazioni vicine al Partito Radicale Transnazionale e che ne hanno spesso usato gli spazi e le risorse. Tra le più famose ci sono le associazioni Nessuno Tocchi Caino e Luca Coscioni. Quest’ultima, insieme a Non c’è pace senza giustizia, l’associazione con un alto profilo internazionale molto vicina a Bonino, potrebbero subire lo “sfratto” dalla sede romana nei prossimi giorni.
Della divisione nel partito si era parlato già in occasione del Congresso del Partito Radicale Transnazionale lo scorso settembre, quando è stata approvata la mozione dei Radicali “storici” che conteneva anche l’obiettivo di raggiungere i tremila iscritti entro il 31 dicembre 2017, oppure la fine dell’attività politica. Anche i Radicali Italiani hanno in corso una campagna di tesseramento con la quale puntano a raggiungere tremila iscritti. Per questa ragione il Partito Radicale Transnazionale accusa i Radicali Italiani di fare concorrenza nella campagna di tesseramento, utilizzando gratuitamente le risorse del partito.