Chi consegna il pranzo a Mumbai
Sono i dabbawalas, che portano ogni giorno in ufficio il cibo cucinato in casa, facendo concorrenza e da modello ad aziende come Deliveroo e Uber Eats
Le società come Just Eat, Foodora e Uber Eats che consegnano cibo a casa o sul luogo di lavoro hanno avuto negli ultimi anni un enorme successo. Questo tipo di servizio è disponibile un po’ in tutto il mondo, ma ci sono posti come l’India, dove deve affrontare una notevole concorrenza. A Mumbai, per esempio, consegnare il cibo sul posto di lavoro è una pratica che esiste da oltre 100 anni – secondo l’Harvard Business Review, che se n’è ampiamente occupata, il servizio venne fondato nel 1890 – ed è gestita dai cosiddetti dabbawalas (portatori di dabbas, le gavette con il pranzo), che si muovono per la città con treni, biciclette e carretti trainati a mano. È un sistema poco costoso e molto efficiente: per questo molte società del settore lo stanno studiando per provare a copiarlo.
Quello dei dabbawalas di Mumbai è considerato uno dei sistemi logistici più efficienti al mondo. Comprende 5000 cooperative che ogni giorno raccolgono e consegnano il cibo cucinato in casa: questa è una delle prime caratteristiche che distingue i dabbawalas di Mumbai dai nuovi servizi, che consegnano cibo preparato dai ristoranti su richiesta dei clienti. Tutti i giorni, a metà mattina, i fattorini fanno il giro del loro quartiere a piedi o in bicicletta e raccolgono circa 30 gavette direttamente dalle case dei clienti. Su ogni gavetta è scritto un codice che indica il luogo in cui portare il pasto, e che è indecifrabile per in non addetti ai lavori. Le gavette vengono raggruppate nell’ufficio centrale o alla stazione dei treni e assegnate in gruppo a un fattorino, che prende il treno e fa arrivare le gavette nella zona indicata. Terminato il tratto in treno, i pacchi vengono di nuovo smistati tra biciclette e carretti per l’ultimo pezzo di strada. Arrivare in orario è importantissimo: le gavette con il pranzo devono essere consegnate ai clienti entro le 13.00 e dato il traffico di Mumbai, i fattorini partono con largo anticipo per avere un buon margine in caso di problemi.
L’organizzazione del servizio è molto efficiente e non utilizza app o tecnologie simili ma ha stabilito, nel corso del tempo, un rapporto di fiducia diretto coi clienti. I costi di gestione sono molto bassi a fronte di risultati molti alti: nel 2010, l’Harvard Business School lo ha classificato nella categoria Six Sigma, quella con le organizzazioni che hanno una media di 3,4 errori ogni milione di transazioni. Oltre a essere efficiente e affidabile, il servizio è anche economico: l’abbonamento mensile costa solo 800 rupie, che equivalgono a circa 11 euro, il che lo rende accessibile a quasi tutti.
Nonostante il ritmo di lavoro molto intenso, quello del dabbawala è considerato un buon mestiere in India, in parte per la paga mensile di 12 mila rupie (circa 130 euro, considerata buona per un lavoro non molto specializzato) in parte perché è considerato un servizio utile e importante. C’è poi una ragione più profonda sul perché i dabbawalas siano così devoti al loro lavoro: quasi tutti i fattorini appartengono alla comunità Vakari, che venera il dio indù Vithala che insegna l’importanza di donare cibo agli altri.
The dabbawalas in India point to future e-commerce and payments https://t.co/C9tnmtaAfW #ConsumerBanking #alibi #amazon #dabbawala pic.twitter.com/PGq4ADpwDF
— MichaelWolczyk (@MichaelWolczyk) 16 gennaio 2017
Il metodo dei dabbawalas ha suscitato molta curiosità in aziende come Deliveroo e Uber Eats. In particolare la Runnr, che ha sede a Bangalore e ha assunto part time 200 fattorini per copiarne il metodo. Ad esempio, una delle cose più importanti imparate da Runnr riguarda il modo di muoversi nelle strade di Mumbai: l’esperienza dei dabbawalas è molto più utile di Google Maps quando si tratta di muoversi velocemente in strade congestionate dal traffico. D’altra parte il CEO di Runnr, Mohit Kumar, è convinto che una maggiore innovazione tecnologica potrebbe semplificare il lavoro dei dabbawalas, e ha detto che se la società iniziasse a operare anche a Mumbai prenderebbe in considerazione una partnership con loro.
C’è chi è però molto scettico su questa possibilità. Subodh Sangle, il coordinatore dei dabbawalas di Mumbai, sostiene per esempio che uno dei loro punti di forza sia lo scarso utilizzo di strumenti tecnologici. Si tratta di un servizio diverso da quello delle altre aziende di consegne perché trasporta cibo cucinato in casa che non si può acquistare online. Inoltre, per una città come Mumbai, muoversi con treni e biciclette è molto più efficace e veloce che in moto e in auto, costrette a seguire le regole della strada e a parcheggiare solo in alcune zone consentite.