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  • Sabato 14 gennaio 2017

Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per la Cina

Finalmente un'azienda cinese è riuscita a produrre l'acciaio necessario per fare le sfere delle penne a sfera: è una cosa seria

(Ina Fassbender/picture-alliance/dpa/AP Images)
(Ina Fassbender/picture-alliance/dpa/AP Images)

Il 10 gennaio l’agenzia di stampa cinese Xinhua ha annunciato che, per la prima volta, un produttore di acciaio cinese era riuscito a produrre le sfere per fare le famose penne a sfera, quelle inventate nel 1938 da László József Bíró e da allora diffuse in tutto il mondo. Sembra una strana notizia da dare con tanta enfasi nel 2017, ma la Cina – il più grande produttore di penne a sfera del mondo – finora doveva importare dall’estero l’acciaio necessario per le sfere delle penne a sfera. Quelle che riusciva a produrre autonomamente erano “ruvide” e non scorrevano bene come le penne prodotte nel resto del mondo.

La società che è riuscita a produrre l’acciaio si chiama TISCO, è di proprietà pubblica ed è riuscita a produrre un acciaio abbastanza sottile e resistente da poter essere usato nella parte terminale di una penna, la più delicata, quella che serve a distribuire l’inchiostro sulla pagina. In Cina ci sono tremila società che producono ogni anno circa 38 miliardi di penne a sfera, ma fino a oggi tutto l’acciaio di alta qualità necessario a produrre le sfere doveva essere importato dal Giappone, riducendo così i margini di guadagno su ogni penna. Nel 2011 le imprese del settore iniziarono uno sforzo comune per arrivare alla produzione di un acciaio cinese di qualità sufficiente, ma ottenere dei risultati si è dimostrato molto più difficile del previsto.

L’anno scorso il premier cinese Li Keqiang aveva criticato in diretta sulla televisione nazionale la qualità dei tentativi di produrre localmente penne a sfera, accusando i prodotti cinesi di essere “grezzi” se messi a confronto con quelli realizzati in Giappone, Germania e Svizzera. Il professor George Huang, capo del dipartimento ingegneria industriale e meccanica dell’Università di Hong Kong ha spiegato a BBC: «Storicamente la Cina non è mai stata molto abile nell’ingegneria di precisione, e la storia delle sfere delle penne a sfera è un buon esempio di questa difficoltà».

Per quanto possa apparire banale, una penna sfera è in realtà un prodotto molto raffinato, che richiede macchinari di estrema precisione e acciaio della migliore qualità, facile da tagliare ma contemporaneamente in grado di rimanere resistente anche se ridotto in fogli sottilissimi. Non è ancora chiaro se l’annuncio di aver risolto il problema delle sfere si rivelerà prematuro: le “nuove penne” non sono state ancora messe in commercio e testate dai consumatori. Se il nuovo acciaio dovesse rivelarsi effettivamente di qualità sufficientemente alta, l’industria cinese delle penne potrebbe diventare autosufficiente nel giro di due anni.

Non si tratterà di una grande rivoluzione industriale: il mercato delle penne non è così importante per la Cina e i piani di sviluppo del paese prevedono di concentrare l’industria in settori tecnologici e avanzati, lasciando sempre meno spazio ai prodotti a basso costo come le penne. Si tratta però di un risultato dall’importanza simbolica per il paese: riuscire a produrre in casa l’acciaio necessario alle penne, significa che forse un giorno la Cina potrà produrre da sola i componenti più avanzati che vengono utilizzati nella produzione di telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici che oggi, così come le sfere, devono essere importati.