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  • Venerdì 16 dicembre 2016

La moviola in campo sta creando qualche problema

Dopo un contestato rigore assegnato in una partita della Coppa del mondo per club, ieri il VAR ha creato ancora confusione: stavolta dopo un gol di Cristiano Ronaldo

I giocatori del Club America circondano l'arbitro nella partita contro il Real Madrid (Matt Roberts/Getty Images,)
I giocatori del Club America circondano l'arbitro nella partita contro il Real Madrid (Matt Roberts/Getty Images,)

Dopo il contestato calcio di rigore assegnato con il VAR (Video Assistant Referees) – la cosiddetta moviola in campo – nella semifinale del Mondiale per club FIFA tra Kashima Antlers e Atletico Nacional, nell’altra semifinale del torneo tra Real Madrid e Club América, giocata ieri, la prova televisiva ha creato qualche confusione nel corso della partita. Gli assistenti nella sala monitor, infatti, hanno avviato la revisione dell’azione che ha portato al secondo gol del Real Madrid, segnato da Cristiano Ronaldo negli ultimi minuti dell’incontro, richiamando l’attenzione dell’arbitro.

L’arbitro non ha reagito prontamente alla comunicazione e questo ha provocato dell’incertezza fra i giocatori, visto che il portiere del Club America ha creduto che il gol fosse stato annullato per fuorigioco, quando l’arbitro aveva solamente interrotto e sospeso il gioco per poter valutare l’azione con la prova televisiva. A quel punto i giocatori del Real Madrid, che circondavano l’arbitro, sono dovuti ritornare velocemente a metà campo, perché il Club America aveva dato inizio a un’azione con il rinvio del portiere. Dopo pochi secondi però il gioco è stato fermato nuovamente dall’arbitro, che ha assegnato definitivamente il gol al Real Madrid, suscitando qualche protesta da parte dei giocatori messicani.

 

Gli assistenti nella postazione video incaricati di giudicare la validità delle azioni hanno voluto rivedere il gol di Cristiano Ronaldo, anche se la sua regolarità sembrava certa anche a occhio nudo. L’arbitro però, collegato con loro tramite auricolare, ha impiegato qualche secondo in più per capire la situazione e farla a sua volta comprendere ai giocatori. Come si vede da questa immagine, la posizione di Ronaldo al momento del passaggio era regolare.

ronaldo

Nel corso di Kashima Antlers-Atletico Nacional, giocata mercoledì scorso, l’arbitro ungherese Viktor Kassai si era servito per la prima volta in una partita ufficiale del VAR (Video Assistant Referees) – la cosiddetta moviola in campo – per assegnare un calcio di rigore. Nel primo tempo, dopo un fallo commesso da un difensore colombiano, Kassai aveva interrotto il gioco e si era avvicinato a bordo campo per raggiungere il quarto uomo e il monitor collegato con la postazione in cui gli assistenti stavano valutando il fallo. Si era fermato alcuni secondi, con l’aiuto degli assistenti aveva giudicato l’intervento come falloso ed era tornato in campo per assegnare il calcio di rigore in favore dei Kashima Antlers, che poi sono andati in vantaggio.

È stata la prima volta in cui il VAR è stato utilizzato per assegnare un calcio di rigore, per giunta nel corso di una partita di un torneo di una certa importanza. Il calciatore che ha subito il fallo però, in un primo momento sembrava in fuorigioco. Solo dopo il termine della partita la FIFA ha spiegato che l’assegnazione del rigore era prevista da regolamento, in quanto la palla non era arrivata all’attaccante giapponese che ha subito il fallo, eliminando la validità del fuorigioco.

Al termine della partita del Real Madrid invece, il centrocampista croato Luka Modric, in campo al secondo gol, nel corso di un’intervista ha detto: “La prova televisiva è una innovazione che non mi piace, se devo essere sincero. Crea un sacco di confusione e per me non è calcio. Abbiamo avuto una riunione l’altro giorno per discutere della prova televisiva. Non ho ascoltato molto perché non mi aspetto che la sperimentazione continui”. Anche l’allenatore del Real Madrid, Zinedine Zidane, ha criticato l’utilizzo della prova televisiva, dato che dovrebbe semplificare il gioco e non complicarlo ulteriormente.