Per spiegare Trump, Bersani ha detto che c’è una mucca in un corridoio

Ha usato una delle sue famose metafore per spiegare i risultati, dicendo che «il voto americano parla anche di noi»

(Ron Jenkins/Getty Images)
(Ron Jenkins/Getty Images)

Pier Luigi Bersani del Partito Democratico ha commentato su Twitter il sorprendente risultato delle elezioni americane – vinte dal candidato Repubblicano Donald Trump – usando una delle sue famose metafore:

Sulla sua pagina Facebook, Bersani ha provato a spiegarsi meglio.

Il voto americano parla anche di noi. Nel mondo ripiega la globalizzazione. Si affacciano protezionismi e pensieri aggressivi verso le persone e le merci di fuori. Gli establishment interpretano la fase precedente, in via di superamento. Ovunque, anche in Europa, c’è una nuova destra in formazione. Non è una destra liberista, è una destra della protezione. Se vogliamo impedire che vinca ovunque dobbiamo attrezzare una sinistra larga che abbandoni le retoriche blairiane delle opportunità, delle flessibilità, delle eccellenze e scelga la strada della protezione sulla base dei propri valori di uguaglianza. Mettendo tutti e due i piedi fuori dagli establishment e dentro le periferie sociali, rilanciando i diritti del lavoro e le battaglie di uguaglianza, difendendo i principi di base del welfare universalistico secondo i quali davanti a bisogni fondamentali non ci può essere né povero né ricco. Non c’è da perdere tempo. Per dirla in bersanese: la mucca nel corridoio sta bussando alla porta.