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  • Lunedì 19 settembre 2016

L’arresto di Ahmad Khan Rahami

Era ricercato dall'FBI per le bombe di New York e del New Jersey degli ultimi giorni, ed è stato trovato soprattutto grazie a una fortunata coincidenza

(Ed Murray | NJ Advance Media for NJ.com)
(Ed Murray | NJ Advance Media for NJ.com)

Ahmad Khan Rahami, il 28enne cittadino statunitense di origine afghana ricercato per il suo presunto coinvolgimento nelle esplosioni degli ultimi due giorni a New York e nel New Jersey, è stato arrestato dalla polizia a Linden, nel New Jersey, dopo una breve sparatoria.
Lo ha confermato ufficialmente la polizia di Linden, il cui capitano ha raccontato che l’operazione che ha poi portato all’arresto di Rahami è iniziata con la risposta a una segnalazione al 911, il numero per le emergenze negli Stati Uniti. Un abitante di Linden aveva visto un uomo dormire sulla soglia di un bar chiuso e l’agente di polizia che aveva provato a svegliarlo l’ha poi riconosciuto come il ricercato sospettato di essere responsabile dell’esplosione a Manhattan e in New Jersey. Rahami ha provato a scappare dopo aver sparato a due agenti di polizia, ma è rimasto ferito nella sparatoria, arrestato e portato in ospedale insieme ai due agenti di polizia, feriti entrambi in modo non grave. Circolano sui social network diverse fotografie che mostrano Rahami mentre viene caricato su un’ambulanza.

(Nicolaus Czarnecki/Boston Herald via AP)

Il nome di Rahami era stato diffuso lunedì mattina dall’FBI, la polizia federale degli Stati Uniti, insieme a una sua foto e alcune sue informazioni personali. L’FBI aveva detto di considerarlo “armato e pericoloso”. Rahami è residente a Elizabeth, la città del New Jersey dove nella notte tra domenica e lunedì è esplosa l’ultima delle quattro bombe trovate nel corso del fine settimana: la prima era esplosa sabato mattina a Seaside Park, nel New Jersey, senza causare feriti; la seconda a New York sabato sera, ferendo 29 persone in modo non grave; la terza era stata trovata sempre a New York poco dopo la prima esplosione ed era stata rimossa dalla polizia e fatta esplodere in modo sicuro domenica.

Un dirigente della polizia ha detto a NBC che Rahami è stato identificato grazie alle registrazioni di telecamere a circuito chiuso della zona di New York dove sabato sono state messe le due bombe e grazie al fatto che una delle due non è esplosa, lasciando agli investigatori diverso materiale su cui lavorare, comprese impronte digitali e un telefono cellulare che avrebbe dovuto servire per innescare la bomba. Il New York Times ha raccontato che le registrazioni delle telecamere a circuito chiuso del posto dove è stata trovata la seconda delle due bombe messe da Rahami mostrano due uomini che trovano la borsa che la conteneva e, senza conoscerne il contenuto, la svuotano portandosela via e lasciando sul marciapiede la pentola a pressione che conteneva l’esplosivo. Secondo la polizia i due uomini potrebbero aver inavvertitamente disinnescato la bomba, impedendogli di esplodere.

Le impronte digitali trovate sulla bomba hanno permesso alla polizia di risalire a Rahami, che era già stato identificato una volta per un precedente arresto, e altri dettagli sulla sua costruzione hanno indotto gli investigatori a credere che Rahami fosse responsabile sia per le bombe a New York che quelle in New Jersey. Da lì è cominciata una caccia all’uomo, partita con la perquisizione della casa dove Rahami viveva con la sua famiglia e terminata con il suo arresto nel pomeriggio di lunedì, ora italiana.

Una fonte della polizia ha detto al New York Times che per ora non ci sono elementi che colleghino direttamente Rahami a gruppi terroristici come lo Stato Islamico o al Qaida, ma che questi aspetti dovrebbero essere chiariti dall’analisi di computer e altri materiali trovati a casa sua durante la perquisizione. Domenica l’FBI aveva fermato un’auto con a bordo alcune cinque persone e le aveva portate in un suo ufficio per essere interrogate: il New York Times ha spiegato che si trattava di famigliari di Rahami e che dopo un primo interrogatorio sono stati rilasciati tutti senza accuse.

La notizia dei sospetti su Rahami ha portato il governatore dello stato di New York Andrew Cuomo a ipotizzare un possibile legame tra gli attacchi degli ultimi due giorni e il terrorismo internazionale: a CNN ha detto che non “sarebbe sorpreso” se si scoprissero legami con il terrorismo. Fino a lunedì mattina lui e il sindaco di New York Bill de Blasio erano invece stati molto cauti nel parlare delle possibili motivazioni per le bombe di New York e dei possibili legami con quelle del New Jersey e con il terrorismo. De Blasio, per il momento, ha solo detto che «tutto quello che sappiamo è che dobbiamo prendere quest’uomo il prima possibile», spiegando che nei prossimi giorni a New York ci sarà un considerevole aumento delle operazioni di polizia.

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