Terremoto: i morti sono 291, ci sono stati i primi funerali

Ad Ascoli Piceno, c'erano anche Mattarella, Renzi, Grasso e Boldrini: ad Amatrice intanto proseguono le ricerche

La bara di una bambina di 9 anni ai funerali ad Ascoli Piceno. (ANSA/ CRISTIANO CHIODI)
La bara di una bambina di 9 anni ai funerali ad Ascoli Piceno. (ANSA/ CRISTIANO CHIODI)

Sabato 27 agosto ci sono stati ad Ascoli Piceno, nelle Marche, i primi funerali di alcune persone morte nel terremoto con magnitudo 6 che ha colpito il Centro Italia il 24 agosto, con epicentro vicino ad Amatrice, in provincia di Rieti. I morti in totale sono almeno 291 (230 ad Amatrice, 11 ad Accumoli e 50 ad Arquata del Tronto), ha detto la Protezione Civile sabato mattina, ma le stime potrebbero cambiare ancora nelle prossime ore. Non si conosce con precisione il numero dei dispersi: nelle Marche però non ce ne sono più, ha detto il comandante regionale dei vigili del fuoco. Le persone ferite, in parte già curate e dimesse dagli ospedali, sono state invece quasi 400.

Alle 11.30 ad Ascoli Piceno ci sono stati i primi funerali, di 35 delle persone morte per il sisma. Alla cerimonia partecipano il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Senato Piero Grasso e la presidente della Camera Laura Boldrini. Mattarella prima del funerale ha visitato i centri di Amatrice e Accumoli, in Lazio, due delle città colpite più duramente dal terremoto, ed è stato in alcune delle tendopoli allestite per l’accoglienza delle persone che hanno perso la casa.

Il Corriere della Sera scrive che dopo i funerali ad Ascoli Piceno Renzi, rivolgendosi ad alcune persone che vivevano nelle città colpite dal terremoto, ha detto: «Ditemi cosa è meglio per voi: non possiamo decidere tutto noi da Roma. Dovete essere voi a dirci se volete rimanere nei vostri territori, cosa è importante per voi». Renzi ha anche detto che sarà difficile ricostruire gli edifici a Pescara del Tronto, ma che invece ad Arquata «possiamo lavorare».

Nei campi allestiti dalla Protezione Civile in Lazio, Marche e Umbria sono stati ospitati nelle tende circa 2.100 sfollati; la capienza massima dei campi è intorno ai 3.500 posti, quindi non dovrebbero esserci problemi di sovraffollamento. Si stanno comunque organizzando sistemazioni alternative – non in tenda – per parte delle persone rimaste senza casa. In totale nelle Marche sono stati messi a disposizione degli sfollati 900 posti letto, tra tende montate dalla Protezione Civile e altre sistemazioni. In Umbria sono invece ospitate 719 persone, concentrate per oltre la metà nella zona di Norcia.

Il 25 agosto il Consiglio dei Ministri ha attivato lo stato di emergenza per le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria: lo stato di emergenza, che permetterà al Capo del Dipartimento della Protezione Civile di fare direttamente delle ordinanze per gestire la situazione, durerà 180 giorni. Sono già stati stanziati 50 milioni di euro provenienti dal Fondo per le emergenze nazionali: serviranno a coprire le spese per i soccorsi, l’assistenza e gli interventi necessari alle prime necessità delle persone che abitano nelle zone colpite dal terremoto. Il Consiglio dei Ministri ha anche deciso di emanare un decreto per il rinvio del pagamento di tasse e imposte a carico delle persone “residenti nei Comuni nei quali il terremoto ha provocato danni strutturali di gravità tale da impedire l’assolvimento degli obblighi fiscali da parte dei cittadini”. La Regione Lazio ha stanziato 5 milioni di euro per la gestione dell’emergenza.  La prima ordinanza firmata dal capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio riguarda i contributi che verranno assegnatati alle famiglie la cui abitazione è stata distrutta in tutto o in parte, oppure è stata sgomberata per via del terremoto: il contributo massimo è di 600 euro mensili.

In seguito al terremoto del 24 agosto, il suolo in alcune zone di Accumoli si è abbassato di circa 20 centimetri, ha stimato l’INGV sulla base di rilevazioni effettuate dai suoi tecnici e dagli esperti del CNR e della Protezione Civile. L’INGV ha stimato che dall’inizio del sisma, nella notte del 24 agosto, ci sono state in tutto 1.321 scosse: i terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0 sono stati 108, 11 quelli di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 e uno di magnitudo maggiore di 5.0. Dopo la procura di Rieti, anche quella di Ascoli Piceno ha aperto un’indagine per accertare le eventuali responsabilità nella costruzione, ricostruzione o consolidamento sismico degli edifici dei comuni colpiti.

Per fare delle donazioni alle regioni colpite dal sisma si può mandare un sms o chiamare il numero 45500 attivato dalla Protezione Civile, fare un bonifico alla Croce Rossa Italiana (così) oppure direttamente a una delle regioni colpite. Grazie al 45500 sono già stati raccolti più di 6,1 milioni di euro.

Tra le varie iniziative benefiche c’è anche quella del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo (MiBACT) che ha deciso che tutti gli incassi dei musei statali di domani, domenica 28 agosto, saranno destinati alla ricostruzione.

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