L’accusa ha chiesto la prescrizione per i reati di evasione fiscale contestati a Gino Paoli

(ANSA/GIORGIO BENVENUTI)
(ANSA/GIORGIO BENVENUTI)

La procura di Genova ha chiesto di archiviare per prescrizione l’indagine per evasione fiscale nei confronti del cantautore ed ex presidente della SIAE Gino Paoli. Paoli era indagato per il sospetto di aver esportato illegalmente 2 milioni di euro e di aver evaso circa 800 mila euro di tasse. Dopo l’accusa, Paoli si era dimesso da presidente della SIAE, una carica a cui era stato eletto nel 2013. Il reato, secondo i magistrati, è stato commesso prima del 2008, quindi la procura ha chiesto l’archiviazione per prescrizione. Paoli si era già accordato in precedenza con l’Agenzia delle entrate per saldare il suo debito, ma l’accordo non aveva estinto l’accusa di evasione.

Il reato è prescritto e dunque l’inchiesta sulla presunta maxi evasione fiscale del cantante Gino Paoli va archiviata. La richiesta, come anticipato da La Stampa e Il Secolo XIX, è stata presentata nei giorni scorsi dal pm Silvio Franz che ha coordinato l’inchiesta della Guardia di finanza.

Il cantautore, difeso dall’avvocato Andrea Vernazza, aveva concordato con l’Agenzia delle Entrate una rateizzazione per estinguere il debito con l’Erario. Nel frattempo è arrivata la richiesta del pm: poiché non è possibile determinare con certezza la data di inizio dell’evasione, che dovrebbe comunque essere datata prima del 2008, va prescritta.

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