• Moda
  • Lunedì 16 maggio 2016

Sono questi i reggiseni che metteremo nei prossimi anni?

Si chiamano bralette: per alcuni sono più rispettosi del corpo femminile, per altri una trovata delle aziende per vendere di più

(Aerie)
(Aerie)

I bralette sono reggiseni senza imbottitura, coppa o ferretto sostenitivo, ma diversi da quelli sportivi perché non comprimono il seno. I bralette esistono da prima che ci fosse una parola apposita per indicarli (i primi reggiseni, prodotti negli anni Venti e Trenta, avevano le stesse caratteristiche), ma ultimamente vanno di moda, anche in Italia. Le riviste americane ne hanno scritto molto e BuzzFeed ha per esempio pubblicato un articolo intitolato “18 motivi per buttare via il proprio reggiseno e cambiarlo con un bralette“.

L’azienda di intimo Victoria’s Secret ha puntato molto sulla sua nuova linea di bralette, sponsorizzandola con una grande campagna pubblicitaria che ha per slogan: “No Padding Is Sexy Now!”, letteralmente “Non avere l’imbottitura è sexy adesso!”, e “No Padding, No Problem”. Secondo alcuni esperti di moda i bralette potrebbero diventare il corrispettivo moderno dei reggiseni a punta degli anni Cinquanta e dei Wonderbra negli anni Novanta, cioè quelli più diffusi – se non gli unici utilizzati – del periodo.

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Un bralette di Urban Outfitters.

I bralette sono spesso associati allo stile casual e athleisure – quello in cui gli abiti sportivi vengono indossati nella vita quotidiana – e vanno per questo incontro alle esigenze di molte donne che vogliono sentirsi allo stesso tempo alla moda ma comode (la cosa ovviamente non vale per le donne con un seno abbondante, che hanno bisogno di maggiore sostegno). I bralette poi non uniformano il corpo delle donne a un unico modello perché mostrano la forma reale del seno di chi li indossa, e sono spesso presentati come liberatori e rispettosi del corpo femminile; per alcuni invece è solo un tentativo delle aziende di vendere un prodotto che esisteva da tempo spacciandolo per qualcosa di nuovo. Cora Harrington, che dirige il sito Lingerie Addict – scrive per esempio che «Victoria’s Secret vende bralette da molto tempo. Non li aveva mai pubblicizzati come fa con i push up, ma sono in giro nei negozi da un bel po’».

Parte del recente successo dei bralette si deve alla facilità con cui le grandi aziende li producono rispetto ad altri modelli, come per esempio i push up, che richiedono una tecnica e tessuti più elaborati. Le taglie dei bralette sono solo cinque – vanno dalla XS alla XL come quelle delle magliette – contrariamente ai modelli imbottiti che si differenziano sia per la misura del torace (quella che in Italia si indica con i numeri romani, dalla I alla VIII) sia per la forma della coppa (dalla AA alla K), cosa che secondo alcune donne rende più complicato trovare il modello adatto. Anche per questo i bralette sono più economici e facili da produrre e permettono anche agli stilisti di concentrarsi su dettagli più superflui, come pizzi, ricami, lacci incrociati sul busto o sopra i capezzoli. I bralette sono insomma, come spiega Heather Schwedel su Slate «la vittoria della forma sulla funzione».

Tre bralette piuttosto elaborati scelti da Schwedel
bralette_particolari Tre modelli di bralette molto particolari: il primo da sinistra è di Nasty Gal, il secondo di Nordstrom, il terzo di For Love and Lemons.