Chi dorme di più al mondo?

Gli olandesi, dice un nuovo studio basato sui dati raccolti da una app e pubblicato sulla rivista Science Advances: e gli italiani sono tra quelli che vanno a dormire più tardi

(AP Photo/Ariana Cubillos)
(AP Photo/Ariana Cubillos)

Un nuovo studio pubblicato questa settimana sulla rivista Science Advances ha raccontato quali sono le abitudini legate al sonno nei vari paesi del mondo: a che ora si va a dormire, quante ore si dorme per notte e così via. Per la loro ricerca, gli autori dello studio hanno usato i dati raccolti da una app, ENTRAIN, progettata per aiutare le persone che soffrono delle conseguenze del fuso orario ma che contiene allo stesso tempo un’opzione per condividere i dati sul sonno. I ricercatori hanno scoperto per esempio che in Giappone e a Singapore si dorme tendenzialmente di meno che nel resto del mondo: 7 ore e 24 minuti a notte, circa mezz’ora meno che in Italia e quasi un’ora meno che nei Paesi Bassi. La ricerca ha scoperto altre due cose: in media le donne dormono mezz’ora in più degli uomini, e le principali differenze tra le abitudini sul sonno nei vari paesi si riscontrano tra i giovani.

La ricerca non è un’analisi completa delle abitudini sul sonno di tutto il mondo, ma è stata considerata comunque un buon punto di partenza.

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I risultati dello studio mostrano che esiste una correlazione tra quanto tardi si va a letto e quanto poco si dorme, mentre non sembra esserci un collegamento con l’ora di risveglio. Spagnoli, italiani e abitanti degli Emirati Arabi Uniti sono quelli che vanno a letto più tardi, in media alle 23 e 45, e che si svegliano più tardi, in media alle 7 e 45. Anche gli abitanti di Singapore vanno a letto piuttosto tardi, ma si svegliano molto presto, intorno alle 7 e 15. Belgi, americani, neozelandesi e australiani sono tra quelli che vanno a dormire prima, intorno alle 22 e 45, e che si svegliano più presto, prima delle sette.

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In tutto circa seimila persone hanno condiviso i loro dati con i ricercatori, che per realizzare le loro statistiche hanno preso in considerazione soltanto quei paesi da cui proveniva la gran parte dei rispondenti. Quasi il 50 per cento di loro risiede negli Stati Uniti, il 9 per cento in Australia e il 5 per cento in Canada. Gli europei sono poco più del 15 per cento del campione, gli abitanti di Singapore, Cina o Giappone il 5 per cento.

Il sonno è un fenomeno ampiamente studiato in laboratorio, scrivono i ricercatori nell’introduzione del loro articolo, ma gli effetti e le abitudini che lo riguardano sono ancora in larga parte sconosciuti. L’utilizzo delle app rappresenta una nuova frontiera molto promettente per raccogliere un ampio numero di dati su questo fenomeno. Akhilesh Reddy, professore dell’Università di Cambridge, ha detto a BBC che «sono dati interessanti. Ultimamente sono stati realizzati molti studi, utilizzando Twitter o delle applicazioni, che ci hanno permesso di scoprire correlazioni che non avremmo potuto trovare facendo semplicemente esperimenti in laboratorio».