(AP Photo/David J. Phillip)

Stephen Curry si è infortunato

Il più forte giocatore della NBA si è slogato il ginocchio durante la partita dei playoff contro gli Houston Rockets: non giocherà per almeno due settimane

Aggiornamento del 26 aprile: I Golden State Warriors hanno diffuso i risultati della risonanza magnetica fatta per valutare la gravità dell’infortunio di Curry: si tratta di una distorsione di primo grado al ginocchio destro, e il giocatore sarà nuovamente esaminato tra due settimane. Questo significa che fino ad allora non potrà sicuramente giocare: tra due settimane, i Warriors saranno presumibilmente a metà del secondo turno dei playoff (dato che molto probabilmente vinceranno la serie contro i Rockets).

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Stephen Curry, il più forte giocatore dell’NBA insieme a LeBron James, si è infortunato domenica sera durante una partita di playoff tra i Golden State Warriors, la sua squadra, e gli Houston Rockets. La partita era la quarta della serie che i Warriors stanno giocando contro i Rockets, al primo turno dei playoff: alla fine del secondo quarto, Curry è scivolato mentre difendeva su un tiro da tre di Trevor Ariza dei Rockets. Il ginocchio destro di Curry ha fatto una torsione strana, e lui è uscito zoppicando dal campo. Dopo l’intervallo, nel corso del terzo quarto, i Warriors hanno comunicato che l’infortunio di Curry era una distorsione al ginocchio e che non sarebbe rientrato in campo. La partita, che si giocava a Houston, è stata comunque stravinta dai Warriors, 121 a 94, che si sono portati sul 3 a 1 nella serie: devono vincere ancora una partita per superare il turno.

Curry è il playmaker dei Warriors, il giocatore più forte e determinante della squadra, e il più discusso per via del suo gioco molto particolare: quest’anno nella regular season ha mantenuto una media di oltre 30 punti a partita e secondo tutte le previsioni vincerà per il secondo anno consecutivo il premio dell’MVP, consegnato ogni anno al giocatore più importante per la sua squadra nell’NBA. Ma i Warriors, che l’anno scorso hanno vinto il loro primo titolo NBA in 40 anni e che anche quest’anno sono i favoriti, sono una squadra molto efficiente e completa, e hanno dimostrato già in diverse occasioni di sapersela cavare molto bene – e di essere una squadra “da titolo” – anche senza Curry.

Curry si era già infortunato durante gara 1 della serie contro i Rockets, in maniera apparentemente meno seria rispetto a ieri sera: si era slogato una caviglia, e aveva saltato gara 2 e gara 3, vinte rispettivamente dai Warriors e dai Rockets. Domenica sera dopo l’uscita dal campo di Curry, che fino ad allora aveva segnato solo 6 punti, i Warriors hanno dominato la partita grazie alle ottime prestazioni dell’ala piccola Klay Thompson e dell’ala grande Draymond Green. Quest’anno invece i Rockets, nonostante la presenza di ottimi giocatori come James Harden e Dwight Howard, sono una squadra senza un vero gioco e molto divisa e disorganizzata.

Dopo la partita Curry ha detto ai giornalisti che l’infortunio è stato molto doloroso, ma che si riprenderà. Curry sarà sottoposto a una risonanza magnetica lunedì, che darà informazioni più precise sulla gravità della distorsione e soprattutto sui tempi di recupero: per ora i giornalisti non escludono che possa tornare in campo per gara 5, che si giocherà mercoledì in casa dei Warriors, a Oakland. Solitamente i giocatori dell’NBA hanno recuperi molto brevi e tornano in campo in fretta: vista la netta superiorità dei Warriors rispetto ai Rockets, è anche possibile che Curry venga tenuto a riposo fino al molto probabile turno successivo dei playoff, che i Warriors giocheranno contro il vincitore della serie tra Los Angeles Clippers e Portland Trail Blazers (per ora sono in vantaggio i Clippers per 2 a 1). I commentatori americani hanno notato però come nelle interviste post-partita dell’allenatore dei Warriors Steve Kerr non ci fosse molto ottimismo su un veloce ritorno di Curry.

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