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  • Mercoledì 20 aprile 2016

Nei Panama Papers è coinvolta anche la più grande banca scandinava

È la svedese Nordea, è stata accusata di aver aiutato i suoi clienti a evadere il fisco e ora è al centro di molte polemiche

di Frances Schwartzkopff - Bloomberg

Il CEO di Nordea Casper von Koskull durante una conferenza stampa a Stoccolma sul coinvolgimento della banca svedese nei cosiddetti Panama Papers, il 7 aprile 2016 (ANDERS WIKLUND/AFP/Getty Images)
Il CEO di Nordea Casper von Koskull durante una conferenza stampa a Stoccolma sul coinvolgimento della banca svedese nei cosiddetti Panama Papers, il 7 aprile 2016 (ANDERS WIKLUND/AFP/Getty Images)

La più grande banca scandinava, la svedese Nordea, sta cercando di scrollarsi di dosso l’accusa di aver aiutato i suoi clienti a occultare al fisco i loro patrimoni. Nordea ha perso alcune commesse nel settore pubblico e la sua condotta etica è stata criticata da diversi politici dopo la diffusione dei Panama Papers, che dimostrerebbero che la banca avrebbe aiutato i suoi clienti a evadere le tasse; per giunta in un paese in cui le cui tasse, molto alte, vengono usate per finanziare il famoso welfare scandinavo.

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In un editoriale intitolato “Nordea non ha una bussola morale”, il ministro per la Cultura e gli Affari Religiosi della Danimarca, Bertel Haarder, ha scritto che «in futuro la condotta morale sarà un importante parametro competitivo. Non sarà più sufficiente che una transazione sia legale: dovrà essere difendibile anche dal punto di vista morale». Nordea sostiene che non ci sono prove che dimostrino che abbia fatto qualcosa di illegale, ma le critiche da parte di media, azionisti e politici stanno costringendo la banca a rispondere alle accuse. Il CEO di Nordea, Casper von Koskull, ha promesso che il rispetto delle regole diventerà una priorità per la banca.

Il dibattito pubblico che si è sviluppato dalla pubblicazione dei Panama Papers si sta concentrando su quanto le imprese rispettino lo spirito delle leggi. La notizia che la più grande banca scandinava abbia avuto un ruolo così rilevante nei Panama Papers ha sconvolto gli scandinavi, abituati ad associare la loro regione a grande trasparenza e a bassi livelli di corruzione. In Svezia l’ente che regola il settore finanziario ha avviato un’indagine su Nordea, mentre il ministro per i Mercati Finanziari svedese, Per Bolund, ha detto che il governo sta prendendo in considerazione l’ipotesi di rendere più severe le leggi per impedire l’evasione fiscale. Anche l’autorità regolatrice danese sta svolgendo un’indagine separata su Nordea e sugli altri istituti di credito citati nei Panama Papers presenti sul suo territorio.

Nordea dice di aver alzato i suoi standard alla fine del 2009. Alla luce delle ultime rivelazioni contenute nei Panama Papers, Magnus Neli, un portavoce di Nordea in Svezia, ha detto che il CEO Von Koskull «andrà a fondo nella questione per capire come stanno le cose. Quando avremo le risposte decideremo cosa fare». Nel frattempo, però, investitori, politici e clienti sono preoccupati. Secondo la radiotelevisione di stato danese DR, i comuni di Frederiksberg e Odense stanno prendendo in considerazione l’ipotesi di «boicottare» Nordea, dopo che la banca è stata accusata di aver aiutato i suoi clienti a evadere le tasse. «Dobbiamo mandare un segnale chiaro: i soldi delle tasse non possono finire in “paradisi fiscali”» ha detto a DR Brian Skov Nielsen, membro del partito socialista danese Alleanza Rosso-Verde a Odense. «Abbiamo una politica di investimenti etici, e quindi il fatto che la nostra banca sia Nordea è un po’ ironico». Alcuni investitori stanno pensando di ritirare le loro partecipazioni dalla banca. Carina Lundberg Markow, capo della divisione corporate governance di Folksam, un’importante compagnia di assicurazioni svedese che detiene delle quote di Nordea, ha detto che «non è accettabile che ci siano persone che evadono il fisco con l’aiuto della più grande banca svedese», e che gli azionisti sono stati presi alla sprovvista perché la portata delle accuse contro Nordea «è stata davvero sorprendente».

© 2016 – Bloomberg