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  • Domenica 17 aprile 2016

Il terremoto in Ecuador

È stato di magnitudo 7.8, ha causato almeno 233 morti ed è il più forte ad aver colpito il paese negli ultimi decenni

Un poliziotto fra le macerie nella città di Pedernales (AP Photo/Dolores Ochoa)
Un poliziotto fra le macerie nella città di Pedernales (AP Photo/Dolores Ochoa)

Almeno 233 persone sono morte in Ecuador nella notte tra sabato e domenica, ha detto il presidente Rafael Correa, a causa di un terremoto di magnitudo 7.8. L’epicentro è stato vicino alla città costiera di Muisne, ma sono stati riportati danni fino a 300 chilometri di distanza e le scosse sono state avvertite anche nella capitale Quito. Correa ha interrotto un viaggio in Italia per ritornare nel suo paese e questa notte ha scritto su Twitter: «Il nostro infinito amore è per le famiglie delle vittime».

Secondo le prime testimonianze raccolte della agenzie di stampa internazionali, i danni sono estesi e molto gravi. Gli amministratori locali parlano di interi paesi e villaggi distrutti e di grandi aree del paese senza corrente elettrica e reti telefoniche. In una città è crollata la torre di controllo dell’aeroporto. Subito dopo la scossa era stato diffuso un allarme tsunami, che è rientrato nel corso della notte.

L’Ecuador è un paese dove avvengono spesso terremoti molto forti. Si trova lungo il cosiddetto “Anello di fuoco”, un’area che si affaccia sull’Oceano Pacifico particolarmente vulnerabile ai fenomeni sismici.