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  • Martedì 22 marzo 2016

L’ISIS ha rivendicato gli attentati a Bruxelles

Due bombe all'aeroporto di Zaventem e un'altra in una stazione della metropolitana hanno ucciso almeno 31 persone, ferendone più di 180: un attentatore è ricercato

La polizia davanti alla stazione della metropolitana di Maalbeek, a Bruxelles. (PHILIPPE HUGUEN/AFP/Getty Images)
La polizia davanti alla stazione della metropolitana di Maalbeek, a Bruxelles. (PHILIPPE HUGUEN/AFP/Getty Images)

Questa mattina ci sono stati due diversi attentati a Bruxelles, la capitale del Belgio. Il primo è avvenuto intorno alle 8 di mattina all’aeroporto di Bruxelles, che si trova a Zaventem, a una decina di chilometri a nord-est della città. Ci sono state due esplosioni causate da attentatori suicidi, una nella zona delle partenze e una vicino alla zona degli arrivi: almeno 11 persone sono morte e 92 sono rimaste ferite, ha detto la ministra della Sanità belga Maggie de Block. L’altro attentato è avvenuto intorno alle 9 nella stazione della metropolitana di Maalbeek, che si trova circa due chilometri a est della Grand Place, la piazza principale di Bruxelles, e a poche centinaia di metri dal “quartiere europeo”, dove hanno sede la Commissione europea e il Consiglio dell’Unione europea. Nell’esplosione sono morte almeno 20 persone, e 130 sono rimaste ferite.

Nel pomeriggio l’ISIS ha rivendicato gli attentati, motivandoli con il fatto che il Belgio partecipa alla coalizione internazionale contro l’ISIS. Un procuratore federale belga ha parlato dell’attentato all’aeroporto, spiegando che probabilmente due uomini si sono fatti esplodere, mentre un terzo è scappato. La polizia belga ha diffuso una foto del sospettato, ripreso dalle telecamere di sicurezza di Zaventem, che è attualmente ricercato. In serata l’agenzia di stampa AFP, citando il sindaco di Zaventem Francis Vermeiren, ha scritto che gli attentatori dell’aeroporto di Bruxelles erano arrivati in taxi con le loro valigie e che le bombe erano nelle loro borse. La polizia belga ha diffuso una foto del sospettato, ripreso dalle telecamere di sicurezza di Zaventem, che è attualmente ricercato. Nel pomeriggio c’è stata un’operazione della polizia a Schaerbeek, un quartiere a nord di Bruxelles, ed è stata chiusa l’omonima stazione. I procuratori hanno detto in serata che in un’abitazione perquisita sono state trovate una bomba contenente dei chiodi, delle sostanze chimiche e una bandiera dell’ISIS. L’operazione è ancora in corso e molti residenti nella zona sono stati trasferiti in un palazzetto dello sport dove passeranno la notte. Dopo l’attentato, l’aeroporto di Bruxelles è stato chiuso e tutti i voli in partenza o in arrivo sono stati cancellati o dirottati sull’aeroporto di Charleroi: anche domani l’aeroporto rimarrà chiuso. Anche la metropolitana, le stazioni e tutti i trasporti pubblici di Bruxelles sono stati chiusi questa mattina: a partire dalle quattro di pomeriggio la circolazione è stata parzialmente riattivata. Le scuole, mercoledì 23 marzo, saranno invece aperte.

L’allerta terrorismo intanto è stata alzata in tutto il paese al quarto livello, il più elevato: sono state fatte delle perquisizioni e ci sono stati almeno due arresti alla stazione di Bruxelles Nord. La polizia tedesca ha detto di aver arrestato sull’autostrada Monaco-Salisburgo tre cittadini del Kosovo che viaggiavano su un’auto con targa belga e che, secondo quanto dichiarato da un portavoce della procura locale, potrebbero essere collegati a un’organizzazione terroristica. I tre, due fratelli e un terzo passeggero, hanno detto di lavorare per un’azienda belga di costruzioni. Hanno tra i 36 e i 46 anni e uno di loro è oggetto di un mandato di arresto in Kosovo. Non è comunque stato stabilito alcun collegamento tra le tre persone fermate e gli attacchi di oggi a Bruxelles, ma è stata aperta un’inchiesta per «sospetto di pianificazione di un atto criminale grave contro lo stato».

Venerdì scorso a Bruxelles c’era stata una grossa operazione anti-terrorismo in cui era stato arrestato Salah Abdeslam, che si ritiene essere l’unico attentatore di Parigi ancora vivo. Abdeslam era in fuga dal 13 novembre, il giorno degli attentati: è stato arrestato a Molenbeek, il quartiere di Bruxelles da cui provenivano alcuni degli attentatori di Parigi e attorno al quale si sono concentrate molte delle indagini successive agli attacchi. Negli ultimi mesi gli investigatori hanno arrestato a Bruxelles diverse persone accusate di reati legati al terrorismo, alcune sospettate di preparare un attacco imminente.