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  • Mercoledì 16 marzo 2016

Tarare i media

Michele Serra commenta la distanza tra l'allarmismo di giornali e tv e la realtà: tra le "urla e le opinioni ragionate"

(Keystone/Getty Images)
(Keystone/Getty Images)

Nella sua rubrica quotidiana su Repubblica Michele Serra riflette oggi sull’idea che i media danno delle cose del mondo – e in particolare di quelle europee -, e sul loro privilegiare allarmi, urla, “e compagnia brutta” rispetto alla comprensione e spiegazione della realtà

A leggere i giornali, e soprattutto a sentire gli agitatissimi talk-show televisivi, ci si fa un’idea molto fosca dell’Europa, alle prese con la peggiore crisi economica e la più imponente immigrazione dai tempi della Seconda guerra. Popolazioni spaventate e furenti, classi dirigenti impopolari e sull’orlo della resa. Ma quel quindici/venti per cento di voto xenofobo, per quanto angosciante, impatta ovunque contro una larga maggioranza ragionevole e ostinata, che continua a votare per i partiti democratici di destra, di sinistra e di centro. E il prezzo elettorale pagato dalla Merkel in Germania, per quanto alto sia, non le impedisce e non le impedirà di mantenere le redini del Paese, anche grazie a potenziali alleanze sulle quali i nazionalisti, in Germania come ovunque, non possono contare.

(continua a leggere sulla rassegna stampa di Cinquantamila)