La nuova inchiesta sugli appalti dell’ANAS

La Guardia di finanza ha arrestato 19 persone per presunte tangenti: dirigenti e funzionari della società, ma anche imprenditori e un politico

Anas, cantieri stradali (©Mauro Scrobogna / LaPresse)
Anas, cantieri stradali (©Mauro Scrobogna / LaPresse)

La mattina di venerdì 11 marzo, la Guardia di Finanza del comando provinciale di Roma, su richiesta della procura, ha eseguito una serie di arresti nell’ambito di un’inchiesta per corruzione negli appalti pubblici nei confronti di dirigenti e funzionari dell’ANAS. L’ANAS è una società di proprietà dello stato e gestisce buona parte delle strade e delle autostrade italiane. Le ordinanze di custodia cautelare riguardano 19 persone: dirigenti e funzionari dell’ANAS e imprenditori titolari di aziende appaltatrici di opere pubbliche, un avvocato e un politico. L’agenzia di stampa Ansa scrive che si tratta di Marco Martinelli, attuale parlamentare di Forza Italia ed ex deputato di Alleanza Nazionale nella XV Legislatura che avrebbe garantito ad un imprenditore la nomina di un presidente di gara “non ostile” per un appalto in Sicilia. Nell’indagine sono coinvolte in totale 36 persone.

L’operazione è stata chiamata «Dama nera 2» con riferimento all’operazione «Dama nera» dell’ottobre del 2015 durante la quale erano stati arrestati diversi funzionari ANAS e un ex sottosegretario del ministero delle Infrastrutture, Luigi Meduri, PD. L’operazione dello scorso ottobre era stata chiamata così con riferimento alla principale indagata, Antonella Accroianò, dirigente ANAS. Quella di oggi deriva dalle ammissioni di Accroianò e dai successivi riscontri e verifiche effettuati dagli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Roma.

Attualmente sono state eseguite 50 perquisizioni e sono state sequestrate disponibilità finanziarie per circa 800 mila euro che deriverebbero dai pagamenti illeciti che si sarebbero verificati tra le persone coinvolte. Nel provvedimento con cui ha disposto gli arresti il gip di Roma ha parlato «di un marciume diffuso all’interno di uno degli enti pubblici più in vista nel settore economico degli appalti». Il consiglio di amministrazione di ANAS ha detto che «li arresti di stamani erano attesi. Vogliamo ringraziare pubblicamente la Procura di Roma per l’aiuto fondamentale che sta dando al nuovo vertice di ANAS nel fare chiarezza sul passato, mettere ordine e tutelare la parte sana dell’Azienda, che è costituita dalla stragrande maggioranza dei dipendenti».

ANAS ha un unico socio – il ministero dell’Economia – ed è sottoposta al controllo e alla vigilanza tecnica e operativa del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La società – che possiede anche quote in altre aziende – gestisce direttamente gran parte delle strade e delle autostrade d’Italia occupandosi della manutenzione, della segnaletica, dell’informazione agli utenti e della sicurezza. Una delle principali attività dell’ANAS è anche la progettazione. La società gestisce direttamente il ciclo completo delle attività di progettazione e di controllo per le nuove opere stradali di importo superiore ai 15 milioni di euro, a partire dallo studio di fattibilità fino alla fase di appalto per la realizzazione effettiva.