Boris Johnson e il «Giorno dell’indipendenza»

Il sindaco di Londra dice che in caso di vittoria dei sì all'uscita dall'Unione Europea, il giorno del referendum dovrebbe diventare una nuova festa nazionale

(AP Photo/Richard Drew)
(AP Photo/Richard Drew)

In un’intervista alla televisione britannica ITV, il sindaco di Londra Boris Johnson ha detto di aver trovato un nuovo nome con cui ribattezzare il 24 giugno, il giorno in cui nel Regno Unito si voterà sul referendum per decidere se restare all’interno dell’Unione Europea:

«Sarà il “Giorno dell’indipendenza”, sarà un tonico per questo paese, per i nostri affari è una possibilità per sfuggire a queste istituzioni europee sempre più costrittive, oppressive ed economicamente condannate»

Johnson, uno dei più famosi esponenti del Partito Conservatore, ha annunciato lo scorso febbraio che avrebbe fatto campagna elettorale a favore dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Johnson è da molti anni molto critico nei confronti dell’Unione Europea e secondo molti osservatori è intenzionato a succedere a David Cameron alla guida del Partito Conservatore. Cameron, primo ministro e attuale leader del partito, ha ottenuto una serie di concessioni dall’Unione e per questo farà campagna a favore della permanenza del Regno Unito nella UE.

L’espressione “Giorno dell’indipendenza” era già stata usata due settimane fa da Nigel Farage, leader dello UKIP, un partito di destra radicale. Lo UKIP fa parte della coalizione trasversale che voterà a favore dell’uscita del Regno Unito dall’Unione. Insieme allo UKIP sono schierati numerosi parlamentari del partito conservatore e una minoranza di quelli del partito Laburista.