L’ISIS ha rivendicato due attentati suicidi che hanno causato la morte di almeno 73 persone nel principale quartiere sciita di Baghdad, in Iraq
Domenica 28 febbraio due attentatori si sono fatti esplodere nel principale quartiere sciita di Baghdad, la capitale dell’Iraq, uccidendo almeno 70 persone e ferendone un centinaio. L’attentato è stato compiuto da due uomini in un mercato di telefoni cellulari di Sadr City ed è stato rivendicato dallo Stato Islamico (o ISIS), gruppo estremista sunnita. Di tratta dell’attentato più violento compiuto nel 2016 a Baghdad.
Il governo iracheno – guidato principalmente da sciiti – è alleato degli Stati Uniti nella guerra contro lo Stato Islamico in Iraq. Di recente l’esercito iracheno è riuscito a riconquistare alcuni territori in precedenza sotto il controllo dello Stato Islamico nella provincia occidentale di Anbar, che è a maggioranza sunnita. Da diversi mesi si parla anche di un attacco – ancora in fase di preparazione – che l’esercito iracheno dovrebbe cominciare per la riconquista di Mosul, la città considerata la capitale dello Stato Islamico in Iraq.