“Anomalisa” è un film proprio strano

È tutto girato in stop-motion ed è anche il classico film che a qualcuno piacerà moltissimo (i critici sono entusiasti) e ad altri per niente: è uscito il 25 febbraio

Anomalisa è un film diretto da Duke Johnson e Charlie Kaufman, lo sceneggiatore di Essere John Malkovich Se mi lasci ti cancello e il regista di Synecdoche, New York. È candidato all’Oscar per il miglior film d’animazione, è nei cinema italiani dal 25 febbraio ed è un film molto strano. Per almeno tre motivi: è girato in stop motion (la tecnica di Nightmare before Christmas); racconta una storia apparentemente molto piccola che si svolge in poche ore; tocca temi complessi che hanno a che fare con una malattia psichiatrica.

Lo stop-motion
È una tecnica semplice a spiegarla ma difficile da mettere in pratica: soprattutto se, come nel caso di Anomalisa, la si usa per 90 minuti. In italiano la si chiama anche “animazione a passo uno”, perché consiste nel riprendere figure tridimensionali che vengono mosse a mano fotogramma dopo fotogramma (e quindi un passo alla volta). In pratica è l’unione di tante fotografie che, messe una dopo l’altra, danno l’idea di un movimento fluido. Sono stati girati così anche La sposa cadavere, Coraline e la porta magica, ParaNorman, Galline in fuga e, andando più indietro, alcune delle scene del King Kong del 1933.

Anomalisa è particolare perché usa questa tecnica in un film decisamente per adulti, e la usa per mostrare lo stato emotivo del protagonista (ci arriviamo tra un po’). In più, Anomalisa usa lo stop-motion in un modo che – secondo la maggior parte dei critici – è superlativo. Catherine Shoard ha scritto sul Guardian che il film usa lo stop-motion in modi così innovativi che «il cervello fa fatica a elaborarli»; altri critici – per esempio Allegra Frank su Polygon – hanno fatto notare che il film è così ben fatto che dopo un po’ riesce addirittura a far dimenticare che è fatto in stop-motion. Anomalisa – che non ha attori ma solo doppiatori – è costato circa otto milioni di dollari.

La storia (o meglio, solo l’inizio)
David Calhou di Time Out ha scritto che Anomalisa è quello che «ci immaginavamo sarebbe potuto succedere se Kaufman avesse messo le mani su Tra le nuvole [un film del 2009 con George Clooney] e Lost in Translation [di Sofia Coppola, con Bill Murray e Scarlett Johansson]. Il protagonista è Michael Stone – un uomo di mezza età, triste e apatico – che è esperto di customer service e gira gli Stati Uniti per tenere conferenze motivazionali in cui spiegare i trucchi del mestiere. Il film inizia con Stone su un aereo, diretto a Cincinnati. Ci deve restare giusto una notte, per tenere una conferenza e poi tornare a casa. Quando arriva chiama svogliatamente sua moglie (che si chiama Donna) e poco dopo chiama anche una sua vecchia fiamma (che si chiama Bella) e la invita all’hotel. Lei va, capisce che lui l’ha chiamata perché vuole farci sesso e se ne va offesa. A quel punto Stone conosce Lisa – una donna che è lì per partecipare alla sua conferenza – e i due vanno a letto insieme.

I temi di Anomalisa
Nel film Stone dorme in un hotel che si chiama Fregoli. Questo nome è una delle cose più importanti del film. Leopoldo Fregoli, morto nel 1936, è stato un importante trasformista italiano, una di quelle persone che si esibiscono su un palco cambiandosi d’abito in pochissimi secondi. Al suo nome è legata una particolare sindrome, nota come fregolismo, sindrome dell’illusione o delirio di Fregoli. È rara ma esiste e MyMovies la spiega, sintetizzando molto, così: «è una malattia psichiatrica in cui il paziente si sente perseguitato da una singola persona la quale, secondo il suo delirio, assume le sembianze di coloro che lo circondano non abbandonandolo mai».

Nel film la sindrome di Fregoli si declina in un modo piuttosto strano: tutte le persone che Stone incontra e conosce – il tassista, il receptionist dell’hotel, sua moglie, suo figlio, Bella – hanno praticamente la stessa faccia e, di sicuro, la stessa voce (che nella versione inglese è quella dell’attore Tom Noonan). La cosa strana è che Stone non sembra preoccupato da questa cosa e, in pratica, ci convive come se nulla fosse. La svolta arriva però con Lisa: lei ha una voce diversa, che nella versione originale è quella di Jennifer Jason Leigh (quella che in The Hateful Eight urla, sputa e spara). Finalmente Stone trova in Lisa una persona diversa e migliore rispetto a chiunque altro. Smette di essere depresso e svogliato e, in breve, si innamora di lei. È proprio lui a darle il soprannome Anomalisa, dopo essersi reso conto che lei è diversa da tutti gli altri.

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Anomalisa è pieno zeppo di altre stranezze, molte delle quali sarebbero però degli spoiler: arrivano nella seconda metà del film. È il classico film che molto probabilmente a qualcuno piacerà moltissimo e ad altri per niente. Ai critici è piaciuto moltissimo: il suo Metascore – un punteggio che fa la media tra tutte le recensioni professionali – è 88 su 100 (quello di The Revenant è 76 su 100, per dire).

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