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  • Martedì 9 febbraio 2016

La guerra tra le gang di Dublino

La storia che occupa da giorni le prime pagine in Irlanda intreccia omicidi tra narcotrafficanti, criminali, incontri di boxe e organizzazioni paramilitari

L'esterno del Regency Airport Hotel a Dublino divenuto scena del cremine, il 5 febbraio 2016 (Caroline Quinn/AFP/Getty Images)
L'esterno del Regency Airport Hotel a Dublino divenuto scena del cremine, il 5 febbraio 2016 (Caroline Quinn/AFP/Getty Images)

Lunedì 8 febbraio un uomo intorno ai 50 anni è stato ucciso a casa sua a Dublino alle 19.45 circa. La polizia irlandese ritiene che l’omicidio sia la ritorsione per la sparatoria del Regency Airport Hotel del 5 febbraio, in cui un altro uomo è morto: sembra che entrambi gli omicidi siano stati compiuti dai membri di due gang di narcotrafficanti rivali. La ricostruzione dei quotidiani irlandesi fa risalire l’inizio degli scontri a un omicidio avvenuto nel settembre del 2015, ma i personaggi principali di queste vicende sono tra i protagonisti della cronaca nera irlandese fin dagli anni Novanta.

La persona uccisa venerdì 5, David Byrne (34 anni), aveva piccoli precedenti penali ma la polizia lo considerava da anni un influente membro della gang di Christy Kinahan, che gestisce dalla Spagna la più potente organizzazione criminale irlandese. Lunedì invece era stato ucciso Eddie Hutch Sr., uno dei fratelli di un altro boss: Gerry Hutch detto “The Monk”, cioè “il Monaco”, per il suo stile di vita modesto. Un tempo Gerry Hutch era noto come uno dei maggiori rapinatori di banche irlandesi e si pensa che abbia rubato negli anni più di 40 milioni di euro. A dargli il suo soprannome fu la famosa cronista irlandese Veronica Guerin, uccisa nel 1996 per via delle sue indagini sulla criminalità organizzata irlandese, la cui storia è stata raccontata in due film: il più recente è Veronica Guerin. Il prezzo del coraggio con Cate Blanchett nel 2003.

Le prime pagine dei giornali irlandesi di questi giorni

La sparatoria al Regency Airport Hotel

La sparatoria al Regency Airport Hotel è avvenuta nel pomeriggio di venerdì 5 febbraio, mentre nell’albergo si stava svolgendo la procedura di pesatura dei pugili in gara per il titolo europeo dei pesi leggeri WBO, l’irlandese Jamie Kavanagh e il portoghese Antonio João Bento. Poco dopo la pesatura di Kavanagh qualcuno ha sparato dentro la sala, uccidendo Byrne e ferendo due dei suoi compagni; Daniel Kinahan, figlio di Christy, è rimasto illeso. L’incontro tra Kavanagh e Bento era in programma per il 6 febbraio ma è stato cancellato dopo la sparatoria. Il video qui sotto mostra il momento in cui inizia la sparatoria.

Secondo la ricostruzione della polizia irlandese sei uomini hanno compiuto l’attacco: tre erano vestiti con uniformi da squadra speciale di polizia ed erano armati di fucili kalashnikov, uno era vestito con abiti da donna e una parrucca bionda, un altro di mezza età portava un cappello, un sesto li aspettava alla guida di un furgone. Quello con la parrucca e quello di mezza età erano armati di pistole. Alcune delle persone che hanno partecipato all’attacco sono state fotografate fuori dall’hotel e le immagini sono circolate moltissimo sui social network nelle ore successive alla sparatoria. Poco dopo un furgone bruciato è stato trovato in un’area periferica di Dublino.

La rivalità tra la gang di Kinahan e quella del “Monaco”

Dopo la sparatoria, la polizia ha aperto un’indagine in collaborazione con l’Interpol, l’Europol e le polizie spagnole e britanniche. Stando alle ricostruzioni della stampa irlandese, la sparatoria sarebbe stata organizzata per vendicare la morte di Gary Hutch, nipote del “Monaco”. Gary Hutch era stato ucciso il 24 settembre 2015 mentre si trovava a fianco della piscina di un complesso di appartamenti ad Angel de Miraflores, vicino alla città spagnola di Marbella, in Costa del Sol. Le indagini della polizia avevano rivelato che Hutch era stato un membro della gang di Kinahan ed era stato ucciso perché ritenuto un informatore della polizia. Ricapitolando: venerdì 5 febbraio alla pesatura dei pugili è stato ucciso un membro della gang di Kinahan, probabilmente per una vendetta del “Monaco” Hutch, il cui nipote – che però aveva lavoravato per Kinahan – era stato ucciso a settembre. Lunedì 8 invece è stato ucciso il fratello del “Monaco”.

La polizia ritiene che il “Monaco” si fosse alleato con una gang di spacciatori di origine scozzese in Spagna allo scopo di contrastare il potere di Christy Kinahan. Kinahan vive in Costa del Sol dal 2001, quando ha finito di scontare una condanna in carcere: durante il tempo passato in prigione Kinahan ha imparato svariate lingue europee e si è laureato. Si stima che il traffico di droga e beni della sua organizzazione valga circa un miliardo di euro. Come molti altri criminali irlandesi ha lasciato Dublino alla fine degli anni Novanta: all’epoca le indagini giornalistiche e il successivo omicidio della cronista Veronica Guerin portarono all’istituzione del Criminal Assets Bureau, un’agenzia investigativa con poteri speciali per combattere le gang del narcotraffico. Guerin fu uccisa il 26 giugno del 1996 dai membri di un’altra gang di spacciatori, quella di John Gilligan (che fu perseguitato da altri criminali dopo la sua uscita di prigione, perché considerato – in quanto assassino di Guerin – responsabile della maggiore severità della polizia contro le gang: dopo essere sopravvissuto ad almeno un tentativo di omicidio, ora è isolato dagli altri criminali locali).

L’omicidio di Eddie Hutch Sr.

Eddie Hutch Sr., fratello del “Monaco”, è stato ucciso lunedì 8 febbraio da quattro uomini all’ingresso della sua casa di Poplar Row, poco fuori dal centro di Dublino. La sua compagna, che si trovava nell’abitazione, è rimasta illesa. Poco lontano da lì, a St Patrick’s Parade, la polizia ha trovato un’automobile, una BMW Serie 3 color argento, che potrebbe essere stata usata dagli assassini di Hutch. I quotidiani irlandesi dicono che dentro l’auto sono stati trovati alcuni passamontagna e una tanica di benzina, e che i criminali avrebbero provato a darle fuoco senza riuscirci.

Eddie Hutch Sr. faceva il tassista ed era noto alla polizia per crimini minori. Alla fine degli anni Novanta aveva aiutato il “Monaco” a riciclare il denaro proveniente dalle sue rapine e per questo era stato indagato dal Criminal Assets Bureau nella cosiddetta “Operazione Alfa”, la prima grossa indagine seguita all’uccisione di Veronica Guerin. Hutch non era una figura particolarmente importante nella gang del fratello e probabilmente non aveva commesso crimini negli ultimi anni.

La rivendicazione di “Continuity IRA”

Lunedì 8 febbraio, prima dell’omicidio di Hutch Sr., l’attacco al Regency Airport Hotel è stato rivendicato da Continuity IRA, l’unica organizzazione paramilitare repubblicana irlandese che non ha mai dichiarato un cessate-il-fuoco. Dopo l’indipendenza dal Regno Unito, nel 1921, diversi gruppi armati repubblicani irlandesi hanno deciso di chiamarsi utilizzando il nome dell’Irish Republican Army (IRA), che aveva combattuto la guerra contro i britannici. Il più noto è Provisional IRA, il gruppo nato tra il 1969 e il 1970 che per anni ha organizzato attentati per ottenere l’unificazione dell’Irlanda del Nord con l’Irlanda. Continuity IRA è nata nel 1986, quando Provisional IRA rinunciò alla lotta armata.

In un messaggio inviato alla redazione della BBC di Belfast, nell’Irlanda del Nord, un uomo che si è descritto come un membro di Continuity IRA ha detto che il gruppo è responsabile dell’uccisione di David Byrne e ha intenzione di continuare a colpire “spacciatori e criminali”. Secondo il messaggio, Byrne sarebbe stato ucciso perché coinvolto nell’omicidio di Alan Ryan, avvenuto il 3 settembre del 2012: Ryan era un membro di Real IRA, un altro gruppo dissidente repubblicano. La pista legata allo scontro tra gang resta comunque quella principale per la polizia.