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  • Martedì 26 gennaio 2016

Un’altra inchiesta sul calcio italiano

La procura di Napoli sta indagando calciatori, procuratori sportivi e dirigenti per evasione fiscale e false fatturazioni: ci sono state perquisizioni e sequestri

Gian Mattia D'Alberto / lapresse
Gian Mattia D'Alberto / lapresse

Ieri in varie città d’Italia la Guardia di Finanza ha perquisito le abitazioni e gli uffici di numerosi dirigenti di squadre di calcio di Serie A e Serie B, nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla procura di Napoli per evasione fiscale e false fatturazioni. Gli indagati dalla procura sono calciatori, procuratori sportivi e dirigenti, fra cui anche il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, l’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani, il procuratore sportivo Alessandro Moggi, il presidente della Lazio Claudio Lotito e l’ex dirigente della Juventus Jean-Claude Blanc, ora al Paris Saint-Germain. Ci sono state perquisizioni anche nella sede del Milan.

La procura di Napoli fa riferimento a un presunto “meccanismo fraudolento architettato per sottrarre materiale imponibile alle casse dello Stato” che avrebbe sfruttato la compravendita di giocatori tra il 2009 e il 2013 grazie ad un accordo tra procuratori e dirigenti. Agli indagati sono stati sequestrati complessivamente circa 12 milioni di euro; le società di calcio coinvolte sono 35. Secondo il procuratore aggiunto di Napoli Vincenzo Piscitelli e i pm Stefano Capuano, Vincenzo Ranieri e Danilo De Simone, i procuratori dei calciatori “provvedevano a fatturare in maniera fittizia alle sole società calcistiche le proprie prestazioni, simulando che l’opera di intermediazione fosse resa nell’interesse esclusivo dei club, mentre di fatto venivano tutelati gli interessi degli atleti assistiti dagli agenti medesimi”. Sempre secondo la procura si tratterebbe di un fenomeno ampiamente diffuso. Il sito di Repubblica cita tutti i nomi degli indagati:

Otto procuratori sportivi: Alessandro Moggi, Marco Sommella, Vincenzo Leonardi, Riccardo Calleri, Umberto Calaio’, Adrian Leonardo Rodriguez, Fernand Osvaldo Hidalgo, Inev Alejandro Mazzoni e Edoardo Luis Rossetto.

Trentasette dirigenti societari: Antonio e Luca Percassi, Claudio Garzelli, Giorgio Perinetti, Luigi Corioni, Gianluca Nani, Sergio Gasparin, Pietro Lo Monaco, Igor Campedelli, Maurizio Zamparini, Rino Foschi, Daniele Sebastiani, Andrea Della Valle, Pantaleo Corvino, Alessandro Zarbano, Enrico Preziosi, Luciano Cafaro, Jean Claude Blanc, Alessio Secco, Claudio Lotito, Marco Moschini, Renato Cipollini, Aldo Spinelli, Adriano Galliani, Aurelio De Laurentiis, Tommaso Ghirardi, Pietro Leonardi, Pasquale Foti, Edoardo Garrone, Umberto Marino, Massimo Mezzaroma, Roberto Zanzi, Giovanni Lombardi Stronati, Francesco Zanotti, Sergio Cassingena, Dario Caassingena, Massimo Masolo.

E diciassette calciatori: Gustavo German Denis, Juan Fernando Quintero, Adrian Mutu, Ciro Immobile, Matteo Paro, Hernan Crespo, Pasquale Foggia, Antonio Nocerino, Marek Jankulovski, Cristian Gabriel Chavez, Ignacio Fideleff, Ivan Ezequiel Lavezzi, Gabriel Paletta, Emanuele Calaiò, Cristian Molinaro, Pabon Rios e Diego Milito.

L’indagine è partita nel 2012, quando la Guardia di Finanza perquisì la sede del Napoli e sequestrò i contratti di Ezequiel Lavezzi e Cristian Chavez. Da lì l’indagine si è allargata e nei mesi successivi vennero perquisite le sedi di molte altre società di calcio, sia di Serie A che di Serie B. I trasferimenti su cui la procura sta indagando sono più di venti, fra cui i passaggi all’Inter di Diego Milito e Hernan Crespo, di Morgan De Sanctis dal Siviglia al Napoli, di Ciro Immobile dalla Juventus al Genoa e di Adrian Mutu dalla Juventus alla Fiorentina.

Il Milan, attraverso un comunicato ufficiale, ha fatto sapere che le accuse sono del tutto infondate e l’intera inchiesta finirà per essere archiviata. Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha detto che l’inchiesta “è tutta fuffa”.