Syd Barrett avrebbe 70 anni

Se solo non fosse scomparso dal mondo nel 1975, dopo aver fondato una delle più popolari rock band della storia, per poi morire da solo nel 2006

(AP Photo, Files, PA)
(AP Photo, Files, PA)

Il 5 giugno 1975 i Pink Floyd stavano registrando Wish You Were Here, che sarebbe diventato uno dei dischi più apprezzati e popolari nella storia del rock: due anni prima avevano registrato The Dark Side of The Moon ed erano ormai considerati la più famosa band di rock sperimentale al mondo. Girano molte versioni su cosa accadde quel giorno, ma la maggior parte concorda sui dettagli principali: a un certo punto, mentre i Pink Floyd stavano registrando la canzone Shine On You Crazy Diamond, nello studio di registrazione entrò un uomo calvo e corpulento, con le sopracciglia rasate. I membri della band fecero fatica a riconoscerlo: ma era Syd Barrett, il loro ex chitarrista che aveva lasciato la band nel 1968 dopo un solo disco. Barrett si intrattenne faticosamente per un po’ con i membri della band e poi se ne andò senza salutare.

L’aneddoto viene tramandato ancora oggi dai manuali di storia del rock per due ragioni: per prima cosa, stando a diverse testimonianze, Barrett non si era fatto sentire col resto del gruppo per sette anni e da lì in poi non avrebbe mai più incontrato nessun membro della band. Secondo, Shine On You Crazy Diamond parlava proprio di lui: una persona brillante e spesso descritta come “un genio della musica” dai propri coetanei, bruciato da anni di uso di LSD e da problemi mentali e fisici (l‘Independent ha ipotizzato che soffrisse di schizofrenia). Roger “Syd” Barrett era nato il 6 gennaio 1946, esattamente settant’anni fa oggi, e morì nel 2006 a 60 anni.

Barrett veniva da una famiglia piuttosto agiata: da piccolo si era dimostrato un pianista promettente, e dopo essersi diplomato in un liceo di Cambridge si era trasferito a Londra per studiare pittura al Camberwell College di Londra, una delle più famose università artistiche del paese. Nel frattempo aveva imparato da solo a suonare la chitarra e già del 1962 suonava in alcune band. Il New York Times racconta che «nel 1965, quando Roger Waters, Nick Mason e Rick Wright stavano studiando architettura al Politecnico di Londra, tirarono Barrett dentro alla loro blues band. Barrett mise insieme i nomi di due famosi bluesman, Pink Anderson e Floyd Council, e diede al loro gruppo il nome di Pink Floyd».

I primi Pink Floyd erano Syd Barrett, di fatto: fu lui a cambiare la direzione musicale della band verso la psichedelia, a scrivere i primi due singoli – Arnold Layne e See Emily Play – e comporre otto delle dieci canzoni di The Piper at the Gates of Dawn, il loro primo disco (delle altre due fu co-autore). Oltre a occuparsi della scrittura delle canzoni, Barrett era anche il membro più visibile della band: dal vivo improvvisava moltissimo e sperimentava strani effetti con la sua chitarra elettrica. Da oscura band conosciuta solamente nei locali alternativi di Londra, dove combinavano musica a effetti di luci psichedelici, i Pink Floyd erano diventati una delle band di rock alternativo più importanti in circolazione.

Nel 1967, quando uscì The Piper at the Gates of Dawn, Barrett usava giornalmente LSD, una potente droga con effetti allucinogeni. Il suo comportamento era giudicato “strano” anche prima del suo periodo di abusi, ma la droga peggiorò notevolmente la sua condizione. Durante un concerto di quel periodo cercò di sistemarsi i capelli con una specie di pasta fatta di brillantina e pillole di tranquillanti: i riflettori del palco sciolsero l’impasto, che gli colò lungo la faccia durante il concerto. Durante un altro concerto di un tour americano rimase come ipnotizzato sul palco a fissare il vuoto e prese a scordare le corde della propria chitarra. A volte si dimenticava di presentarsi ai concerti. Alla fine del 1967 la band gli affiancò un secondo chitarrista, il suo amico David Gilmour: nella primavera del 1968 decise di cacciarlo definitivamente.

Negli anni successivi Barrett provò a proseguire la sua carriera di musicista, con scarso successo: nel 1970 pubblicò due dischi da solista la cui produzione fu faticosissima, e alla fine completata da Waters e Gilmour dei Pink Floyd. Nello stesso anno tenne un concerto alla sala da ballo London Olympia accompagnato da David Gilmour, ma lasciò il palco dopo sole 4 canzoni. Nel 1972 mise insieme una band, gli Stars, che si sciolsero dopo qualche concerto in Inghilterra. Mollò la musica a metà degli anni Settanta. Negli stessi anni i Pink Floyd diventarono una delle rock band più celebrate e apprezzate di sempre.

Circolano ancora oggi molte voci su che fine abbia fatto Barrett dopo il 1975. L‘Independent ha scritto che vendette i diritti dei propri dischi solisti alla sua etichetta, e che ha vissuto in un hotel di Londra fino al 1981. Una volta finiti i soldi, si dice che tornò a casa di sua madre a Cambridge, dove rimase fino al giorno della sua morte.