La giuria del processo a un agente di polizia coinvolto nella morte di Freddie Gray non è arrivata a un verdetto: il processo andrà rifatto
Freddie Gray, un ragazzo nero di 25 anni, era morto lo scorso aprile a Baltimora, una settimana dopo aver subito una lesione spinale mentre si trovava in custodia della polizia. Gray era stato inseguito e trattenuto dagli agenti la mattina del 12 aprile. Un video girato con un cellulare mostra l’uomo al momento dell’arresto e mentre viene trascinato verso il furgone della polizia: Gray soffriva di asma, aveva chiesto di essere aiutato, ma non gli era stato dato ascolto. Il furgone aveva poi risposto a un’altra chiamata, era tornato indietro e aveva caricato un’altra persona che era stata arrestata. Solo a quel punto (circa tre quarti d’ora dopo) era stata chiamata un’ambulanza: Gray era stato portato in ospedale dove era entrato in coma per una settimana e poi era morto. Sei agenti sono stati sospesi.
In maggio, il gran giurì di Baltimora aveva incriminato per omicidio i sei agenti di polizia coinvolti nella morte di Freddie Gray. I giurati del processo di uno degli agenti, William Porter, si sono riunite per deliberare per più di 16 ore negli ultimi tre giorni, senza però raggiungere un verdetto unanime sulle quattro accuse rivolte all’agente. Il giudice ha dunque dichiarato l’annullamento del processo. La data del nuovo processo sarà stabilità domani, giovedì 17 dicembre. Si temono disordini fuori dal tribunale dove si sono riuniti diversi manifestanti. La sindaca di Baltimora, Stephanie Rawlings-Blake, ha fatto sapere che «nei prossimi giorni, se alcuni sceglieranno di manifestare pacificamente avranno il diritto di farlo, ma nel caso di disordini in città siamo pronti a rispondere».