118 cose che possono aumentare il rischio di ammalarsi di cancro

Il virus dell'epatite, le radiazioni solari, tutte le forme di asbesto e il papilloma virus, tra le altre, dice la lista dell'OMS

Un simbolo di avvertimento per la presenza di asbesto attaccato a un tubo della John H. Wood, Jr. Federal Courthouse, a San Antonio, Texas. (John Davenport /The San Antonio Express-News via AP)
Un simbolo di avvertimento per la presenza di asbesto attaccato a un tubo della John H. Wood, Jr. Federal Courthouse, a San Antonio, Texas. (John Davenport /The San Antonio Express-News via AP)

Lunedì 26 ottobre l’International Agency for Research on Cancer (IARC), un’agenzia intergovernativa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha annunciato che ci sono “prove consistenti” riguardo all’aumento del rischio legato ai tumori per chi consuma carni rosse e lavorate. Il Monograph Programme della IARC negli anni ha compilato una lista di sostanze che possono aumentare il rischio di ammalarsi di cancro: finora ha studiato oltre 900 agenti, classificandoli in cinque diverse categorie secondo criteri non troppo immediati da capire e che si prestano a distorsioni. In sintesi:

– Categoria 1: gli agenti “cancerogeni per l’uomo”.
– Categoria 2: gli agenti “probabilmente cancerogeni per l’uomo”.
– Categoria 3: gli agenti che “è possibile siano cancerogeni per l’uomo”.
– Categoria 4: gli agenti “non classificabili in base alla loro cancerogenicità per l’uomo”;
– Categoria 5: gli agenti “probabilmente non cancerogeni per l’uomo”.

La classificazione della IARC non vuol dire che un agente del primo gruppo sia necessariamente più pericoloso di uno del secondo, né che l’esposizione a quella sostanza sia più rischiosa: sono gruppi che ordinano gli agenti in base alla consistenza delle prove ottenute dagli scienziati riguardo al loro essere cancerogeni, e indicano unicamente quanto sia concreto un legame causale tra una sostanza e almeno un tipo di tumore. Non misurano quindi la probabilità che l’esposizione a questi agenti possa provocare un cancro.

Nel primo gruppo, ad esempio, compare il fumo, i raggi solari e le carni lavorate: questo non significa che stare al sole sia pericoloso come fumare e come mangiare un wurstel, ma solo che le ricerche hanno dimostrato un legame causale tra ognuna delle tre le cose e la possibilità di sviluppare un tumore. Le carni rosse, l’altro alimento di cui si è discusso molto questa settimana, sono invece finite nella Categoria 2A, insieme agli steroidi, alla cottura tramite frittura e a diversi prodotti utilizzati per la cosmesi dei capelli: si tratta di agenti “probabilmente cancerogeni” sulla base di prove “limitate” negli esseri umani e di evidenze più consistenti ottenute nei test su animali. Nella Categoria 2B la IARC ha inserito quelle sostanze che potrebbero essere cancerogene per l’uomo. La differenza tra 2A e 2B sta quindi nel grado di certezza delle prove raccolte sulla cancerogenicità degli agenti. Nel gruppo 3 sono invece elencati gli agenti per i quali le prove raccolte sulla loro cancerogenicità per gli uomini sono scarse, mentre nel gruppo 5 quelli per cui le prove raccolte suggeriscono che non siano cancerogeni.

Queste che seguono sono i 118 agenti classificati dalla IARC nella categoria 1:

  1. Formaldeide
  2. Ciclofosfamide
  3. Benzopireni
  4. Tiotepa
  5. Busulfano
  6. Dietilstilbestrolo
  7. Lindano
  8. Fenacetina
  9. Etanolo nelle bevande alcoliche
  10. Benzene
  11. Cloruro di vinile
  12. Ossido di etilene
  13. Acetaldeide associato al consumo di bevande alcoliche
  14. 1,2 Dicloropropano
  15. Tricloroetilene
  16. 2-Naftilammina
  17. 4-Amminodifenile
  18. Benzidina
  19. O-Toluidina
  20. 4,4′-Metillenbis(2-cloroanilina)
  21. 1,3-Butadiene
  22. Melfalan
  23. Metoxsalene (8-methoxypsoralen) più raggi UV-A
  24. Treosulfano
  25. Clorambucil
  26. Acido aristolochico
  27. Acido aristolochico nelle piante
  28. Azatioprina
  29. Clornafazina
  30. Iprite (gas mostarda)
  31. Bisclorometiletere, Clorometil metil etere
  32. Tutte le forme di asbesto
  33. Policlorobifenili
  34. Aflatossina
  35. 2,3,7,8-tetraclorodibenzo-p-diossina
  36. Plutonio
  37. Torio-232 e i prodotti del suo decadimento
  38. Arsenico e i suoi composti inorganici
  39. Berillio e i suoi composti
  40. Cadmio e i suoi composti
  41. Distillazione di catrame di carbone
  42. Radon-222 e i prodotti del suo decadimento
  43. Tamoxifene
  44. Radio-224 e i prodotti del suo decadimento
  45. Semustina
  46. Radio-226 e i prodotti del suo decadimento
  47. Fosforo-32
  48. Polvere di silice in cristalli
  49. Radio-228 e i prodotti del suo decadimento
  50. N’-Nitrosonornicotina e 4-(methylnitrosamino)- 1-(3-pyridyl)-1-butanone
  51. Cromo esavalente e i suoi composti
  52. Etoposide
  53. Etoposide in combinazione con cisplatino e bleomicina
  54. 2,3,4,7,8-pentaclorodibenzofurano
  55. 3,4,5,3’,4’-pentaclorobifenile
  56. Ciclosporina
  57. Pece di catrame di carbone
  58. Erionite
  59. Oli di scisto
  60. Processo di Acheson per sintetizzare grafite e carburo di silicio
  61. Nebbia acida
  62. Bevande alcoliche
  63. Produzione di alluminio
  64. Noce di areca
  65. Produzione di auramina
  66. Tinture di benzidina
  67. Betel con tabacco
  68. Betel senza tabacco
  69. Infezione causata da clonorchis sinensis
  70. Gassificazione del carbone
  71. Emissioni causate dalla combustione di carbone in ambienti chiusi
  72. Produzione di coke
  73. Diesel esausto
  74. Virus di Epstein-Barr
  75. Terapia estrogenica post-menopausa
  76. Terapia estrogenica-progestinica post-menopausa
  77. Contraccettivi orali estrogenici-progestinici
  78. Prodotti di fissione, incluso lo stronzio-90
  79. Fuoro-edenite, un anfibolo fibroso
  80. Estrazione sotterranea di ematite
  81. Infezione causata da helicobacter pylori
  82. Infezione cronica causata dal virus dell’epatite B
  83. Infezione cronica causata dal virus dell’epatite C
  84. Infezione causata dal virus dell’immunodeficienza umana (HIV) di tipo 1
  85. Virus del papilloma umano di tipo 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59
  86. Virus T-linfotropico dell’uomo di tipo I
  87. Radiazioni ionizzanti di tutti i tipi
  88. Esposizione professionale alla produzione in fonderia di ferro e acciaio
  89. Produzione di alcool isopropilico con l’utilizzo di acidi forti
  90. L’herpes virus umano 8
  91. Polvere di cuoio
  92. Produzione di colorante magenta
  93. Oli minerali non trattati o poco trattati
  94. Radiazioni di neutroni
  95. Chemioterapia MOPP e agenti chemioterapici alchilanti
  96. Composti del nickel
  97. Infezione causata da opisthorchis viverrini
  98. Inquinamento dell’aria
  99. Particelle sottili nell’aria inquinata
  100. Lavorare come imbianchino
  101. Composti analgesici alla fenacetina
  102. Bifenili policlorurati
  103. Consumo di carne lavorata
  104. Radioiodio, incluso lo iodio-131
  105. Radionuclidi con emissioni di particelle alfa
  106. Radionuclidi con emissioni di particelle beta
  107. Lavorazione industriale della gomma
  108. Pesce salato alla maniera cinese
  109. Infezione causata da schistosoma haematobium
  110. Radiazioni solari
  111. Fuliggine, come quella a cui venivano esposti gli spazzacamini
  112. Fumo di tabacco passivo
  113. Fumo di tabacco
  114. Tabacco non da fumo
  115. Radiazioni ultraviolette
  116. Dispositivi abbronzanti che emettono radiazioni ultraviolette
  117. Polvere del legno
  118. Radiazioni X e Gamma