Le due bambine stuprate a New Delhi
Una di 2 anni e mezzo, l'altra di 5: sono state rapite e violentate da più uomini, il governo locale ha accusato quello nazionale di non fare abbastanza per proteggere i minori
Venerdì 16 ottobre due bambine molto piccole sono state violentate in due aggressioni separate nella capitale dell’India, New Delhi. La notizia dei due stupri è stata rapidamente ripresa dai principali quotidiani indiani e da quelli internazionali e ha fatto tornare a parlare del grave problema della diffusione degli stupri in India. Nella stessa New Delhi quasi due anni fa c’erano state diverse manifestazioni contro la violenza sulle donne, organizzate per chiedere al governo pene più severe per gli stupratori. Oggi anche Arvind Kejriwal, il governatore del distretto in cui si trova New Delhi, ha accusato il governo di non fare abbastanza per proteggere i minori.
Una delle bambine stuprate venerdì – di due anni e mezzo – è stata rapita da due uomini in motocicletta. Secondo gli esami medici, è stata violentata almeno una volta da più persone prima di essere abbandonata in un parco vicino a casa. La polizia della città ha detto che sta ancora cercando i responsabili. In un altro incidente che si è verificato sempre nella notte di venerdì, una bambina di cinque anni è stata rapita e violentata da un gruppo di uomini nella parte orientale della città. Secondo l’Hindustan Times, i responsabili sono due uomini conosciuti dalla sua famiglia, e sono stati arrestati. Entrambe le bambine ora si trovano in ospedale, ma non sono in pericolo di vita. Gli incidenti sono arrivati una settimana dopo una terza aggressione avvenuta sempre a New Delhi: una bambina di quattro anni era stata violentata e abbandonata vicino a una linea ferroviaria.
Le due aggressioni di venerdì hanno spinto molte persone ad accusare e criticare sui social network il governo indiano. Kejriwal e altri politici locali hanno chiesto al governo di trasferire il controllo della polizia di Delhi dal ministero dell’Interno all’amministrazione della città metropolitana, accusando il ministro di inefficienza. Secondo Ranjana Kumari, il capo di un centro studi di Delhi, il conflitto tra governo locale e quello nazionale per il controllo della polizia di Delhi è in parte responsabile dell’attuale situazione.
Nel 2012 lo stupro di gruppo e l’uccisione di una studentessa di 23 anni a New Delhi causò moltissime proteste in tutta l’India e spinse il governo a inasprire le leggi contro lo stupro. I casi di violenza sessuale sono però rimasti molto numerosi. Solamente nel 2015 a New Delhi la polizia ha registrato più di 1.500 casi di stupro, ma si teme che molti altri siano stati compiuti e mai denunciati.