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  • Martedì 6 ottobre 2015

Le versioni sull’attacco all’ospedale di MSF

Gli Stati Uniti hanno cambiato versione sull'attacco contro l'ospedale di Kunduz, dicendo che era stato chiesto dagli afghani – che però hanno ancora un'altra versione dei fatti

L'ospedale di Kunduz dopo l'attacco di sabato ((Médecins Sans Frontières via AP)
L'ospedale di Kunduz dopo l'attacco di sabato ((Médecins Sans Frontières via AP)

Sabato 3 ottobre un bombardamento della NATO nei pressi della città afghana di Kunduz ha colpito un ospedale di Medici Senza Frontiere (MSF), un’organizzazione non governativa che gestisce diversi ospedali in zone di guerra e pericolose in tutto il mondo. Nel bombardamento sono morte 22 persone, tra cui 10 pazienti e 12 membri del personale, e ne sono rimaste ferite in modo grave 37. Dopo l’incidente, il più grave da quando MSF ha aperto i suoi primi centri medici in Afghanistan, l’ospedale di Kunduz è stato chiuso e MSF ha chiesto che un’inchiesta indipendente accerti cause e responsabilità. Gli Stati Uniti, che da subito erano stati indicati come gli esecutori dell’attacco, hanno ammesso che quando l’ospedale è stato colpito era in corso un loro attacco aereo contro alcune postazioni di talebani e che diversi civili sono stati uccisi per errore. Da giorni Kunduz è al centro di intensi scontri tra i miliziani talebani che l’hanno conquistata e l’esercito afghano che sta cercando di riprenderne il controllo con l’aiuto di alcune unità speciali della NATO.

Cosa si sa dell’attacco
Poco dopo le due di sabato notte l’ospedale di MSF di Kunduz, nel nord est dell’Afghanistan, è stato colpito da una bomba caduta nelle vicinanze. Lo staff ha iniziato l’evacuazione della struttura e ha telefonato al comando NATO di Kabul, la capitale dell’Afghanistan, ribadendo le coordinate dell’edificio: MSF ha detto che sia le forze NATO che i talebani che stavano combattendo in quel momento in città erano stati informati in precedenza del luogo esatto in cui si trovava la struttura che ospita l’ospedale. Nonostante la nuova comunicazione, gli attacchi sono continuati per mezz’ora.

Un militare americano ha detto al New York Times che l’attacco è stato compiuto da un AC-130, un aereo a elica che può essere armato con missili e bombe di precisione, ma che imbarca anche mitragliatrici e cannoni molto meno precisi. Il Washington Post, inoltre, ha spiegato che gli AC-130 quando attaccano devono essere guidati dalle indicazioni che arrivano dalle truppe di terra, e non sono dotati di un sistema di puntamento satellitare. Heman Nagarathnam, direttore dei programmi di MSF in Afghanistan e che si trovava a Kunduz durante l’attacco, ha raccontato che dopo che la prima bomba ha colpito l’ospedale chi poteva scappare ha cercato rifugio nei due bunker di sicurezza della struttura, ma che molti pazienti non in grado di muoversi sono morti nei loro letti nell’incendio che ha distrutto l’ospedale.

Cosa dicono gli americani
Inizialmente il generale John F. Campbell, comandante delle truppe americane in Afghanistan, aveva detto che i bombardamenti erano stati autorizzati alle ore 2.15 per proteggere le truppe afghane e americane che si trovavano sotto attacco diretto dei talebani, dopo una richiesta fatta dalle truppe americane. Questa prima ricostruzione è stata poi smentita dallo stesso Campbell, che ha spiegato durante una conferenza stampa lunedì 5 ottobre che l’attacco era stato chiesto dalle truppe dell’esercito afghano sotto attacco dai talebani. Campbell, che ha offerto le sue condoglianze alle famiglie delle persone morte nell’ospedale di MSF, ha detto che durante l’attacco americano diversi civili sono stati colpiti “accidentalmente”, parlando di un “tragico incidente”, e dicendo di aver avviato un’approfondita indagine della quale verrano diffusi gli esiti. Campbell ha anche detto che l’esercito degli Stati Uniti adotta rigide misure per evitare il coinvolgimento di civili durante gli scontri e che i talebani hanno scelto apposta di combattere in un’area densamente abitata, mettendo così a rischio la vita dei civili. Parlando martedì 6 ottobre davanti a una commissione del Senato degli Stati Uniti, John Campbell ha detto che l’attacco durante il quale è stato colpito l’ospedale è stato deciso dagli Stati Uniti e che l’ospedale è stato “colpito per errore”.

Cosa dicono gli afghani
La posizione del governo e dell’esercito afghano non è ancora chiarissima, ma la loro versione dei fatti è diversa da quella dell’esercito degli Stati Uniti. Secondo alcuni funzionari del governo afghano sentiti da AP l’attacco all’ospedale è stato portato avanti perché al suo interno si nascondevano miliziani talebani armati che stavano attaccando le forze di sicurezza afghane. MSF ha negato categoricamente che all’interno delle sue strutture si nascondessero uomini armati, dicendo che al momento dell’attacco erano presenti solo pazienti e personale medico. Diversi giornali hanno fatto notare come MSF fornisca cure mediche a chiunque ne abbia bisogno, talebani o civili, una politica che ha spesso irritato le forze di sicurezza afghane. Come ha spiegato il New Yorkerdalla ricostruzione dell’attacco fatta dalle autorità afghane sembra che l’intenzione fosse proprio colpire l’ospedale per neutralizzare i talebani che, a loro dire, si nascondevano all’interno.

Cosa dice Medici Senza Frontiere
MSF ha definito l’attacco un “crimine di guerra” e ha accusato gli Stati Uniti di scarsa chiarezza e di aver cambiato posizione riguardo l’incidente. Secondo MSF il fatto che l’ospedale sia stato colpito ripetutamente e per oltre 30 minuti indica che non si possa parlare di un incidente e che ci fosse la volontà di colpire con precisione quell’ospedale, come confermerebbe anche il fatto che molti degli edifici adiacenti all’ospedale non siano stati colpiti. Christopher Stokes, direttore generale di Medici Senza Frontiere, ha inoltre accusato gli Stati Uniti di aver cambiato posizione sulla ricostruzione dell’incidente per venire meno alle sue responsabilità e incolpare il governo afghano:

La verità è che gli Stati Uniti hanno lanciato quelle bombe. Gli Stati Uniti hanno colpito un enorme ospedale pieno di pazienti feriti e personale di MSF. L’esercito degli Stati Uniti è responsabile per aver colpito quell’obbiettivo, anche se fa parte di una coalizione. Non ci possono essere giustificazioni per questo terribile attacco. Con queste continue discrepanze tra la versione degli Stati Uniti e quella dell’Afghanistan, un’indagine completa e approfondita è più necessaria che mai.

Dopo l’attacco di sabato MSF ha deciso di chiudere l’ospedale di Kunduz, che al momento non è agibile, e di evacuare tutto il suo personale internazionale dalla città. I pazienti ospitati nelle strutture di Kunduz, ha spiegato MSF sul suo sito, sono stati trasportati in altri ospedali dell’Afghanistan, mentre il personale si è diviso: alcuni sono rientrati nelle città e nei paesi di provenienza, altri hanno deciso di trasferirsi preso altri centri di MSF. Riporta CNN che MSF ha detto che solo personale di origini afghane è morto nell’attacco.

MSF ha chiesto il 7 ottobre che sia avviata un’indagine indipendente gestita dall’International Humanitarian Fact-Finding Commission (IHFFC), una organizzazione fondata nei primi anni Novanta e legata ai principi della Convenzione di Ginevra per risolvere contenziosi in ambito di guerra. Joanne Liu, a capo di MSF, ha detto che “non possiamo fare affidamento su un’indagine militare internazionale condotta dagli Stati Uniti e dall’esercito afghano”. Per MSF l’unico organismo affidabile e adatto a chiarire i fatti è l’IHFFC: “Chiediamo agli stati firmatari della Convenzione di attivare la Commissione per stabilire la verità e confermare che gli ospedali in aree di guerra siano protetti.