• Sport
  • Mercoledì 23 settembre 2015

È morto Yogi Berra

Era uno dei più famosi giocatori di baseball di sempre, popolarissimo a New York e tra chi amava i suoi aforismi

Yogi Berra agli allenamenti precampionato degli Yankees a Tampa, in Florida, nel 2011 (AP Photo/Charlie Neibergall)
Yogi Berra agli allenamenti precampionato degli Yankees a Tampa, in Florida, nel 2011 (AP Photo/Charlie Neibergall)

Yogi Berra, uno dei più famosi giocatori di baseball di tutti i tempi, è morto a 90 anni in una casa di riposo nel New Jersey. Berra era in particolare un giocatore leggendario e un simbolo per la squadra dei New York Yankees, con cui aveva giocato per quasi tutta la sua carriera e aveva vinto – nel suo ruolo di ricevitore, ma anche di coach e manager – 13 World Series (le finali del campionato di baseball americano), giocandone in tutto 21: nessun altro giocatore ha vinto tanto. La popolarità e la simpatia di Berra erano anche legate alla sua abitudine a commenti tra il filosofico e il comico che a volte inciampavano con la logica o la lingua, come “Quando trovi un bivio sulla tua strada, prendilo”,  “Si possono osservare molte cose guardando”, “Vai sempre ai funerali degli altri, altrimenti non verranno ai tuoi”, “Le piccole cose sono grandi”, “Non ci va più nessuno, è troppo affollato”: divennero “Yogismi” e lui li pubblicò nel 1998 in un libro intitolato “The Yogi Book – Non ho detto tutto quello che ho detto”, citando un’altra sua battuta. E il suo carattere, il suo aspetto fisico e la sua buffa goffaggine dialettica superarono nella considerazione generale anche le sue qualità di giocatore, che erano notevoli ma sono spesso state ritenute non straordinarie quanto quelle di altri famosissimi giocatori della storia americana.

Lawrence Berra era nato in un quartiere italiano di St. Louis nel 1925: suo padre e sua madre erano italiani di Malvaglio, in Lombardia. Giocò nel campionato MLB tra il 1946 e il 1963, e poi fu brevemente coach dei New York Mets e successivamente coach e manager degli Yankees.