Come una rana sceglie il suo compagno

In un certo senso come noi scegliamo quale lettore mp3 comprare, dice una nuova ricerca pubblicata su Science

Un esemplare di rana tungara (Brian Gratwicke via Wikimedia)
Un esemplare di rana tungara (Brian Gratwicke via Wikimedia)

La rana tungara (Engystomops pustulosus), una specie di rana che vive in molti paesi del Centro America, talvolta assume comportamenti molto umani quando si tratta di scegliere il compagno con cui accoppiarsi, dice una nuova interessante ricerca realizzata da Amanda M. Lea dell’Università del Texas (Stati Uniti) e Michael J. Ryan dell’Istituto di ricerche tropicali dello Smithsonian (Stati Uniti) pubblicata di recente sulla rivista scientifica Science. Potendo scegliere tra il gracidare di due maschi durante il periodo dell’accoppiamento, la rana tungara tende a preferire il verso più basso e con maggiori ripetizioni, ma se le viene proposta una terza alternativa con alcune caratteristiche inferiori, la rana non necessariamente sceglie il verso che di solito la attira di più. Un fenomeno simile si verifica anche tra gli esseri umani, si chiama “effetto esca” e viene spesso utilizzato nel marketing per incentivare l’acquisto di un determinato prodotto rispetto ad altri.

Lea e Ryan hanno condotto un esperimento utilizzando 80 femmine di rana tungara. A ognuna hanno fatto sentire il richiamo di due maschi, notando che in questo caso tendevano a preferire il gracidio del maschio che produceva un verso più profondo e frequente, cosa che richiede più energie e quindi può indicare una maggiore forma fisica dell’esemplare. In un secondo momento alle rane sono stati fatti ascoltare tre diversi richiami in sequenza, aggiungendone un terzo molto più basso, ma con ripetizioni meno frequenti. Questa variabile ha fatto cambiare idea alla maggior parte delle rane, orientando la loro scelta verso il gracidio intermedio dei tre, quindi quello che avevano evitato nel test precedente con due soli versi. Secondo i ricercatori, in un certo senso, le rane tungara hanno istintivamente compiuto una sorta di diversificazione del rischio.

È probabile che avendo una possibilità di scelta in più, le rane tungara abbiano qualche problema in più a scegliere, cosa che spesso si verifica in modo più consapevole anche tra gli esseri umani. E questo riporta al cosiddetto “effetto esca”, usato per definire nel marketing la tendenza dei consumatori a cambiare opinione su due opzioni quando gliene viene proposta una terza, con caratteristiche comuni alle altre due seppure più svantaggiosa. Il processo è abbastanza intuitivo e Wikipedia ha un buon esempio per capirlo: in una vendita di lettori MP3 ce n’è uno X da 30 GB a 300 euro e uno Y da 15 GB a 200 euro; chi è interessato soprattutto a spendere poco sceglie Y, chi invece vuole più memoria sceglie X. Se si aggiunge un lettore Z da 25 GB a 350 euro, quindi più costoso di X e Y, ma con più memoria di Y e meno di X, le cose cambiano: Z sarà evitato dalla maggior parte dei consumatori visto che c’è X, un modello che costa meno e con più memoria. In questo caso quindi X sarà scelto più volte e Z avrà svolto la funzione di esca, un richiamo per fare aumentare le vendite di X.

Per la rana tungara succede più o meno la stessa cosa, nel caso in cui le siano sottoposti tre richiami di tre maschi diversi. In un contesto con questa complessità, il miglior potenziale compagno non ottiene sempre l’attenzione che meriterebbe, ma i ricercatori per ora non sono riusciti a spiegare perché la rana si comporti in questo modo. Lea dice comunque che ulteriori studi e nuovi esperimenti potrebbero chiarire meglio il comportamento di questo animale e l’impatto che può avere avuto sull’evoluzione della sua specie, considerato che la scelta di un maschio meno “attraente” (dal punto di vista biologico) può spesso implicare una qualità genetica inferiore.